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Frammenti Operativi Verbali
(15/12/2007)

uomo

da recitare durante il mese di Dicembre

Estratto dal testo:

"QUANDO IL SOLE SI MUOVE VERSO IL NORD"
di Mabel Collins


DICEMBRE: MESE DELLA NATIVITÀ

"Cerimonie e feste"

La Cerimonia del desiderio della Natività.
La Cerimonia del Terrore.
La Cerimonia della Consacrazione.
La Festa dell'Amore.
La Festa dell'Unione.
La Festa della Soddisfazione.
La Natività.

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La Festa dell'Anno Nuovo, o Capo d'Anno, è preceduta dalle Feste e dalle Cerimonie per la Natività, che segna il principio della stagione in cui il Sole-Luce e Vita del Mondo, inizia la sua rinascita, e ritorna a conquistare le tenebre e la morte.

Ogni anno esso torna come un piccolo bambino, che va crescendo e divenendo sempre più forte con l'avanzare della stagione. Macrobio dice che gli antichi Egiziani rappresentavano il Sole al solstizio d'inverno, sotto l'immagine di un piccolo bambinello.

L'iniziato sa che l'uomo fa parte della Natura e che i Misteri gli sono rivelati quando egli penetra nella segreta e sacra vita dei cieli e della terra.

Tanto nel sistema Buddista, quanto in quello Egiziano, si suppone che il Sole muoia, o perda la sua energia fertilizzante, nell'autunno;
Tutta la natura ricomincia la sua vita, ed il mese di dicembre è dedicato alla preparazione di questa nuova vita.
Nell'antica Melfi il Faraone stesso, insieme ai Grandi Sacerdoti, nel giorno del solstizio d'inverno, rappresentava il Sole come un piccolo bambino.
Così le iniziazioni annue cominciano col desiderio di rinascita.
Il discepolo che cerca di prendervi parte mentre è ancora nel suo corpo fisico, deve cercare di richiamare alla sua memoria psichica la Litania-Mantram ch'egli udì cantare nella sfera spirituale da cui venne, quando cercò l'esperienza della vita umana.
Dovrà meditare precisamente all'alba, cercando di comprendere il significato profondo di queste parole.
Sono parole difficili ed oscure, tanto da apparire prive di significati all'uomo vivente sul piano fisico, che voglia intenderle alla luce dell'intelletto umano.
Ma il discepolo che voglia divenire parte del Divino Tutto, deve entrare nella vita psichica del mondo, in questa epoca sacra dell'anno, e penetrare sempre più profondamente nel mistero della sua Vita Divina interiore e della relazione di questa, con la vita materiale.

 

"Cerimonia del desiderio della Natività"

LITANIA

1. Io desidero la nascita.

2. Io sono pronto ad essere arso e consumato; poiché questo è il signicato della nascita.

3. Io sono pronto ad essere nudo e non protetto ed a soffrire della mia nudità, poiché questo è il significato della Vita.

4. Io sono pronto a compiere il pellegrinaggio attraverso la materia, nel buio e nel fuoco, affinchè il circolo dell'increato divenga una cosa sola con il circolo del creato.

Il Desiderio della Nascita è seguito dal senso del nulla; in altre parole, i desideri di potere, di sforzo, di raggiungimento usati per un fine così grandioso lasciano lo spirito in uno stato di tremore e di terrore, accasciato sotto il peso della convinzione che nulla esiste, che lo sforzo è vano e il potere inutile, poiché il raggiungimento è impossibile. In questa Cerimonia, il discepolo che diviene cosciente del Desiderio della Nascita, avuto dal suo spirito, e che riconosce il suo libero arbitrio, compie il primo passo in una nuova vita, in condizioni insolite e non familiari.

E' naturale che debba provare un senso di confusione e di sgomento.

