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I Tarocchi - Il Diavolo
(20/07/2011)

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Il Diavolo

(Tarocchi di Alfredo di Prinzio)

Nell'Iconografìa generale, il diavolo è sempre stato rappresentato con un aspetto mostruoso, turbante l'animo umano; vuoi anche per il tradizionale fardello che a lui si accolla di tentatore e profanatore della sacralità.

Non dobbiamo però, sottovalutare o sorvolare per paura, su questa figura, che non a caso fa parte ed è indispensabile, per il processo evolutivo dell'essere umano.

La lama del Diavolo, compare immediatamente dopo la carta della Temperanza e sembra opporsi a questa.

Come visto dal suo aspetto, ella appare così leggera ed impalpabile, mentre il Diavolo forte nella sua presentazione, sembra volerci rammentare che ciò che si è conquistato con la Temperanza, sia il frutto dell'elaborazione alchemica di un fluido proveniente dal "regno degli Inferi", dove lui è il principe incontrastato.

Il compito del mostro-diavolo, è quindi quello di stimolare la memoria, come rimanda anche la radice dell'appellativo con il quale spesso lo si definisce, che equivale al termine monito, con valenza, di far ricordare.

Le fattezze non devono dunque ingannare, perché il diavolo più che un tentatore, è colui che ostacola, mettendo alla prova chi vuole raggiungere il "Tesoro " di cui è a guardia.

E ' perciò, l'indicatore della presenza della sacralità, che va conquistata con prove propedeutiche, affinchè le vibrazioni ottenute dall 'adepto siano in grado di sostenere la frequenza di quel tesoro stesso del quale è alla ricerca.

Il Diavolo è un disturbatore della pigrizia, infatti il suo elemento è lo zolfo che come polarità opposta e complementare al mercurio, agisce su questo attivandone le proprietà.

Strettamente legato al fluido mestruale femminile, il Diavolo assume l'appellativo di Satana e come Saturno, Dio dei periodi, regola in tempi di 28 giorni la "Terra ", che magicamente si rinnova, attraverso il fluire dell'elemento animico per eccellenza.

Ciò che in natura si rifa al demonio, non ha perciò nulla a che vedere con le paure infuse da una cultura gretta e limitata.

Al contrario, infatti, le due parole tatuate sulle braccio :"SOLVE ET COAGULA", esprimono i meccanismi, uno di separazione e discernimento, l'altro di concentrazione e fissazione, per mezzo dei quali si crea ogni realtà; sia che questa possa essere riscontrabile immediatamente dai cinque sensi, quindi fìsica, sia che sia di tipo animico-fluido, sia spirituale.

Il Diavolo è pertanto, un punto d'arrivo, un traguardo, che va comunque superato, come vanno lasciate le paure che limitano l'espansione della coscienza.

Non dimentichiamo che egli è considerato anche Dio della terra di fuoco e il suo lavoro produce la combustione nel mondo degli inferi, senza la quale non potrebbe prodursi la luce che brilla nel ciclo.

L'unione dì questo fuoco con la luce, realizza l'androginìa perfetta, simbolizzata dal lingam (maschio e femmina) che il Diavolo porta nella sua mano sinistra e al quale alludono anche il pentagramma in mezzo alla fronte ed il simbolo del mercurio, posti in modo perfettamente perpendicolare fra loro.


Simeon        

 
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