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Considerazioni sull'Uno e il Tutto
(20/12/2008)

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Sicuramente non si arriverà mai a capire come stanno le cose in questo Universo, si può, però, provare a darne un punto di vista e specularci un po’ sopra, provocando dubbi e nuovi punti di vista, che, a loro volta, daranno ad altri un motivo per cercare qualche altra risposta e così via di seguito.

Tutto ciò poiché porsi delle domande aiuta a trovare risposte, pure se le verità ci sfuggono; quello che più conta è il dubbio e le incertezze, per approdare, forse, un giorno, finalmente, alla Verità con la “V” maiuscola e comprendere chi siamo, da dove veniamo e dove andremo.

Il sistema Tolemaico geocentrico

Tutti coloro che credono soltanto con la fede non arriveranno mai a comprendere come realmente stanno le cose, perché accettano passivamente le “verità” imposte, come quando si doveva credere che la Terra era il centro dell’Universo, invece tutto potrebbe essere il contrario di tutto ed è il dubbio il propellente basico che dà la spinta per cercare risposte alla sfuggente verità.

Per iniziare a darci alcune risposte useremo la Tradizione Cabalistica come base di partenza in quanto ci indica che in questo Universo ci sono 144 archetipi dell’uomo, 72 positivi e 72 negativi, che manifestano in questo piano quaternario le proprie caratteristiche e che in realtà sono soltanto 72 con doppia valenza + e – (più e meno) e che le combinazioni di questi Archetipi sono sempre tre per ogni uomo, donandogli le proprie caratteristiche.

Queste emanazioni partono dall’Unico Principio che chiamiamo Dio o Jod, che è l’Elemento Fuoco che permea tutto l’Universo, che unendosi con il Principio femminile Acqua Eva, forma il nome del Tetragramma Sacro: Javè.

Il tetragramma sacro: YHWH

Per far comprendere quanto esposto darò un esempio: “Immaginate un’immensa palla di mercurio che cade dall’alto e con l’impatto si frantuma in milioni di milioni di piccolissime sfere che riempiono una vasta superficie.

Ogni sfera è e sarà sempre mercurio e il movimento di ciascuna sarà dovuto alla spinta iniziale e alla propria grandezza, fino a quando incontrerà la Grande Palla da cui verrà assorbita scomparendo in essa e arricchendola”.

Così l’Archetipo, “Immensa Palla” compie un ciclo di manifestazione e questa è soltanto una delle 72 immense sfere archetipali che completano la totalità.

La tavola con le 72 emanazioni angeliche

Abbiamo così che ogni Archetipo ha milioni di manifestazioni sulla Terra e, come tutte partono dall’Unico Principio, vuol dire che ogni uomo è “fratello” e che tutti siamo Uno perché siamo e facciamo parte di un’unica materia e di un’unica Intelligenza: Dio!

Amare il prossimo, come Gesù indicava, significa amarsi e amarsi equivale ad amare l’intero Universo in quanto ogni uomo è un Universo.

E’ un microcosmo facente parte interamente del Grande Macrocosmo e, se siamo un Microcosmo, sta a significare che il tutto è in noi e che Dio stesso, quello reale, si incontra nel proprio Regno interiore, e, se questo Regno di Dio è nell’uomo, abbiamo che ogni essere umano è una totalità e che tutti gli uomini dell’Universo hanno una risonanza vibrazionale nell' interiorità d’ogni individuo e, possiamo aggiungere, che tutti siamo in Uno e che ognuno è la rappresentazione del Tutto Immenso e Infinito.

Allora è facile comprendere che l’altro è me e che io-me mi trovo ad essere rappresentato in un cromosoma in ogni individuo di questo Universo, perché l’uomo è una speciale Arca che contiene tutta la memoria genetica dell’umanità, e non solo, perché gli interi Regni, ossia il minerale, il vegetale e l’animale sono rappresentati in questa Arca Santa o Tempio che è il corpo d’ogni uomo.

Ecco allora che quest’Arca galleggia sulle acque, anzi, è immersa nell’Acqua e quando queste Acque si rompono l’Arca approda sulla Terra ferma e il feto con tutto il patrimonio informativo dentro le sue cellule-umanità si manifesta in questo piano nascendo alla vita.

L'Arca di Noè

Allora colui che pilota quell’Arca-Feto è niente meno che l’atomo “Nous” ossia è l’equivalente del Noè biblico, che “salva” dalle acque l’intero patrimonio genetico, ossia tutta la sua famiglia, aiutato da uno dei figli di Dio: Enkil “Grande Architetto ed Ingegnere Genetico” che insieme al Padre-Dio si rallegrano dell’opera dell’atomo Nous-Noè e dicono al nascituro: “…..crescete e moltiplicatevi e godete della vita stessa come noi godiamo attraverso di voi, perché noi siamo in voi e voi siete e operate in noi per l’eternità".

Quando si sente dire che “l’Iniziato” lavora per l’Umanità, ci si riferisce alla propria umus-umanità, che sono gli stessi atomi del suo stesso corpo, ossia lavora per migliorare se stesso e armonizzare la propria umanità.

E siccome tutto è collegato con il tutto, operando positivamente sulla sua umanità microcosmica, automaticamente tutto si ripercuote nell’Umanità del Macrocosmo.

Cristo raffigurato come Architetto dell'Universo, rappresentato come una cellula gigante

Si inizia sempre da se stessi e quando le proprie vibrazioni raggiungeranno un livello elevato, soltanto un’ottava superiore, passando dal micro al macro, ecco che, allora, si dice che un iniziato lavora per il “Bene e il Progresso dell’Umanità e alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo”.

Concludendo, tutto è collegato con il tutto e ogni singola azione per piccola che sia, ogni pensiero, ogni parola, si ripercuotono in ogni piega del tempo e dello spazio infinito, rotolando da un mondo ad un altro fino a quando l’energia si esaurirà definitivamente.

Per ciò è consigliabile pensare, parlare ed operare positivamente, perché tutto nasce e finisce in noi, in quanto siamo un’ unica realtà e, per migliorare il mondo nel quale viviamo è consigliabile iniziare da se stessi e non come generalmente si fa, volendo cambiare il prossimo senza aver cambiato nulla di se stessi e senza togliersi la trave dai propri occhi, vivendo nell’errore, credendo di essere nel giusto.

 

 
di Alfredo Di Prinzio

 
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