 

"Cerimonia del terrore"

LITANIA

1. Io non sono che un frammento da essere bruciato e consumato.

2. Io, solo, non sono nulla.

Questo è il tempo del « Guardiano della Soglia ». Prima che il discepolo abbia acquistato il potere di entrare nell'Aula della Conoscenza e di assistere alle Cerimonie che vi hanno luogo, egli diviene consapevole dello stato di terrore nelle esperienze della vita... l'indifferenza del mondo lo opprime, lo paralizza
come gelo assiderante.
Il discepolo che entra nella iniziazione e segue le Cerimonie nel loro svolgersi, ne riconosce sempre più chiaramente il significato ad ogni nuovo anno che sopraggiunge.
L'esperienza si ripete via via sui vari piani di coscienza, e ad ogni gradino, che egli sale la prova diviene sempre più severa. Finalmente, giunge ad un punto in cui gli è concesso di prendere parte alla Cerimonia in tutta la sua pienezza, cioè, egli è completamente e assolutamente solo, inconscio del suo Sé Superiore, della sua Guida, del suo Maestro, del suo Dio. Allora, egli si sente solo un frammento da essere bruciato e consumato. Riconosce che, da solo, egli non è nulla, e che deve attraversare la prova dell'iniziazione, per giungere all'unione, e per entrare a far parte della schiera dei pellegrini che camminano sul Sentiero. Lo spirito suo si dilata, si espande, si protende verso gli altri, verso i suoi compagni di sofferenza nella crocefìssione della vita umana: questo lo porta nell'Aula dell'Apprendimento, dove assisterà alla Cerimonia della Consacrazione e ascolterà la Litania salmodiata dagli Iniziati.

 

"Cerimonia della Consacrazione "

LITANIA

1. Io consacro lo spirito che sta nascendo in me al servizio
dello Spirito dell'Amore.

2. Nel veniente anno io dimorerò nel Santuario dell'Amore.
Non trasgredirò mai la legge dell'Amore.

3. Non chiederò Amore, ma darò Amore; tutto me stesso darò
al mondo e alle creature.

4. Non molesterò nessuno, perdonerò tutto a tutti, incondizionatamente.
In cambio non chiedo che questo: che lo spirito che nascerà, in me,
in questo mese, sia amato dalla fratellanza delle Anime,
e sia riconosciuto come Anima d'Amore.

 

Ascoltando questa Litania, lo Spirito del discepolo s'inchina profondamente:
esso è ormai rivolto verso la Luce del Mondo Spirituale, verso la Luce dell'Amore.
Durante la Cerimonia del Terrore, l'Aula dell'Apprendi
mento è buia e deserta, completamente vuota, non si avverte che la presenza di un terribile senso di desolazione; le porte si spalancano, e un vento aspro e tagliente si precipita nell'aula, con l'inesorabilità della crudeltà stessa, cosicché nessuno può resistervi.

Alla Cerimonia della Consacrazione le porte sono chiuse e l'atmosfera è satura di un profondo senso di aspirazione: il discepolo è debolmente consapevole di altre coscienze intorno a lui. Il silenzio regna fintante che tale coscienza non diventa ben netta e definita; poi si ode intonare la Litania, ed egli è conscio che essa è cantata dagli Invisibili Fratelli del suo Spirito, che sono a lui vicino, anche se la loro presenza non sia perfettamente evidente.

Regna la tenebra: e nell'oscurità lo Spirito fa la profonda genuflessione nel suo più intimo santuario: nel cuore stesso dell'Ego. Iniziaticamente, questa genuflessione viene chiamata « la profonda obbedienza ». Nel silenzio che segue la Litania, una voce risuona: « è la voce del silenzio ». Il discepolo non potrà mai più sentirsi solo, o aver mai più paura, una volta che abbia udita e ascoltata questa « voce ». Egli è rinato, essendosi individualizzato su di un livello più alto, e la sua nascita è stata riconosciuta.
L'atto di profonda obbedienza, compiuto dallo Spirito en
tro di lui e lo sforzo della Consacrazione lo spingono a recarsi fra la folla degli invisibili spiriti, che desiderano far parte della Grande Fratellanza dell'Amore e del Servizio. Essi appaiono tutti in questa assemblea, in occasione del solenne rituale della Iniziazione, come una vasta folla di esseri fittamente velati.
L'intensità e la purezza del loro sentimento li mette in gra
do di provare la gioia e la pena dell'assoluta consacrazione, ma l'esperienza avviene nell'oscurità... l'oscurità dell'anima non ancora illuminata.

Le parole di questa Litania sono quelle più facilmente comprese da coloro che, con occhi coperti ancora da fìtto velo,odono per la prima volta il mistico canto, ed è il primo che essi ripetono, unendosi al canto che giunge dall'invisibile.

