“In verità, in verità vi dico,
se non mangiate la carne del figlio dell’uomo
e non bevete il suo sangue,
non avrete in voi la vita…” Gesù il Cristo
Prologo
In queste bellissime parole pronunciate dal Maestro durante l’ultima cena, è velato il grande e misterioso segreto del suo insegnamento.
E’ nientemeno l’ Arcana Arcanorum che, una volta scoperta la sua vera essenza, dona la coscienza e il risveglio spirituale alla maniera di Melkitzedeq, grande Sacerdote dell’Altissimo El Elyon.
Credo che l’inizio di questo nuovo ciclo sia il momento giusto per togliere i veli di alcune verità criptate e occultate per mantenere l’umanità nel buio dell’ignoranza, a beneficio di pochi. Perciò tenterò di togliere strato dopo strato, come ad una gigantesca cipolla fino al suo nucleo, poiché non si può accedere ad una visione diretta della verità.
Cristo è la pietra
Il vero iniziato per grazia divina scopre dentro di sé la Pietra nascosta o Pietra occulta: non si tratta propriamente di una pietra (viene chiamata “Pietra Filosofale” dagli alchimisti, “Pietra grezza da levigare” dai massoni, “Pietra angolare”, “Pietra di scarto”, o “Pietra potabile” nella simbologia alchemica); questa pietra, chiamata in mille modi, è prodotta dall’uomo stesso.
L’iniziato, con un assiduo lavoro di sublimazione, finisce per cristallizzare (Cristo!).
Ecco il carbonio che si trasforma in diamante o la materia in spirito, oppure il piombo in oro.
Il Figlio, seconda persona della Trinità
Il Figlio, emanazione del Padre, viene concepito nella testa dell’uomo, richiamato dall’attivazione dell’Eros negli “inferi”; nasce come energia nel “Cielo”, sotto la volta cranica o Golgota, dove il Padre ha il suo trono fra le sopraciglia (ghiandola pituitaria o “terzo occhio”).
Questa energia richiamata dal “fuoco luciferino” passa attraverso il forum magnum, alla base del cranio, e scende usando la “scala di Giacobbe” composta da 33 scalini (colonna vertebrale) per manifestarsi in forma irruenta nel sesso.
Questa sublime ed eroica energia che veicola la vita è il Pane=Corpo e il Vino=Sangue dell’agnello sacrificale: l’Unto, il Cristo, il Pane degli Angeli, la Pietra potabile, il Principio creatore, l’Ermes, la Rugiada celeste o semplicemente il Mercurio filosofale.
Operatività
Per intuire attraverso le analogie con il rito della messa cattolica l’operatività, è conveniente osservare il prete durante l’eucarestia in quanto costui, sebbene non abbia realizzato il Cristo in sé, è senza dubbio un conservatore della Tradizione cristiana il cui mistero è velato dal dogma.
L’officiante prende l’ostia grande, la consacra con il suo afflato alitandoci sopra, la spezza in due e la mangia tutta.
Gesù, invece, durante l’ultima cena spezza il “pane” e ne dà un pezzetto a ciascun apostolo; poi dà da bere dal suo calice un sorso di “vino” rosso a ciascuno.
Questi elementi rappresentano il corpo ed il sangue del Salvatore.
Invece il prete che cosa fa?
Consacra l’ostia e poi la mangia; consacra il vino e lo beve tutto d’un sorso.
Ai poveri fedeli ignari tocca solo una piccola porzione di pane che egli consacra alitandoci sopra: in questa azione una pioggia di goccioline di saliva (pioggia di Flugger) con il DNA del prete, irrora le piccole ostie imprimendo in esse la sua volontà, i suoi vizi e le sue virtù.
E’ come se ai fedeli desse il proprio sperma, diventando una sorta di amante di tutti. Tanto che, se il prete-amante viene allontanato dal vescovo, i parrocchiani fanno una “rivoluzione”, perché il legame diventa di sangue; è così potente da influenzare la volontà di tutti.
Il Regno di Dio
Gesù, attraverso le analogie delle parabole, ha insegnato che il fine ultimo del suo messaggio è quello di realizzare il Regno di Dio nel proprio plesso cardiaco, il che equivale all’illuminazione o al raggiungimento della perfezione in questo piano quaternario. Afferma che questo Regno è in noi e che cercare, o meglio realizzare, questo stato divino è tutto ciò a cui l’iniziato ricercatore aspira.
