Quando approdiamo al quarto arcano, la lama dell'Imperatore, la pomposità delle sue vesti, nonché la regale postura, evocano l'idea di potere, rafforzata ancor di più dallo scettro e dal globo che egli tiene nelle mani.
Durante i secoli, nelle varie tipologie di società che si sono susseguite, il potere è sempre stato esercitato come la possibilità indiscussa da chi lo deteneva di avere aggio perfino sulla vita e sulla morte delle persone e comunque, in generale, l'autorità vara decisioni sotto forma di leggi alle quali si deve sottostare.
Analizzato in tutte le sue sfumature, il potere con i suoi meccanismi produce sottomissione e non liberalizzazione.
Molte delle alienazioni della società moderna, che riguardano i singoli individui, sono dovute a questo senso di soggezione.
Spesso, questo stato emotivo, si manifesta con insoddisfazioni personali dovute ad atteggiamenti costrittivi nei quali si vede sacrificata la propria individualità e personalità, schiave di un sistema che produce appositamente queste situazioni.
S'impone perciò, l'esigenza di ribaltare il concetto di potere e sforzarci di osservare dietro l'apparente burbera figura barbuta dell' Imperatore.
Ribaltare vuoi dire rigirare sottosopra, ma in questo caso assume anche la valenza di interiorizzare ciò che è esteriorizzato; in una parola riconoscere l'Imperatore che è in noi.
Nel suo regno inferiore il potere si trasforma in verbo e quindi assume il significato di essere capaci di fare; da ciò l'atteggiamento regale che appare all'esterno non è altro che l'assunzione di un rango conquistato, con un lavoro di qualità, in cui l'operaio libera i propri poteri per elevarli fino alla realizzazione suprema.
L'idea ispirata dall'Imperatrice, trova nell' Imperatore il suo esecutore materiale.
Il colore rosso della tunica della prima e di parte della veste del secondo, è il "traite d’union" che vede l'anima imprigionata, individuata nei liquidi del corpo ed in particolare il sangue, passare dalla potenzialità alla operatività della propria evoluzione.
Il sangue porta con sé la mappatura genetica non solo dell'individuo cui appartiene, bensì di tutte le generazioni che lo hanno preceduto; quindi ogni movimento del sangue nel corpo, è un richiamo alla memoria della propria genealogia. In un certo senso ogni atto emotivo, è la fissazione di ciascun sforzo intellettivo, che ha permesso la manifestazione di ognuno.
Ecco perciò, che il trono a forma di cubo, dove è seduto l'Imperatore, è il risultato della visione a 360°della nostra esistenza che da caotica e frastagliata, simbolicamente si è squadrata e ha levigato tutte e sei le sue facce.
Esso può essere paragonato anche ad una pietra, che comunque la si voglia girare rivela sempre la sua perfetta e incorruttibile squadratura; non teme perciò, nessun ribaltamento traumatico.
L'Imperatore è il mercurio filosofico messaggero della lieta novella, di un regno riconquistato, dove l'ordine e la misura, imposta dal sovrano, veicolano l'atto intelligente della forza e dell'azione, senza la cui sinergica attività, la sola saggezza non porterebbe a nessuna concreta creazione.
Simeon |