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Fermata d'autobus
(15/03/2007)

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Sebbene il tempo non abbia più alcun senso per me,ricordo ancora distintamente i miei ultimi istanti di vita.Ero seduto al tavolo di lavoro,come tutte le mattine,e stavo discutendo con un mio collega della riunione che avremmo dovuto tenere più tardi.Gli dissi che avevo bisogno di un caffè,perchè il mal di testa che mi aveva tormentato tutta la notte non accennava a diminuire.

Feci per alzarmi dalla poltrona,e tutto intorno a me cominciò a girare.La vista mi si annebbiò, cercai di aggrapparmi al braccio del mio amico che visibilmente preoccupato mi disse :

" Che ti succede ? .......non ti senti bene ?.....".

Con un mezzo sorriso,quasi per rassicurarlo, gli risposi a bassa voce 

"No......Non è niente........".

E poi tutto diventò nero. Lì per lì pensai di svenire....ed invece la verità è che stavo morendo.

Di quel che accadde dopo,invece,ho ricordi confusi. Dopo il buio,vidi come delle scariche elettriche e poi,come se stessi emergendo dall'acqua,una luce che sembrava indicarmi una via d'uscita. Ma non c'è nessuna via d'uscita dalla morte,come ho ormai imparato a mie spese, se non rinascere in un nuovo corpo od andare in una dimensione più alta, dove non sei più un corpo ma solo una energia fortissima che può raggiungere i punti più lontani dell'universo.

Per giorni e giorni,ammesso che per un morto possa esistere il giorno o la notte, mi accadeva di risvegliarmi accanto a mia moglie. Ogni volta le dicevo che avevo fatto un brutto sogno, ma lei sembrava non ascoltarmi, anzi la vedevo piangere.

Devo avere impiegato parecchio tempo per accettare che ero morto e che lei, la mia amata moglie,non poteva più sentirmi. Fatto sta che dopo un pò di tempo,mentre camminavo in un parco senza che nessuno notasse la mia presenza, come si conviene ad un vero fantasma, un'anima buona forse intenerita dalla mia testardaggine nel credere di essere ancora vivo mi si parò davanti e tendendomi la mano mi disse :  " Vieni,fratello..........è tempo che tu veda con i tuoi occhi.....".

Lo seguii senza dire una parola, mentre lui camminando davanti a me uscì fuori dal parco.

Non appena fuori, improvvisamente, davanti a me si fece il deserto. Le strade,dapprima ripiene di persone,erano vuote. Il sole in cielo diventò quasi nero,come per una eclisse. Non si udì più alcun rumore, solo un silenzio irreale. Quelo spirito buono mi fece un segno verso la piazza, dove c'era una fermata d'autobus.

" Guarda......"  mi disse.

Un autobus veniva verso di noi, lentamente, ma non faceva alcun rumore......quando fu più vicino a noi, davanti alla fermata, ebbi un tuffo al cuore. Su quel bus, completamente vuoto, c'era una donna.....era lei, mia moglie.......non potevo crederci. Quando si fermò, le porte del bus si aprirono.

Lì davanti ai miei occhi stava lei, il mio amore, con il braccio sul passamano per reggersi e l'altra mano impegnata a tenere una bambina, di non più di due anni.

Feci come per salutarla, ma lo spirito buono con un sorriso mi dissuase.

" Lascia perdere....tanto non può vederti.......".

Era più bella che mai, o forse io avevo semplicemente dimenticato la sua avvenenza. Non mi vedeva nemmeno, questo era chiaro, però per un attimo quando il suo sguardo incontrò il mio forse sentì qualcosa, perchè l'espressione del suo viso cambiò del tutto. Si fece triste. Lo spirito buono forse intuendo i miei pensieri si rivolse a me.

" Sai...è stata dura per lei riprendersi. Ci sono voluti anni per ricominciare a vivere, perchè questo è quello che devono fare quelli che restano....vivere. In quanto ai morti, caro fratello, devono accettare il cambiamento, perchè poi è solo un cambiamento.....".

Si era risposata, pensai, ed aveva avuto quella bambina che io quand'ero in vita non avevo voluto darle. Volevo piangere,ma le lacrime non uscivano perchè i morti non piangono. Restai per un pò a guardarle....com'erano belle una accanto all'altra che si tenevano per mano. Riuscii a sorridere e mandai un bacio con le mani verso di loro.....La bambina fece un sorriso e con la manina mi salutò. L'autobus ripartì lentamente, le porte si chiusero e si chiuse anche il mio passato.

"Andiamo,fratello,debbo parlarti di tante cose....." e poi, voltandosi verso il bus che si allontanava: " Ora sono felici,non darti pena per loro......lei non ti dimenticherà mai e sarai sempre nel suo cuore..".

Restai fermo a vedere il bus sparire alla mia vista. Piano piano il cielo diventava più chiaro, le strade si riempivano lentamente di persone e di macchine,le vetrine de negozi brillavano di luci ed addobbi.

Stava arrivando il Natale. Quella mattina lei avrebbe aperto i regali con il marito e la bambina, avrebbe riso e scherzato con loro...poi, forse, per un attimo, il pensiero sarebbe andato a me e gli occhi le sarebbero diventati lucidi. Avrebbe nascosto le lacrime e con un sospiro sarebbe tornata a sorridere.

Lo spirito aveva ragione.Era tempo di andare....non mi sarei più svegliato accanto a lei, non le avrei più raccontato dei miei brutti sogni,l'avrei lasciata libera come adesso ero libero io.

                                                                        

 
NEFERHOTET  &   AKHET MERUT

 
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