Il Carro, occupando la posizione numero 7, allude a tutto ciò che a questo numero fa riferimento, in particolar modo ai sette principali centri energetici dell'uomo i quali in funzione del lavoro svolto sin 'ora,hanno raggiunto un equilibrio riscontrabile in tutto l'essere.
Tale armonia evoca l'idea di un allineamento e diuna regolarizzazione, che sfocia nella manifestazione della giustizia o giustezza alimentando i nostri pensieri e automaticamente le nostre azioni.
Insomma nel riconoscimento dell'operato di ognuno che si può sintetizzare con la parola integrità.
La Giustizia di cui parlo appare immediatamente evidente che non si riferisce a quella esercitata nella società, ma a quella che dovrebbe realizzare ogni cellula del corpo dell 'umanità: cioè l'uomo.
Se avessimo il buonsenso e la volontà di osservare più attentamente qualsiasi manifestazione della natura, anche quelle più comuni, che tutti i giorni sono sotto i nostri occhi, come ad esempio il cadere di una foglia dal proprio ramo, lo spuntare di una gemma, o vedere una piantina che cresce nel proprio orto, il sorgere e tramontare del sole, le stelle (semmai avessimo il tempo di alzare gli occhi al cielo) e quant'altro;
potrebbe stupirci l'idea che tutto ciò avviene sempre e solo perché forze interagiscono fra loro, provocando un attrito che genera sempre nuove realtà.
Che queste siano di vita o siano di morte comunque è sempre presente prima un "Fuoco generatore " che ne determina il destino.
Questo fuoco è "la Giustizia" che ognuno deve ritrovare nella propria natura o humus (umanità).
E'lo stesso fuoco che permette ad ogni cosa di essere e svilupparsi e che, nel contesto più ampio delle esperienze umane, tramanda il postulato: "Tutto è giusto e perfetto ".
Per poter elevare il nostro stato di coscienza ed avere una visone più ampia della vita e delle sue leggi, non possiamo tralasciare nulla di ogni elemento con il quale siamo fatti.
Non è bene pertanto essere del tutto spirituali e abbandonare il corpo e la mente, come non lo è essere solo razionale e analitici e tantomeno solo materiali e occuparsi del corpo.
Noi dobbiamo utilizzare tutte le nostre potenzialità,siano esse riposte nello spirito, nella mente o nel corpo; nel fare questo vi è una profonda giustizia.
Quando si afferma che tutto dipende da noi nel costruire la nostra esperienza, va da sé che quelli che la tradizione tramanda come "i tré fuochi", fìsico-animico-spirituale, presenti nell'uomo,devono lavorare in simbiosi.
Ecco perché, quindi, lo studio di qualsiasi simbolo ed in particolare dei Tarocchi, ha sì una valenza animico-spirituale, ma anche fìsica.
Nella lama della Giustìzia, compaiono in primo piano due oggetti fondamentali, indispensabili per la realizzazione di quanto esposto: la spada riconducibile alla colonna vertebrale e la bilancia che rappresenta i reni.
La verticalità della prima, ispira l'idea di desiderio di ascensione, come se un'energia segreta che trova la sua sorgente nei lombi, avesse la necessità di trasportare il suo contenuto vitale verso l'alto, fino a superare la via retta, per approdare nel sancia sanctorum del tempiodell'uomo, ovvero la sua testa.
Questo moto viene equilibrato dalla flessibilità della bilancia, nella quale il filtro rappresentato, come si è detto dai reni, purifica ciò che deve elevarsi.
Potremmo tranquillamente affermare che la Giustizia si adopera continuamente nell'arduo compito di mantenere in equilibrio le funzioni deputate a sostenere la vita; ciò significa che questa giustizia è estremamente radicata nella realtà della nostra esistenza.
Essa è una grande coordinatrice, pertanto è investita di regalità che le conferisce la corona che la donna-Giustizia della lama numero 8 porta sul capo; sul suo petto è posta anche una catena d'oro il cui intreccio richiama l'elica del dna umano.
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