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Considerazioni sulla Coscienza Collettiva o Eggregoro
(20/01/2009)

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La tradizione iniziatica di tutti i tempi ha lavorato incessantemente per lo sviluppo dell’intuizione collettiva, soprattutto nel secondo grado.

E coloro che si sono adoperati per tale sviluppo spesso si sono trovati a “sentire” diversamente la realtà e quindi anche a “prevedere” grandi sconvolgimenti, positivi o negativi, vicini o lontani.

Questo perché avevano imparato a leggere la coscienza collettiva o eggregoro dell’umanità come fosse uno spartito musicale, sentendo sulla pelle le “parole silenti” dell’intuizione.

Ma tali profeti sono stati inascoltati, derisi, considerati folli e improbabili. Poi se anche l’evento preannunciato si verificava era ormai tardi per riconoscere la validità dell’ammonimento e correre ai ripari. E la catastrofe aveva luogo.

Cassandra, profetessa troiana, figlia di Priamo: predisse la sventura di Troia ma nessuno le credette e quando la Città cadde divenne il simbolo dei profeti inascoltati.

Oggi il desiderio di interloquire con quest’anima di gruppo o coscienza collettiva ha portato l’Università Americana a studiare tali situazioni. 

Anche attraverso i computer che prima di qualche “evento particolare” possono registrare dei “mutamenti” nei loro sistemi come se sentissero anticipatamente ciò che sta per avvenire.

Un' immagine del film "2001 Odissea nello Spazio" di S. Kubrick, in cui l'astronauta sabota la memoria "sensibile" del computer di bordo.

Vediamo ora che cos’è un eggregoro per un iniziato ai misteri ermetici:

un eggregoro è la somma delle idee, delle parole e delle azioni di tutti gli uomini della Terra che creano nei piani sottili o astrali un “ente intelligente” che agisce sugli avvenimenti, sull’ambiente, sul clima e soprattutto sullo stato di coscienza delle stesse persone che lo hanno creato.

Tutti noi, come umanità, ci muoviamo, viviamo e respiriamo in un’atmosfera vibrazionale creata da noi stessi.

Giorno dopo giorno essa viene da noi “caricata”, “sparata” nei piani sottili dopo di che essa ci ritorna potenziata, mossa, amplificata e con la stessa qualità che aveva in origine.

Tenterò di essere più chiaro dando alcuni esempi.

Dirò come tutto il male del mondo che ci attanaglia sia causato da noi uomini, a partire dai cambiamenti climatici fino ad arrivare ai comportamenti umani, alle guerre, alle malattie e a tutto ciò che accade in questo mondo.

L'Uragano Kathrina: uno degli esempi degli sconvolgimenti climatici.

E' solo colpa nostra. Della nostra cecità, della nostra ignoranza sempre più alimentata dall’atteggiamento isterico dei mass-media, che in ogni momento ci ripropongono compiaciuti tutto ciò che di peggio ci può essere,  ai quali non sappiamo ribellarci e di cui siamo schiavi, proprio perché ce ne alimentiamo.

Un detto spagnolo dice: “Quando il fiume è agitato l’unico a guadagnarci è il pescatore”.

Ecco gli esempi:

1. Già da quando nasciamo tutto ciò che ci viene insegnato è basato sulla dualità “bene-male”. Nasciamo portatori di un “peccato originale” dal quale è ora di prendere “una sana distanza” poiché è un’assurdità. Che peccato può avere un bimbo appena nato?

2. Crescendo la famiglia ci “trasmette” tutto di sé: credenze e valori errati, dolore, sensi di colpa di ogni tipo, complessi. Tutte cose di cui non è facile liberarsi ma che non ci appartengono. Sono le nostre prime grandi palle al piede.

3. Poi a scuola l’insegnamento spesso è incoerente e disordinato. O troppe informazioni o troppo poche. Gli insegnanti demotivati, i programmi che variano in continuazione a seconda degli umori sociali del momento. E i ragazzi continuano a crescere senza una guida. Come diceva il grande Averroè : “Un asino carico di libri è sempre un asino. Ci vuole altro per essere un vero educatore.”

