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Gli Ego, questi sconosciuti
(21/06/2017)

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La vita nel mondo in cui siamo stati abituati a vivere è una vita involuta, pesante e disarmonica e il ricercatore fa fatica, all’inizio, ad accorgersene, in quanto non riesce a vedere questo mondo involuto da una certa distanza per constatare come esso è realmente ed è, quindi, portato a credere che questo sia l’unico mondo possibile e che tutto quello che esso ci propone (lavoro, famiglia, accumulo di beni materiali, ricerca di gratificazioni fugaci ecc) sia normale.

Paradossalmente questo mondo involuto ci sembra naturale e normale tanto che siamo ormai abituati ai postulati dell’educazione esteriore. Tutto ci riporta continuamente a quello (libri, film, amici  ecc.) e noi non facciamo altro che ercare di interagire col mondo esterno come meglio possiamo per soddisfare gli scopi degli Ego.

Nella Bibbia è descritto un Eden nel quale nella notte dei tempi l’uomo viveva a pieno contatto con l’essere assoluto  ma poi c’è stato un “errore” cui ha conseguito la caduta, ovvero l’allontanamento dall’essere assoluto per calarsi sempre di più nella dualità (albero della conoscenza del bene e del male).

L’errore è consistito nel fare un uso non corretto dell’energia creatrice, che è un’energia eterica; nel percorso inverso, facendo uso corretto di questa energia creatrice si fa il percorso a ritroso e ci si riavvicina all’eden originario.

Per alcuni l’errore è stato volontario, al fine di fare esperienza del bene e del male in modo da ritornare con uno spirito più forte.

Un uso errato della energia creatrice crea gli Ego (i difetti) e quindi la pazienza si trasforma in ira, l’umiltà in superbia ecc ecc.

Si vengono cioè a creare i principi opposti che nell’educazione esteriore sono considerati “naturali” mentre non lo sono affatto.

I postulati dell’educazione interiore sono l’esatto opposto di quelli dell’educazione esteriore e dobbiamo cercare di percepire questo processo.

Un tempo l’arcano "secretum secretorum" veniva dato ad un ristretto numero di persone che venivano ben preparate, e chi osava diffondere incautamente l’arcano veniva subito ucciso.

Oggi il Segreto viene dato a tutti coloro che lo cercano e dimostrano di esserne degni. Lo stato di involuzione raggiunto dall’umanità in questo periodo del Kali Yuga, richiede la sua maggior trasmissione, anche se poi è sempre un ristretto numero di esseri umani che recepisce correttamente questo flusso di conoscenza.  L’insegnamento viene portato a tutti quelli che lo accettano.

L’insegnamento consiste nel trasmutare la sessualità (atto sessuale meccanico) in supersessualità, l’uomo comune in superuomo.

L'opposto di questo processo sfocia nella lussuria.

Il termine lussuria, secondo la lettera morta e superficiale dell’educazione esteriore, è male interpretato.

Si osservi il dipinto di Santi di Tito che rappresenta il mito della caduta di Fetonte.

Fetonte vuole guidare il carro di fuoco del Padre ma nonostante le raccomandazioni di quest’ultimo va incontro alla caduta.

Nel dipinto si vede Fetonte giacente che tiene un’ampolla da cui fuoriesce dell’acqua.

In alchimia l’acqua è il simbolo dell’energia creatrice. 

Nei sogni l’acqua pulita o sporca ci fornisce indicazioni sull’uso che noi stiamo facendo dell’energia creatrice.

Nel dipinto si possono vedere tre donne che si stanno trasformando in piante, simbolo di involuzione.

Noi abbiamo un serbatoio di energia rappresentato dalle gonadi; l’energia sessuale è la più potente energia che abbiamo a disposizione.

L’Ego della lussuria è caratterizzato da questo desiderio: disperdere le nostre energie creatrici.

Come tutti gli io si attiva meccanicamente e spinge l’apparato mente-corpo a realizzare continuamente questo suo desiderio.

In altre parole induce l’essere all’errore energetico principale: disperdere ciò che di più sacro abbiamo, il mercurio, l’energia più potente.

L’energia, una volta fuori di noi continua ad espletare le sue funzioni creatrici, ma in questo caso crea disarmonie e distorsioni energetiche.

Da qui dobbiamo anche considerare la castità

La castità, nella versione essoterica, consiste nella preclusione dei contatti fisici con una persona del sesso opposto, ovvero la mera astinenza, e ciò equivale a non utilizzare l’energia creatrice.

Pertanto nell’educazione esteriore sono previste due possibilità: il non utilizzo dell’energia o la dispersione dell’energia.

