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La Via del guerriero
(15/06/2005)

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La Via del guerriero non è una via semplice.
Richiede costante dedizione, impegno, sacrifici.

Il guerriero è anche un sacerdote.
Sacerdote non di un tempio esterno di marmo e pietre ma del proprio tempio che è il suo stesso corpo: carne, sangue, muscoli, energia vitale.

La spada del guerriero è la volontà.
Con essa egli deve abbattere senza pietà alcuna i nemici generati dal suo stesso ego. Non deve avere timore e remore ad uccidere i propri vizi perché la posta in palio è la sua libertà, il massimo dei beni dell'intero l'universo.

La strada che il guerriero percorre è solitaria.
Occasionalmente può incontrare altri guerrieri che al pari di lui combattono per la stessa causa ma nel momento delle decisioni e delle prove egli è solo.
Il mondo esterno svanisce, si trova di fronte il Guardiano della Soglia.

Il conflitto ha luogo innanzi al trono del cuore del guerriero.
Solo lì può venire risolto. Ecco perché la Via che egli percorre è una via secca, Solare.

Il guerriero è anche filosofo e non vi è contraddizione in questo.
Infatti solo colui che ricerca ed ama la Sapienza ( Sophia ) senza compromessi trova il modo di vincere le battaglie più ardue.

Non basta possedere la forza per essere un guerriero.
La forza è cieca e và indirizzata, lasciata a sé stessa può anzi essere molto dannosa, ritorcersi contro chi la utilizza. Colui che sa valutare bene le proprie forze conosce il momento di attaccare, il momento in cui riposare.

Il guerriero si deve porre in armonia con l'universo.
Che vinca o perda singole battaglie egli diviene certo che vincerà comunque la Grande Guerra, l'unica che conta, quella per la conquista del Sé.

La Via del guerriero non è una via semplice.
Molti sono coloro che percorrendola cadono, molti sono i “cadaveri”.
Ma per Uno solo che la percorra tutta e che conquisti il suo posto fra gli Eroi il sacrificio non è stato vano, il sacrificio è stato giusto e perfetto.

 

Neferkeb

 
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