Il filosofo arabo Averroè

4. E torniamo alle notizie dei mass media. Giornali e Tv fanno a gara a chi ha più il gusto dell’orrido. Ovunque si vedono morti ammazzati, sezionati, vilipesi. Ovunque si parla di armi e del loro funzionamento.  Stragi, storie di degenerati, infanticidi, parricidi, vizi di ogni tipo. Tutto fa notizia e più la notizia è forte più merita di essere “pubblicizzata”. Poco importa che sia all’ora di pranzo o cena, poco importa che ci siano anche dei bambini a “guardare”. E questi bambini crescono in una “abitudine alla violenza” che può far perdere loro i parametri della normalità. Al punto che seviziare un compagno di classe può diventare divertente.

5. E come se non bastasse coloro che dovrebbero rappresentarci nella figura dello Stato sono i “peggiori di noi”. La classe politica che dovrebbe dare l’esempio invece eccelle in povertà d’animo e arrivismo. Nessuno pensa che si dovrebbe lavorare insieme per un corpo unico: l’Italia. Destra, sinistra, centro ormai sono solo parole. Lo Stato viene sempre più percepito come un nemico. E noi ci disgreghiamo come popolo, non sentendoci più parte di niente. Del resto, come può funzionare un corpo se una mano si oppone continuamente all’operato dell’altra?

E potrei andare avanti ma mi fermo qui. Anche perché voglio arrivare al nocciolo della questione.

L'11 settembre: un episodio che ha inciso notevolmente sulla coscienza collettiva

Questa spazzatura chiamata “normalità”, che nutre come fosse un “pane quotidiano”, nel mentale di ogni individuo provoca una reazione emotiva (azione nel sangue) con una frequenza vibrazionale tale da trasmettere l’intero “carico” alla coscienza collettiva o eggregoro.

Che ce la ridarà indietro, potenziata, in forma di sconvolgimenti atmosferici, dolore, malattie fisiche e mentali, guerre, disaccordi tra popoli, razze e religioni.

Più noi produciamo questa risposta emotiva violenta più l’eggregoro ce la traduce in manifestazioni del concetto di male avvelenando noi e i nostri figli.

E l’uomo che fa? Invece di rendersi conto di questo se la prende con Dio, addossandogli la colpa di ogni sciagura.

E invece Dio, non c’entra nulla.

Tutto ha sempre e solo a che fare con noi.

Come carnefici e insieme vittime, siamo invischiati nella legge del Karma, della causa-effetto, e non troviamo il modo per interrompere il ciclo.

Così nel tempo si è venuto a creare un grande squilibrio tra il “bene e il male” a vantaggio del secondo.

Manifesto per il giorno della memoria in ricordo dell'Olocausto

Dobbiamo renderci conto del fatto che siamo fautori dei nostri stessi malanni.

Dobbiamo dissociarci da tutto ciò e tutti coloro che ci hanno guidato verso questo baratro.

Forse è ancora possibile riprogrammare la nostra coscienza collettiva con un altro “carico”.

Quello portatore di positività, pace, giustizia, verità, amicizia e soprattutto amore incondizionato.

Ricordatevi che ogni volta che parlate di eventi tragici date loro nuova forza, rifate vivere il dramma che tramite voi si esplicherà in qualche cosa di funesto, anche di molto più funesto della prima volta che si è manifestato.

Noi tutti dobbiamo imparare a distaccarci dagli eventi negativi passati e presenti. Così che chi continuerà a crearli, non trovando su chi scaricarli, ne verrà distrutto, affogando nel male da lui generato.

La nostra coscienza collettiva ne guadagnerà in luce e tutta l’umanità ne verrà rischiarata.
                                                                             

 
di Alfredo Di Prinzio

 
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