In alchimia, invece, per castità si intende il corretto utilizzo dell’energia.

L’essere si serve di questa energia per lo sviluppo dei corpi sottili, che in noi esistono allo stato embrionale, e per l’attivazione di tutto il nostro sistema energetico.

L’uomo “casto” è un uomo “attento”.

Se si è attenti il difetto (= l’Ego) non si attiva.  

L’uomo lussurioso (=distratto) si lascia usare, inconsapevolmente, dall’io della lussuria che lo guida nella direzione della dispersione energetica; e ciò non ha niente a che vedere con l’Eros.

L’uomo attento (=casto) utilizza in maniera "sacra" tale energia.

Dopo la morte del corpo fisico la personalità non muore subito ma occorre del tempo.

La personalità con il suo corredo di difetti e di "Ego" continua ad esistere in astrale e, talvolta nemmeno si rende conto di essere morta e continua a stare nei luoghi dove ha vissuto e anche vicino al corpo fisico, continuando a gratificare l’amor proprio  se le altre persone si affliggono davanti al corpo morto per la sua scomparsa.

Per questo in molte scuole, anche del passato, si indicava la cremazione come un sistema per accelerare il processo di liberazione.

Sarà bene ora riassumere le caratteristiche essenziali degli Ego in modo da avere le informazioni fondamentali per condurre correttamente un autentico lavoro su se stessi.

  1. Gli Ego sono strutture energetiche autonome.

  2. Ogni persona è caratterizzata da una diversa combinazione qualitativo-quantitativa di Ego e non ce ne sono due uguali. Ma nel corso di una vita non è detto che rimanga sempre la stessa.

  3. Ogni Ego è indipendente ed è  caratterizzato da un desiderio specifico (ira, rabbia, invidia, gelosia, vanità, arroganza, avarizia, potere sugli altri esseri, fascino, pettegolezzo, maldicenza, giudizio, giustizialismo, buonismo, pigrizia, gola lussuria, curiosità;  tanto per citare i più comunemente diffusi, ma ce ne sono molti altri più particolari) e tutta la loro attività consiste nell’utilizzare il corpo e la mente per realizzare la soddisfazione di quel particolare desiderio che lo caratterizza. L’Ego dell’ira vuole arrabbiarsi, quello della gola vuole solo soddisfare continuamente i desideri che gli competono ecc ecc.

  4. Un Ego non ha capacità di apprendimento, non può essere educato, non può essere in alcun modo addestrato ad un lavoro cosciente. Si attiva e basta !! E non può fare altrimenti !!!

  5. Un Ego non può essere combattuto con una lotta frontale, diretta, che anzi lo rafforzerebbe. La normale forza di volontà che ci è stata insegnata nel percorso orizzontale dell’educazione esteriore, non è sufficiente ad arginare un Ego.  E’ una battaglia persa fin dall’inizio. (come vedremo gli strumenti efficaci sono il distacco (dove c’è distacco non ci può essere identificazione) e l’osservazione (dove c’è osservazione non ci può essere distrazione). Con questi strumenti, a lungo andare, gli Ego non vengono combattuti ma semplicemente scompaiono, cessano di esistere in quanto viene a mancare  loro il nutrimento energetico.

  6. Un Ego può essere soppresso ma solo facendo uso di un altro Ego. Ad esempio possiamo sopprimere l’Ego della gola rinforzando l’Ego della vanità; possiamo sopprimere l’Ego della lussuria rinforzando però l’Ego della superbia spirituale, l’Ego dell’ira può essere soppresso o attenuato dall’Ego utilitarista. La soppressione di un Ego con un altro Ego non cambia lo stato energetico dell’Essere.

  7. Per quanto sopra detto L’Ego non ha alcun interesse per il bene dell’Essere, anzi può condurre una persona alla morte in casi estremi, o anche ad uccidere.

  8. L’Ego si attiva autonomamente, indipendentemente dalla nostra volontà: ogni volta che riceve una impressione dal mondo esterno; ricevuta l’impressione si attiva subito ed  impartisce dei precisi comandi alla  mente (intelletto prima ed emozione poi) che a sua volta invia specifici comandi al corpo che esegue il comando  come un schiavo perfetto e tende alla realizzazione di quello specifico desiderio. Ogni volta che questo processo si mette in funzione si produce una distorsione del sistema energetico dell’Essere, e vengono risucchiate grandi quantità di energia che potrebbero altrimenti essere a disposizione dell’essere per un svolgere un lavoro cosciente.

