La Sapienza dei simboli
(01/03/2004)
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Tutti gli
insegnamenti che riguardano la Tradizione possono essere affrontati a diversi
livelli che si stratificano e si compenetrano; di conseguenza, è
il nostro personale grado di consapevolezza che determina che cosa potremo
apprendere e che cosa no.
Ormai anche i testi "segreti" sono quasi accessibili a tutti,
materialmente parlando, ma la loro struttura stratificata è una garanzia
che la Conoscenza sia destinata solo a chi ricerca e arriva a possedere
le "chiavi". Ecco perché anche le scuole iniziatiche sono
organizzate per gradi, ognuno con un tipo di lavoro da svolgere su di sé
e ed un livello di accesso alla Conoscenza.
Solo i grandi illuminati posseggono tutte le chiavi, gli altri devono lavorare
vite e vite per arrivarci. In realtà, comunque, anche gli illuminati
si sono preparati per secoli; noi probabilmente ne conosciamo solo il capitolo
finale della formazione.
Una delle difficoltà maggiori della nostra mente è uscire
dagli schemi consolidati, per compartimenti stagni, e cogliere le analogie
e le corrispondenze. Ci lasciamo fuorviare dai nomi: è difficile
identificare un arcangelo con una sefirôth dell'Albero della Vita
cabalistico, gli gnomi con gli angeli che tutelano l'elemento terra, i tre
grandi Fuochi alchemici Sapienza, Amore e Potere con il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo della tradizione cattolica, Osiride, Horus e Iside per
quella egizia, Brahma, Visnu e Siva per quella indiana ecc. ecc., eppure
si tratta degli stessi principi e concetti.
Il lavoro forse più arduo è quello dell'integrazione della
Conoscenza, ci vuole tempo e impegno e vero studio. Un buon maestro può
accelerare questa presa di coscienza e un metodo molto efficace è
il lavoro sui simboli, che sono chiavi di conoscenza universali e sintetizzano
il sapere di tutte le tradizioni. Essi rappresentano uno strumento eccezionale
per il progresso spirituale.
La scienza esoterica ha da sempre usato un linguaggio simbolico-figurativo
con base analogica. Il vantaggio didattico delle immagini simboliche è
quello di fare in modo che la mente superiore possa far uso di simboli che
il cervello fisico trasmette pur senza averli compresi: in questo modo sono
poste le fondamenta per un insegnamento che in seguito può raggiungere
la sfera cosciente dall'alto, o meglio da dentro, quando la terra è
pronta a ricevere il seme.
I simboli sono forme criptiche e impenetrabili per la mente ordinaria, ma
come frecce infuocate oltrepassano sicuri il muro del tempo, degli insegnamenti
pregressi cristallizzati e dei pregiudizi per agganciarsi all'inconscio
dell'individuo, che è fatto della stessa pasta; sono quindi comprensibili
ad un livello non mediato dalla cultura, non soggetto al travisamento della
parola e dei concetti intellettuali. Conservano un potere e un'energia dati
dall'analogia con ciò che rappresentano e dal lavoro che saggi ed
iniziati di tutti i tempi hanno compiuto avvalendosi di essi; contengono
mondi di Conoscenza e racchiudono delle Verità eterne. Lo studio
dei simboli apre la mente e mette direttamente in contatto con quelle Verità,
stimolando quei processi di analogia che in un secondo tempo portano a cogliere
le identità tra i diversi insegnamenti e tradizioni.
La nostra mente separa e disperde, il simbolo unisce e sintetizza.
Il motivo del simbolismo come base di espressione della vera saggezza è
che l'immagine simbolica è un'espressione sintetica del pensiero
che può essere afferrata sia sul piano fisico che sugli altri piani;
è quindi, come il mercurio, un pontefice che collega il mondo degli
dei col mondo degli umani, che unifica la comprensione tra le varie menti
dell'uomo.
Il pensiero analitico, quello che sperimentiamo usualmente nello stato di
veglia, ha come mezzo di espressione il linguaggio; i contenuti sono sviluppati
in una sequenza narrativa logica, lineare e temporale. Il simbolo, invece,
si avvale di una gestalt (forma) con una struttura sintetica in cui tutti
i significati coesistono ed è quindi fuori del tempo.
Gli insegnamenti custoditi nel simbolo possono essere abbracciati nella
loro interezza, anche se esso si compone di diversi livelli di comprensione
e pertanto diventa un veicolo di messaggi differenziati.
Lo spirito umano si caratterizza per la sua capacità di unificare
e dare senso al molteplice grazie a funzioni simboliche originarie. Una
serie di pensieri molto lunga potrebbe essere espressa in forme geometriche;
probabilmente Dio e gli angeli e tutte le intelligenze più evolute
comunicano scambiandosi flussi energetici in forme geometriche estremamente
armoniche e luminose, ed il piano della manifestazione del Logos si esprime,
nell'infinitamente grande come nell'infinitamente piccolo, con lo stesso
linguaggio geometrico.
Il mandala è un'immagine simbolica basata su figure geometriche
che intende rappresentare le relazioni intercorrenti tra i diversi piani
di realtà, le energie che plasmano l'universo ed i loro rapporti; è
pertanto uno strumento che aiuta il ricercatore di Verità a visualizzare
in modo simbolico questi rapporti fino a cogliere intuitivamente, dopo
un lungo percorso interiore, la loro realtà ultima. Il simbolo,
come rivelazione, permette l'evolversi dell'uomo in quanto, comunicando
senza dire, segnala il giusto percorso da compiere ed è la Stella
del Nord che orienta l'uomo che vuole trascendere la propria animalità e
riconquistare il paradiso perduto. La ricerca della Verità mediante
i simboli unisce gli "uomini di buona volontà" e li riporta
al proprio Dio, all'ordine superiore e alla Luce; l'alternativa è il
Caos, la cecità
e le tenebre. Questo eterno conflitto, o meglio questa opposizione dialettica,
è celata nell'etimologia dei termini simbolo, il
cui significato è "metto insieme, connetto"
e diavolo, che significa "metto fuori
rapporto, sconnetto".
L'antica sapienza occultata nelle parole illustra quindi come la Verità
e la Luce, condensati nel simbolo, si oppongano al lavoro delle energie
disarmoniche e oscure che allontanano gli uomini dalla propria deità
rendendoli schiavi e nemici tra loro. |
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SARAH
NEFERTEM |
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