"Io non voglio molestare nessuno; voglio perdonare tutti. In ricompensa chiedo che lo spirito che nascerà in me, in questo mese, sia amato dalla Fratellanza delle Anime, e sia riconosciuto come Anima d'Amore".

Allora, sorgono nel cuore le prime parole del Grande Canto della Vita, che appartiene alla Festa dell'Amore, la Festa dell'Anima.

 

"Festa dell'Amore "

LITANIA

1. L'amore è l'unico Sovrano; l'unico Regnante. L'unico Creatore.

Il suo Spirito, consapevole, cosciente, ascolta queste meravigliose parole della Litania della Vita ed è in grado di associarsi al Canto trionfante, e, a poco a poco, l'Aula dell'Apprendimento diviene visibile ai suoi occhi, e gli appare piena di vita e di fulgore, in una intensità di colori smaglianti, in tutte le sfumature di porporino e di verde.
Un gran fiume vi scorre nel mezzo e l'attraversa; esso è nascosto agli occhi dei più; ma, ora, i suoi occhi lo vedono nettamente e gli appare come uno di quei fiumi dei paesi temperati, in cui la alte erbe crescono, adornandone le rive.
Canne e giunchi attorniano i gruppi delle forme sottili degli spiriti. Le mura sono tutte risplendenti di gioielli, disposti in guisa da formare delle parole comprensibili solo per coloro che sono in grado di leggere. Le parole della Litania dardeggiano su di esse, di quando in quando.


LITANIA

1. L'odio e Satana sono la stessa cosa; ribelli e distruttori ambedue.

2. L'azione dell'Amore è ciò che gli uomini chiamano « carità ».

3. L'azione dell'odio è conosciuta col nome di « malizia ».

4. L'Amore ha soltanto una punizione per i peccatori: il perdono.

5. Vivere in conformità con le leggi dell'Amore, significa accettazione d'ogni male come fosse un bene. Veramente, se l'accettazione è compiuta con spirito d'Amore, il male diviene bene. Noi ci dichiariamo consacrati alla trasmutazione del male in bene, nella nostra natura, e nella natura degli altri; e in tutto ciò che concerne la vita. D'ora in poi non cercheremo di sfuggire al male: noi lo amiamo. Il nostro Amore lo trasforma in bene: noi c'identifichiamo con il principio creatore e purificatore, che è l'Amore.

6. I discepoli s'impegnano a compiere questo grande sforzo; durante la festa dell'amore, insieme si uniscono per colla' borare, poiché un tale sforzo non può essere compiuto da un solo individuo e separatamente.

Alla festa dell'Amore segue perciò la Festa dell'Unione. Il male, di cui si parla in questa Litania, non è peccato, non è costituito da pensieri, da parole o da azioni. E', piuttosto, la forza che determina tutte queste cose; è la forza che si oppone al bene.
L'amore, il più grande potere conosciuto dagli uomini nel mondo, obliterà l'odio con la sua presenza.Così sotto il dominio dello spirito dell'Amore, i due opposti si fondono; una grande onda di vita irrompe fra gli uomini ed essi ne sono tutti rigenerati.

 

"Festa dell'Unione "


Nella festa dell'Unione, che segue immediatamente, l'aula diviene sfolgorante di colori, di uno splendore indescrivibile. Gioielli fiammeggianti scintillano sulle pareti: ametiste e zaffiri. Sul pavimento si distende un tappeto di violette.
E tutte le ombre degli uomini, che sono raggruppate insieme in quel mistico spazio, intonano all'unisono, in un sussurro appena udibile, e pure ben chiaro e distinto, la seguente litania:

LITANIA


1. Le vie non si separano mai più.

2. Tutti i sentieri, sono divenuti un sentiero solo.

3. Io non sono che una parte di un Tutto.

4. Io non sono che una pietra di un Grande Tempio.

5. Non sono che un piccolo fante, in un grande esercito di difesa, e non posso separarmi da colui che è accanto a me, della minima frazione di spazio; poiché, se cosi facessi, la marcia di tutto l'intero esercito ne verrebbe disturbata. Io rimango quindi saldamente unito ai miei compagni.