  9. Gli Ego utilizzano la mente per pensare, o fanno si che la mente capti dall’esterno un certo tipo di pensieri (“dietro ogni pensiero c’è un Ego che pensa” è scritto nei racconti dei Padri del Deserto) (“Nemmeno il tuo peggior nemico ti può nuocere tanto quanto i tuoi pensieri” disse il Buddha) (“il modo migliore di pensare è non pensare” disse un autore non noto).

  10. Ogni volta che il desiderio viene in qualche modo soddisfatto l’Ego riceve il suo nutrimento e si ingrandisce sempre di più.

  11. L’Ego non raggiunge mai la totale soddisfazione, l’appagamento definitivo; una volta che ha avuto vuole sempre di più, come un pozzo senza fondo. Quindi chiede ed esige all’infinito. Quello che ci viene insegnato nell’educazione esteriore, tipo “sfoga la tua rabbia e poi starai nella pace, sazia la tua gola e ti sentirai appagato ecc ecc” sono insegnamenti errati. Più si da corda all’Ego e più questo richiederà, anche se ci sono dei brevi momenti di appagamento e soddisfazione. In alcuni ambiti dell’educazione esteriore viene talvolta insegnato di soffocare, reprimere determinate manifestazioni ma queste energie si manifesteranno comunque sotto altre forme.

  12. L’Ego soffre, smania, si preoccupa e l’essere addormentato, totalmente assorbito da questo, completamente identificato in esso, soffre, smania, si preoccupa, ha paura. L’Essenza, invece, non soffre, non smania, non si preoccupa e non nutre alcuna paura.

  13. L’Ego si giustifica sempre; egli utilizza la mente per trovare sempre le più sofisticate, convincenti e “razionali”  giustificazioni al suo agire.

  14. Un Ego è come una calamita che attira verso di noi eventi, persone e condizioni di vita che sono più idonee alla realizzazione di quel particolare desiderio.

  15. Il Capo Supremo di quasi tutti gli Ego è l’AMOR PROPRIO che è il più potente, il più subdolo, il più pernicioso, il più potente, il più abile, talvolta geniale,  e soprattutto il più invisibile.

    Esso è il primo Ego che inizia a svilupparsi attraverso l’educazione esteriore (“sii orgoglioso” “fatti strada” “sii migliore degli altri” “cerca di farti apprezzare” ecc ecc, all’infinito)  ed è l’ultimo Ego a scomparire nel lavoro su se stessi.

    Concetti come quelli di pensiero positivo, elevare l’autostima, comunicazione efficace, simpatia, empatia, automotivazione ecc., tipici dell’educazione esteriore, utili per progredire nella vita orizzontale, hanno tutti una matrice comune: le emozioni negative costantemente alimentate dall’Ego dell’amor proprio.

    Se avessimo il coraggio di osservare la nostra vita attraverso la lente dell’oggettività scopriremmo dolorosamente che il 99% delle azioni e delle decisioni che abbiamo fino ad oggi adottato sono tutte state intraprese sotto il condizionamento dell’Ego dell’amor proprio.

    L’amor proprio ci consente di vedere agevolmente gli Ego in azione nelle altre persone, ma non in noi stessi.

    Tutte le relazioni con altre persone che si basano sull’amor proprio, viste con l’occhio divino, sono solo delle distorsioni energetiche.

    Sotto l’effetto, abilissimo ed invisibile,  dell’amor proprio noi non cerchiamo, come dovremmo,  il “vuoto illuminatore” ma cerchiamo il “pieno illuminatore”, cioè vogliamo abbellire, elevare, deificare la nostra personalità transitoria ed inquietantemente precaria, (che noi adoriamo più di ogni altra cosa),  invece di andare a nutrire l’Essenza che è la parte di noi eterna, ma totalmente soffocata e presa in ostaggio dagli Ego, come erbacce che si sviluppano intorno ad una pianta di rose succhiando la linfa vitale ed impedendone lo sviluppo.

    Esistono anche gli “Ego spirituali”, i migliori gioielli dell’amor proprio. La lettura di libri spirituali da questo punto di vista può essere un tranello dal punto di vista del vero lavoro su se stessi.

    Il maestro è sublime finchè ci racconta cosa succede prima della nascita o dopo la morte, ma appena si azzarda a sfiorare anche leggermente l’amor proprio, allora, da sublime che era, viene odiato.

Il lavoro alchemico costante, protratto per un lungo tempo, viene prima di tutto e, anche se per molto tempo sembra non vederne gli effetti, sicuramente, lavorando con costanza e fede, i risultati arriveranno e, attraversando la morte delle personalità, si giungerà finalmente alla realizzazione dell'Essere.


GIANO

 
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