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Aequilibrium
(15/09/2007)

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Chi di voi, almeno una volta nella vita non si è soffermato a guardare attentamente il cielo notturno. Un cielo puntellato di miliardi di stelle, di pianeti, di galassie, tutte in perfetta armonia tra loro.
Il Tutto tenuto insieme da una Misteriosa Forza, nascosta tra i veli del tempo.
Chi tra voi, almeno una volta non si è posto questa domanda: “Cos’è che sostiene tutto questo? Cosa permette il movimento e nello stesso tempo la convivenza di tante forze diverse?”
“Qual è il fine, la condizione necessaria, perché Tutto ciò continui ad esistere, ma, soprattutto, ad Essere?”
L’Equilibrio.

Immagine allegorica della Giustizia-Equilibrio


La misteriosa Forza verso la quale tutte le forze tendono, per raggiungere la propria realizzazione.
Un continuo tendere, mai definitivo, attraverso il quale la vera realizzazione è l’equilibrio dinamico raggiunto nel passaggio tra il misurarsi delle forze contrapposte, lo squilibrio scaturito dal loro incontro, la per-formazione e con-formazione dell’una nei confronti dell’altra e nello stesso tempo il ri-equilibrio conquistato attraverso l’armonizzazione dei due opposti.
In poche parole, l’Equilibrio è la Forza che per natura e costituzione è in uno stato continuamente precario e nello stesso tempo è ciò che nell’Universo rimane costante.
Sembrerebbe una contraddizione, ma, in realtà, è così.
Ricordate l’inizio del film “2001 Odissea nello Spazio”?
Accompagnata dalla musica di un valzer, un’astronave viaggiava, ruotando, nello spazio profondo, tra il movimento armonioso di pianeti, stelle e galassie, tutto in perfetto equilibrio, tutto in uno stato di galleggiamento, trascinato dalla musica di Strauss del “Bel Danubio Blu”.

L'immagine di una scena del film "2001 odissea nello spazio"

Sembrava che alla base di tutto fosse quella musica a muovere e a sostenere l’Universo.
Sembrava che fosse la stessa musica a creare l’equilibrio di quel movimento.
Prendiamo ad esempio una ballerina.
Guardiamo le sue evoluzioni.
Noteremo che il suo equilibrio è proprio frutto del dominio su quell’aria che a sua volta la sostiene. La stessa forza di gravità, se ad un tempo potrà trascinarla a terra, ugualmente potrà sostenerla se essa stessa la convertirà in movimento, creando, ad esempio, forza centripeta e centrifuga.
Vediamo quindi che alla base dell’equilibrio non può che esservi il movimento.
Ed è per questo che parliamo di equilibrio dinamico.
Non può esistere l’equilibrio statico.
Ma torniamo a Strauss, e quindi alla musica.

"In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto"
(Carl Gustav Jung)

Se non vi fosse musica, ovvero il suono, ovvero vibrazione, o, meglio ancora, se non vi fosse il Verbo, non vi sarebbe Equilibrio e quindi, non vi sarebbe Vita e tutto “dormirebbe” nel Caos.
Se tutto lo riportiamo al “microcosmo uomo” vediamo che in realtà la situazione non cambia.
L’uomo “Giusto”, equilibrato, è in realtà colui che ha padronanza del Verbo. Colui che finalmente diventa non solo l’esecutore di quella “musica” sopra citata, ma addirittura lo stesso compositore, che, attraverso l’afflato del Verbo, domina le forze e la materia in cui esse agiscono.
Il Verbo, la “musica” universale equilibrante.
E, come ci dice Giovanni: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio”.
Così possiamo tradurre:
”In principio vi era l’unica nota, lo “Iod” primordiale, il seme, che, nelle sue infinite possibilità, generò le infinite modulazioni del suono e dal cui movimento creò la Musica Universale, prodotta dai più svariati strumenti musicali, accordati su quell’unica vibrazione primordiale, che nel suo intimo gene aveva come unico vettore l’Equilibrio Armonico del Tutto”.

Non a caso, prima di ogni concerto, ogni strumento, cerca l’accordo su quel “LA” che poi gli permetterà di divenire un unico strumento con gli altri.
Ed ancora: non è forse la bacchetta del direttore d’orchestra che mette ordine nel “Caos”degli strumenti? Proprio come un Mago proteso a riequilibrare ed armonizzare le forze della natura, o meglio ancora come l’iniziato chiamato a mettere ordine nel Caos tra le forze disarmoniche all’interno di se stesso.
L’Equilibrio è una conquista quotidiana. E’ un continuo sostenere il ritmo.
Ogni uomo nel momento in cui ricontatta il proprio “Iod”, la propria nota “LA”, il proprio atomo Nous, si riconnette col principio del Tutto, eliminando ogni contrapposizione e disarmonia tra le manifestazioni di questo stesso.
Per questo la Via Iniziatica ci chiama alla conoscenza intima di noi stessi. Proprio per ri-accordarci ogni qual volta le nostre “corde” (“corcordis = cuore”) si “scordano”di chi realmente siamo e da dove veniamo.

La musica galattica delle sfere


Soltanto ritrovando tale equilibrio riusciremo a non cadere più in basso, camminando sopra il baratro, sul filo d’oro della Giustizia, che ci ricondurrà sulla strada della realizzazione e del ritorno a “Casa”.

Equilibrio viene dal latino Aequilibrium, formato da aequus, cioè stesso, e libra, cioè peso; contiene come vedete la parola Libra che da il nome, come molti sanno, al segno zodiacale della Bilancia.
La Bilancia oltre che essere il simbolo della Giustizia si identifica, nel corpo umano, come ci insegna la simbologia esoterica, con l’organo dei Reni.
I Reni sono i regolatori delle Acque. Coloro che ne filtrano le impurità.
Le Acque simbolo delle emozioni, sono così regolate da tali organi in modo da essere poi ri-immesse nell’organismo con lo scopo di ri-vificare l’intero corpo.
E’ importante quindi pesare le emozioni con Giustizia, per utilizzarle poi equilibrate, allo scopo di armonizzare il corpo, al suo interno, per poi farlo con i “corpi” che ci circondano.
Vi ricordate Anubi, lo sciacallo che nella tradizione egiziana è il guardiano della soglia?
Il ruolo di Anubi, come guardiano, consisteva nel custodire la bilancia sulla quale le anime dei morti erano pesate con la piuma di Maat .
Se l'anima era leggera come la piuma , Anubi lasciava l'anima ad Osiride; al contrario era data in pasto ad Ammit .

Anubi pesa il canopo col cuore del defunto

Tutto ciò dimostra come tutto ciò che volge all’equilibrio sia destinato alla realizzazione, mentre tutto ciò che è squilibrato sia destinato a perire.
Per concludere credo sia importante sottolineare un fatto: se l’Equilibrio è una continua conquista, così, allo stesso modo, è per la Via che si percorre.
Non si giunge mai alla meta, al suo compimento, ma si tende sempre ad essa, con sempre maggior forza.
E, forse, il Mistero risiede proprio in questo: è la Meta che genera in noi l’Amore per se stessa e fa sì che noi medesimi, nel momento in cui muoviamo il primo passo verso di Lei, siamo già in Lei, con l’Amore, anche se ancora dobbiamo percorrere tutto l’Universo per abbracciarla. Perchè, in fondo, la Meta stessa è l’Amore.

 

 

 

 

 

 

Eleazar

 
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