|
DIVENTARE DIO
Pseudo Meister Eckhart
Adelphi
Nella mistica medievale il magistero di Meister Eckhart ebbe così vasta influenza da ramificarsi ben presto in una foresta di detti, aneddoti, racconti incentrati su di lui e sul suo pensiero, e tesi a diffonderne gli insegnamenti anche in ambito popolare. In questo repertorio, un rilievo particolare spetta al dialogo, in medio alto tedesco, tra un confessore e una figlia spirituale, Katrei, dall'identità storica controversa.
Seguendo uno schema comune ad altre opere dell'epoca, il testo inscena un progressivo ribaltamento di ruolo tra le voci in campo, con il confessore che rivela via via la propria impotenza di fronte alle domande che gli vengono poste, e la figlia spirituale che si tramuta, attraverso un'esperienza del divino di inaudita radicalità , nella guida di chi avrebbe dovuto guidarla.Una radicalità che sconvolge, che s'impone a tutti i livelli: da un lato, infatti, restituisce alle categorie dell'ortodossia cattolica una violenza rimossa, dall'altro vede l'ascesa all'"unico uno" come una progressiva spoliazione da ogni appiglio sensibile e concettuale, fino allo scioglimento di un luogo senza "angeli nè santi, nè cori angelici nè cieli". Fedele alla lezione del Maestro al punto da gareggiare con lui per rigore ed intensità di tono, la parola di "sorella Katrei" ci accompagnacosì sino alla vertigine ultima: quella del "distacco" assoluto.
"Io sono là dove ero prima di essere creata, dove non è che Dio e ancora Dio. Non vi sono nè angeli nè santi, nè cori angelici nè cieli. Alcuni parlano di otto cieli e di nove cori angelici, ma là dove sono io non v'è niente di tutto ciò. Sappiatelo: tutto quel che si esprime con le parole e che si propone agli uomini mediante immagini è soltanto un mezzo per attrarre a Dio. Ma sappiate che in Dio non v'è altro che Dio. Sappiate che nessun' anima può entrare in Dio se prima non è diventata Dio, giacchè era Dio prima d'essere creata". |