Nel piano dei cinque
sensi ordinari come altrove, l'oscurità, il nulla e l'immobilità
trovano la loro analogia nel silenzio.
Silenzio: entità senza
peso e senza consistenza eppure di alto contenuto.
"La quiete
ed il silenzio ordinano l'universo" dice Tao Te Ching. Mentre
Confucio sostiene che "Il Silenzio è un amico fedele
che non tradisce mai" e Kahlil Gibran scrive "Soltanto
avendo bevuto dal fiume del silenzio tu potrai realmente cantare"
L'elenco delle affermazioni
di saggi, mistici, filosofi o grandi pensatori potrebbe essere molto
estesa.
Alcuni proverbi
come ''il silenzio è d'oro" detengono, accanto
al significato profano, anche un significato occulto; e il Maestro Kuthuma
configura il silenzio come il linguaggio degli Dei. La Tradizione indica
la permanenza nell'oscurità durante i giorni che precedono i
solstizi e gli equinozi o prima dei riti, per rendere invisibile il
nostro corpo nel momento della trasmutazione; così analogamente
essa ci indica anche di praticare immobili ed in silenzio; ed è
noto che in molte antiche scuole di saggezza i discepoli si preparavano
a ricevere i primi gradi di conoscenza dopo una lunga sosta nell'oscurità,
preferibilmente immobili e nel più assoluto silenzio.
Come la luce e l'oscurità
sono due aspetti dello stesso fenomeno, così, per analogia, non
c'è alcuna separazione tra silenzio e musica; la musica, come
forma di linguaggio analogico puro, linguaggio degli Angeli in quanto
arte, e come inconsapevole pratica di filosofia metafisica nella quale
l'uomo nemmeno si accorge di fare filosofia, sia generata dalla simultanea
combinazione di sei elementi: ritmo, melodia, dinamica, timbro, armonia
e forma; è noto tuttavia che l'universo è regolato dal
numero sette e dai suoi multipli; allora qual'è il settimo elemento
? Come si può intuire è proprio il silenzio, sempre presente
sia durante l'emissione dei suoni che non ed acquista un significato
altamente musicale, estetico, emotivo e spirituale.
Se la musica è
il linguaggio degli angeli ed il silenzio il linguaggio degli dei allora
l'alternanza tra musica è silenzio è come un dialogo tra
gli uni e gli altri.
C'è, in un grande luogo, una scritta azzurra luminosa che recita
"se il suono si estingue il colore risplende nel silenzio"
Oltre al significato di quiete, a metà strada tra il profano
e il sacro, quale altro significato assume il silenzio allora ? Quale
può essere se non quello dei silenzio della mente, dei silenzio
interiore ? Se durante una meditazione si sta in una stanza bianca e
vuota, o al buio, tanto più ci si troverà nel più
assoluto silenzio. Il silenzio è allora lo svuotamento della
mente, la mancanza di contenuto mentale, la purificazione, la medicina
che guarisce e purifica il frastuono della mente, riflesso del frastuono
della vita profana; quando tutto questo si placa e si attinge al silenzio
interiore, diviene possibile attingere alle energie arcane, forze recondite
dello spirito soffocate, dimenticate temporaneamente perdute. Il silenzio
in definitiva può contenere l'intima essenza, l'in-sé,
di ogni fenomeno, la volontà stessa. E' per questo che un Maestro
nell'armamentario di esercizi che prescriveva ai suoi discepoli c'era
quello di recarsi in un luogo rumoroso, ad esempio nel bel mezzo dei
frastuono urbano, ed ascoltare, percepire il silenzio e l'immobilità
che faceva da sfondo a quella situazione. E cosí come il corpo,
per riacquistare forma, rigenerarsi ha bisogno di essere messo a dieta,
così l'oscurità ed il silenzio sono la giusta dieta per
la mente per rigenerare lo spirito. Ma la pratica dei silenzio non parte
dalla mente ma dal corpo, il silenzio dei corpo è
il primo grado. Il Maestro prescrive di rimanere seduti ed immobili
e di non rispondere alle sollecitazioni inviateci dal corpo. Una volta
che si è ottenuto, attraverso le volontà e l'esercizio,
il dominio dei corpo si passa al secondo grado : il silenzio
delle emozioni. Ora è necessario acquisire l'attitudine
a non rivestire di contenuti emozionali gli stimoli provenienti dall'esterno
e che vengono raccolti dai cinque sensi. Terzo ed ultimo grado: il
silenzio della mente. Consiste nel dissolvere, volatilizzare
e in definitiva consumare i pensieri in modo da rendere la mente completamente
vuota e pulita, come un libro bianco su cui ora si può scrivere
coscientemente, Dopo aver portato a compimento tutto ciò abbiamo
realizzato il SILENZIO.
Si conclude don
il seguente racconto :
I discepoli erano
impegnati in una discussione dei detto di LAO TZU
"Chi parla
non sa, mentre chi sa rimane in silenzio"
Quando entrò
il Maestro gli chiesero cosa significassero esattamente quelle parole.
Il Maestro rispose
"Chi di voi conosce la fragranza di una rosa
La conoscevano tutti.
Allora disse "esprimetela
a parole".
Tutti rimasero in
silenzio.