L’insegnamento del Maestro Gesù sembra privo di misteri, ma lo è solo in apparenza, perché esso stesso è tutto un mistero. E questo mistero non è altro che arrivare alla statura del Cristo attraverso la sua eucarestia, ossia i Principi della trasmutazione alchemica!
Il Pane della Vita
“Uomini di poca fede, non capite ancora? Non ricordate dei cinque pani, dei cinquemila uomini e quanti panieri ne portaste via? Come mai non capite che non è di pane ch’io vi parlavo?” (Mt. XVI, 8-12).
Cuori induriti
Anche Marco dichiara esplicitamente che gli apostoli non avevano compreso il fatto del “pane”, perché il loro cuore era indurito. Poi Gesù insiste ancora: “Non riflettete e non capite ancora? Avete dunque il cuore indurito? Avendo occhi non vedete e avendo orecchie non udite?” (Mc. VI, 52).
Il Pane Vivente
Gesù, per bocca di Giovanni, ci ricorda: “Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. Il pane che scende dal cielo è tale che chi ne mangia non muore”.
“Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno, e il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo” (GV. VI, 48-51)
Alchimia spirituale
Ecco la “carne” e il “sangue” che il Maestro Gesù offre ai suoi discepoli, che non sono muscoli o grumi di sangue, ma Spirito. E’ il proprio Principio Creatore che, analogicamente parlando, sono il Pane ed il Vino! Adesso ditemi: se questa non è alchimia, che cos’è?
Materia Prima o Principio Creatore
Aggiungo che un “ricercatore-iniziato” arrivato alla statura di Gesù il Cristo, con il suo “pane” ed il suo “vino” può sfamare migliaia di persone, perché la Materia Prima ha la particolarità di moltiplicarsi all’infinito per “salvare” la propria umanità cellulare e poi l’umanità in generale.
Infatti Gesù per primo ha dovuto salvare se stesso trasmutando il piombo in oro, ossia la materia in spirito e lo spirito in materia. Per poi salvare l’intera umanità dal profondo letargo impostogli dalla stessa materialità.
Gesù, grande Maestro alchimista
Mangiare la “carne” cristallizzata di Gesù, colui che realizzò lo stato cristico, e bere il suo “sangue” è senza ombra di dubbio un’operazione alchemica.
Parafrasando le parole del Maestro: “Come mai non capite che non è di carne nè di sangue che io vi parlavo?”
Ecco dove si nasconde il mistero dell’Eucarestia o, alchemicamente parlando, del Piccolo Arcano.
Per questo ed altri motivi Gesù fu un grande Maestro alchimista.
In tutto questo i preti non c’entrano, dato che si tratta di un’operatività personalissima e segreta, e soprattutto solitaria poiché è un’operatività “ad un vaso”.
Operatività a due vasi
Sono convinto che il Maestro operasse invece “a due vasi” e che la sua metà lunare non fosse altri che la Maddalena, sua sposa e compagna.
Come altre donne lo furono per grandi uomini: Chiara per Francesco, Beatrice per Dante, Laura per il Petrarca, e così via…
Ordine Regale e Sacerdotale di Melkitzedeq
I Sacerdoti dell’Ordine di Melkitzedeq operano con il proprio Fuoco, e Gesù fu il più grande di quest’Ordine sublime e meraviglioso, portando la sua missione all’estremo sacrificio.
Ecco la parola incisa sulla croce: I.N.R.I, che significa “Igne Natura Renovatur Integra”, ossia “il Fuoco rinnova tutta la Natura”…
E’ necessario capire di quale fuoco si tratta
Il grandissimo patriarca Melkitzedeq, Re di Pace e Re di Giustizia, grande Sacerdote dell’Altissimo, si presenta ad Abramo e gli insegna come operare alchenicamente con la sua polarità lunare: Sarah, la sua compagna (Sa-Ra, “figlia del Sole”).
Anziché offrire a Dio sacrifici cruenti, questi sacri-uffici erano celebrati sull’ara della Donna, la sua polarità opposta, e questa è Alchimia! Perché non è altro che il Fuoco dell’Eros che si manifesta e si perpetua nel sesso!
Grado Trentatré
Raggiunto questo stato dell’essere chiamato Cristo, l’iniziato ha realizzato il grado più alto in questo piano: 33°, come l’età del Maestro; infatti, per conoscere il grado di un iniziato, gli si domanda l’età: ecco chiarito il significato dell’età di Gesù, il Figlio dell’Uomo.
Adesso tutta questa realtà fa parte dei Misteri Cristiani, patrimonio dell’umanità, alla portata di tutti.
Fratelli, mangiate e bevete, così vivrete…
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