Lama
n. 13. "La Morte"
L'iniziato,
superato il momento del sacrificio, deve "morire" profanamente
per risorgere rinnovato, come l'araba Fenice dalle sue ceneri. Vivere
uno stato di passaggio come la morte dà la possibilità di
superare la peggiore delle paure, e liberandosi rinascere a una nuova
realtà.
Il tagliare la testa del Re e della Regina analogicamente è un
separando alchemico e significa separare lo Spirito dalla Materia, dalla
propria semente, così morendo il seme nella "tomba di Saturno"
(= sotto terra) risorgerà come Luce novella.
Questa Morte è una Rinascita, un rinnovamento, il Cristo che muore
sulla Croce e morendo risorge per cambiare sé stesso e la propria
Umanità. E' un autotrasmutarsi e il conseguimento della Regalità
della Maestria diventando un "Ecce Homo Universalis". |
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Lama
n. 14. "La Temperanza"
L'iconografia
ci mostra un Angelo che travasa da un'anfora all'altra del liquido. Perché
un Angelo? Ci sta indicando un lavoro interiore dove le Forze del Sole
e della Luna si mescolano creando un'androginia, un matrimonio cosmico
dove la Luna "mangia" l'energia del Sole per autofecondarsi
e partorire un Bambino di Luce.
Quest'Acqua è un'acqua speciale, è il Cielo che benedice
la Terra rigenerandola, si trasforma in vapore e risale in cielo per ricadere
dopo come rugiada celeste. La Natura dell'uomo si rinnova ciclo dopo ciclo
fino a una Cristificazione totale.
Ci segnala anche un'elaborazione, un operare per rendere la Terra sempre
più santa e spiritualizzata.
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