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ALCHIMIA Significato e visione del mondo
Titus Burckhardt
Edizioni Pizeta
Il simbolismo più sorprendente è quello che esprime la possibilità, per una sola e sempre identica sostanza, di passare successivamente dallo stato liquido a quello gassoso per tornare alla fine allo stato solido; o dallo stato friabile a quello malleabile che è tipico della cera; o ancora la possibilità di perdere la sua prima forma in una soluzione per acquisirne immediatamente un'altra per cristallizzazione; o, per finire, di cambiare il proprio stato cambiando anche il colore. Questa capacità espressa da un'unica sostanza di trasformare se stessa simboleggiava esplicitamente l'unità della materia prima del cosmo, in grado di assumere tutte le forme e tutti gli stati possibili senza alterarsi nella sua essenza. Si veniva così a chiarire la natura dell'anima, a sua volta manifestantesi in proprietà e stati diversi ma tutti ugualmente investiti dalla sua essenza (in sé invece non direttamente riconoscibile). Nella fornace o nella storta dell'alchimista il «gioco» della Natura veniva così a trovarsi miniaturizzato (sia per il corpo che per l'anima).
Interpretando le trasmutazioni materiali come altrettante espressioni di una legge generale, l'alchimista si riferisce, da una parte, ai quattro elementi e, dall'altra, alle quattro qualità naturali: il caldo, il freddo, l'umido e il secco. Tali qualità, in quanto modi d'azione della natura, sono - nel loro rapporto con gli elementi - dotate di una certa dinamicità. Lo schema di questi rapporti è già stato tracciato da Aristotele.
Le quattro qualità sensibili sono dunque attive in rapporto alla materia passiva, e sembrano effettivamente possedere la capacità di trasmutare un elemento in un'altro: per esempio, l'acqua viene assorbita dall'aria grazie all'azione del calore, e si solidifica, a somiglianza della terra, facendosi ghiaccio grazie all'azione del freddo. In realtà non sono gli elementi a cambiare, quanto la materia corporea a passare per diversi stati elementari sotto l'influsso delle qualità sensibili. In questo senso, potremmo anche dire che solo il caldo e il freddo funzionano da forze attive; che anzi, poiché la seconda qualità non è che il negativo della prima, solo il caldo, in ultima analisi, si trova all'origine della «circolazione». Solo l'effetto del fuoco, nella storta dell'alchimista, rende di volta in volta la sostanza liquida, gassosa, ignea e finalmente di nuovo solida. In formato ridotto, è «l'opera» stessa della Natura.
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