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De oblita divinitate
(La divinità dimenticata)

(15/05/2005)

Documento senza titolo

 
 

Ogni giorno l'umanità si sveglia e si prepara a prender parte ad una vita che diventa sempre più di adattamento. Ma in realtà si addormenta nell'omologazione di massa costretta dall'istinto di sopravvivenza.

Ogni giorno si arrende, inesorabile, al ritmo disumano imposto da una sistema esteriore sempre più lontano da quello interiore.

C'è tutto un mondo lì fuori che non trova pace.

Eppure c'è tutto un mondo al suo interno che aspetta soltanto di rivelarsi, aprendogli le porte del Paradiso.

Quel Paradiso perduto, cercato e ricercato da sempre nella direzione sbagliata, nella disperata corsa al riempimento del tempo, che fugge inesorabile verso un destino senza volto.


Allegoria della Creazione (J. Zucchi, 1541-1589)

C'è un “uomo” che cerca soddisfazione nella realizzazione di ciò che lo rende migliore degli altri, superiore a tutto e a tutti.

C'è la spinta inconsapevole di distinguere tutto da sé, degenerando la propria natura, separandosi dall'Universo che lo circonda.

Sempre più forte è il distacco dell'uomo dalla vita Reale, sempre più rapida la fuga nell''irreale, nel virtuale e in tutto ciò che acceca la propria coscienza.

L'essere umano è in continua crisi d'identità.

Perduto il Paradiso sta ora perdendo se stesso.

L'uomo si ammala poiché rinnega se stesso, oscurando nell'oblio il suo principio divino.

Ma dov'è Dio in tutto quest'inferno?

Molti se lo domandano, ma pochi lo cercano realmente.

Molti nella disperazione affermano che Dio si sia dimenticato di loro, quando, invece, la verità è che l'uomo si è dimenticato di Dio.

Si è dimenticato chi è Dio!

Lo ha sempre rappresentato lontano da sé, come un vecchio barbuto, nascosto dietro una nuvola a giudicare tutti e tutto.

Lo ha creato a sua immagine e somiglianza.

Pieno di limiti umani: iroso, geloso, orgoglioso, vendicativo…..

Sarebbe molto triste se fosse realmente così.

Eppure dietro quell'immagine di uomo è nascosta la risposta alle nostre domande.

Dio ha mandato un Uomo per rivelarsi all'uomo.

Ha manifestato a tutti quale sia la strada per ritrovare il Paradiso perduto, la dimora divina, originale, dell'uomo.

Cristo indica la Via del ritorno mostrando a tutti ciò che riporterà l'uomo alla Resurrezione, alla vittoria sulla Morte.

Il suo corpo.

La Via per lo Spirito passa attraverso il Corpo.

Il Corpo fisico, pietra angolare del tempio di Dio.

“Tu sei la “Pietra” e su di te edificherò il mio Tempio”.

La pietra grezza, lavorata e trasformata in pietra angolare, la pietra filosofale.

Lavorata col martello della volontà e con la forza del fuoco della fede.

Quel corpo e quella materia tanto denigrati dai fondamentalismi religiosi, sono realmente la chiave di accesso alla porta verso l'Eden ritrovato.

L'uomo, educato a cercare la divinità tra le nuvole si è dimenticato che in realtà la divinità è nascosta dentro di sé, nella struttura della sua stessa materia, dove giace, come nell'oscurità di una grotta, prima di rivelarsi al mondo.

Eppure se si analizzassero profondamente le parole si capirebbe tutto meglio.

Madonna della rosa (S.Cantrini 1612-1648)

La Materia è la Vergine Madre Divina.

Mater > Materia.

E' Lei che custodisce in grembo il Principio Divino.

E' Lei che, non essendo stata fecondata da nessuno, ingravida se stessa.

E' lei la Vergine (Virgo) che ha in sé la Verga per autofecondarsi.

Riguardo ciò vorrei citare uno dei Padri del Deserto, Origene, che dice:

“E se qualcuno consulterà il Vangelo secondo gli Ebrei (apocrifo), nel quale il Salvatore in persona dice : - poco fa mia Madre, lo Spirito Santo, mi prese per uno dei miei capelli e mi trasportò sul grande monte Tabor, - si domanderà perplesso come possa essere Madre di Cristo lo Spirito Santo generato dal Verbo. Ma anche così, queste cose sono difficili da spiegare.”
(Origene, In Jo. II 6)

Da qui si deduce che lo Spirito Santo è il Principio Divino celato nella materia stessa, che attivato dal Verbo feconda la Materia-Madre che manifesta il Figlio.

E' qui che avviene il miracolo della Vita, della Trasmutazione, della Resurrezione.

Se l'umanità prendesse realmente coscienza del profondo mistero nascosto all'interno dell'essere umano, cambierebbe sicuramente la propria esistenza.

L'Uomo nasconde in sé la divinità.

Una divinità dimenticata che non aspetta altro che essere rivelata.

Un bambino giace in una mangiatoia, all'interno di una grotta.

E' Dio nella Materia.

La Materia non lo imprigiona, ma lo custodisce, difendendolo da chi non lo cerca.

Tre re, maghi, lo cercano attraverso la notte, seguendo una stella luminosa.

La stella, quella sfera di fuoco che arde dentro colui che cerca la Verità tra le tenebre dell'ignoranza che avvolge il mondo.

Quei tre re, venendo da Oriente, da dove sorge il Sole della Sapienza, riconoscono in quel bocciolo d'uomo la Rosa Mistica che avrebbe ridato vita al giardino dell'Eden riportando l'Uomo nella casa del Padre.

L'Uomo è in realtà un tabernacolo, custode del Segreto dei segreti.

Ma ogni giorno profana il proprio Tempio vendendolo ai mercanti che ne fanno un mercato.

Ogni giorno confonde l'Amore con l'emozione, con la passione, con il bisogno, confondendo il “passeggero” con il “veicolo”.

“Il Regno dei Cieli è dentro di voi… cercatelo, e tutto vi sarà dato in sovrappiù!”

Ogni Uomo è sacro, come è sacra la Materia e come è sacro il Tempo, poiché Dio si manifesta nell'Uomo, trasfigurato attraverso sua Madre, la Materia , ingravidata nel Tempo.

Per questo ogni istante della nostra vita dovrebbe essere reso sacro.

Per onorare Dio in tutto e in tutti.

Che ogni giorno l'uomo che dorme possa riconoscersi e risvegliarsi nella propria divinità celata, manifestandosi al mondo in tutta la sua pienezza.

Chi cerca troverà la “stella” che lo condurrà all'interno della propria grotta, ai piedi del Cristo che giace nella “mangiatoia” in attesa di diventare “cibo” di Verità e di Resurrezione.

Chi ha orecchie per intendere intenda!

Eleazar

 
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