6. Io so che prendo su di me la stessa responsabilità del tutto, quando coscientemente mi unisco ad esso.

7. Io sono pronto, senza emettere alcun lamento, ad essere respinto dal posto in cui sono, quando vacillerò di un sol millimetro, a causa di qualche prova che si abbatta su di me, e su colui che mi sta a fianco; poiché so che la mia forza non si può esaurire, fintante che mi mantengo saldo, e che i miei compagni sono saldi al pari di me: uniti insieme in un comune intento, non possiamo cadere.

Coloro che sono inabili ad usare l'amore, come primo passo, e che non pertanto cercano di spingersi avanti per poter pren dere parte a questa cerimonia dell'Unione, coscientemente sono obbligati a tornare indietro e a ricominciare dal primo passo.
Poiché, chi vuole avanzare solo (cioè, pensando solo a sé) è destinato a cadere.

L'amore è una' cosa miracolosa. La sua nascita nel cuore è un fatto mirabile ed inesplicabile, al pari della nascita e del risveglio dell'Anima in noi.

E' il vincolo che tiene uniti Maestro e Discepolo, l'uomo e l'Angelo.
Da questo vincolo deriva lo stato conosciuto come «Festa della Soddisfazione».

 

"Festa dellaSoddisfazione "

LITANIA

1. La Divina Soddisfazione è discesa su di me.

2. Io dò, perché il mio cuore è troppo pieno, non può contenere tutto ciò che ha ricevuto.

3. Sono cosciente che l'amore è infinito, quantunque io non possa contenerne che una goccia. Taglio l'arboscello, che era l'espressione della crescita della mia personalità.

4. Qui, sul pavimento dell'Aula dell'Apprendimento, giace il
mirto della vita; ivi appassirà e sarà spazzato via quando
l'Aula sarà preparata per la nuova Festa.
Sono soddisfatto che sia così; io sono entrato nel Tutto.

5. Io, per me stesso, non sono nulla; non ho nulla.

6. Eppure so tutto, e sono tutto.

7. Io dormo e nello stesso tempo sono sveglio.

8. Entro di me è l'incommensurabile contenuto, che da il riposo eterno, che una volta conquistato non potrà mai essere turbato. Il mio essere è permeato dell'assoluta pace; sono quindi pronto per l'assoluta ed incessante attività, e pronto ad ogni evenienza.


Immortalità e amore sono due cose quasi identiche, esse non possono venire scisse.

O anime addormentate, che camminate ciecamente verso la morte, ascoltate il monito, destatevi! Non esiste la morte per coloro che amano. Aprite, dunque, i vostri cuori e lasciate che le fronde verdi, primaverili, spuntino e germoglino, trasformando la vita di coloro che assistono al compiersi del miracolo in voi.

 

"La Natività''

La Festa della Nascita occupa il secondo posto anche in rapporto alle difficoltà che essa offre a coloro che vi assistono; quindi, i presenti sono in numero minore che in tutte le altre Cerimonie, per la Semplice ragione che pochi possono resistervi.

Coloro che hanno assistito e partecipato alle altre Feste, e che hanno sperato, grazie alle esperienze acquistate in esse, di avere forza sufficiente per affrontare prove maggiori, hanno vacillato e hanno retrocesso sulla soglia dell'Aula dell'Apprendimento.
Alcuni di coloro che sono riusciti ad entrare, si ritraggono
intimoriti alla vista del grande fiume, che nel silenzio e nella quiete, effettua la prova. Poiché nell'ora della Nascita, al supremo momento, l'anima vede sé stessa nello specchio di quelle acque. Pochi hanno la forza di sostenere quella vista. Coloro che riescono a superare la prova, si uniscono al salmodiare dell'unica Stanza, che forma la Litania della Nascita.

LITANIA

1. « Io desidero l'Amore assoluto ».

Lo spirito, al momento di nascere in un mondo nuovo,chiede, a quel mondo. Amore.
Egli tende le sue mani imploranti ed impotenti, verso coloro che sono già nati.
L'appello del bambino implorante al momento della nascita, forma la Litania Universale della Natività del Cristo nell'uomo.
Quando tutte le Cerimonie sono finite, comincia un periodo di vigilia, di digiuno, di preghiere.
Dinanzi a lui si preparano le mistiche vigilie e le feste in cui la morte, la resurrezione e
la trasfigurazione sono simboleggiate e mostrate.
Ora si procede all'apertura del cancello doro, che si ottiene sollevando la pesante
sbarra di ferro che lo tiene fermamente chiuso.

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