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Gli Anunnaki di Erks
(01/08/2002)
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Erks è una città dimensionale
ed extraterrestre che si trova geograficamente nel bel mezzo dell'Argentina,
precisamente nella provincia di Cordoba, invisibile per i profani e
visibile per tutti coloro che vi si recano con cuore puro e senza preconcetti.
Il cuore di questa misteriosa metropoli si trova in una misteriosa
montagna chiamata "Cerro Uritorco", nei
pressi di una bellissima cittadina di nome "Capilla del Monte",
dove da parecchi anni si recano iniziati, ricercatori, studiosi, ufologi
e tanti curiosi di tutto il mondo, per ammirare le bellezze locali
e soprattutto vivere qualche esperienza dal sapore cosmico.
Diceva a questo proposito il maestro Sarhuma: "Nella
sacra valle di Erks si respira l'aroma dei gerani,
come essenza cosmica che avvolge i vostri densi corpi, fino a penetrare
nei più profondi strati interiori dell'essere..."
La gente del luogo non parla facilmente di questi fenomeni che noi chiamiamo
avvistamenti, incontri ravvicinati ed altro e se parlano possiamo rimanere
sbalorditi dei loro racconti. Una volta una persona del luogo mi disse
che dal giardino di casa sua, tutte le sere, vedeva un'astronave penetrare
dentro una montagna chiamata Las Gemelas e quasi sempre
alla stessa ora, le 22.30. Da allora io e alcuni amici che mi accompagnavano
in quella circostanza la chiamammo la nave delle 10 e 30.
Nelle vie di questa cittadina di provincia, si respira un'aria diversa,
come se tutto fosse avvolto in un alone di mistero, e non sarebbe strano
incrociare un Anunnaki in persona che passeggia tranquillamente per
le strade cittadine, ma è chiaro che per riconoscerlo è necessario
avere il terzo occhio sviluppato. E di notte il mistero si infittisce,
perché recandosi in alcuni siti nei dintorni è possibile
vedere "cose strane e inusuali" nei cieli trapuntati di stelle,
come scie luminose o strane luci che viaggiano muovendosi intelligentemente,
spostandosi sopra le vicine montagne, scomparendo ed apparendo e creando
simboli strani come a volerci comunicare qualcosa.
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Nel
passato tutta questa valle era considerata sacra per la presenza degli "indios Comechingones", razza strana e misteriosa, perché erano
di carnagione chiara e con barba lunga, nulla a che vedere con le altre
razze autoctone.
Dice la storia che prima che arrivassero i colonizzatori spagnoli,
un gruppo di duemila "sacerdoti" si suicidarono buttandosi dall'alto
di una rupe nel vuoto per non essere sottomessi alla schiavitù o
alle dipendenze degli invasori. Storia molto simile a quella degli
Esseni di Masada che non vollero sottomettersi ai Romani.
Molte persone salgono sulla cima dell'Uritorco e passano la notte Recitando
mantra, meditando e osservando il cielo e non è raro che alcuni
di essi abbiano un incontro ravvicinato con esseri particolari o vedano
un'astronave immobile sopra le loro teste. Quasi tutti coloro che salgono
(los que suben) indistintamente, vivono delle esperienze catartiche che
prima o poi daranno un nuovo corso alle loro vite. Perché prima
ho menzionato gli Anunnaki, e chi sono?
Adriano Forgione nel suo articolo "Il Graal degli Anunnaki" (in
Hera n. 3), nel presentare le due foto di Nibiru scattate
da una fantomatica sonda chiamata Siloe ad un compagno oscuro del nostro
Sole, nei pressi del sistema solare, ha affermato che "potrebbe
trattarsi del pianeta che i Sumeri chiamavano Nibiru, patria degli
angeli caduti o Nephelim. La scia luminosa presente
in una delle foto costituirebbe il segnale di una vita intelligente
sul pianeta ed è straordinariamente simile alla scia lasciata da un oggetto luminoso
ripreso da Alfredo Di Prinzio in Argentina, presso Capilla del Monte /
Erks 1984, ecc… ecc… .
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Successe
che in quell'anno mi recai in Argentina ed invitato dal dottore Angel
Christos Acoglanis, chiamato iniziaticamente Sarhuma, a visitare Erks,
accettai e, insieme a due giornalisti, Roberto Villamil e Raul Marcos,
partii in macchina da Buenos Aires verso Cordoba, che dista 700 km
verso nord. Era una fredda mattina di agosto: viaggiammo tutto il giorno
e all'imbrunire arrivammo alla villa del dottore Acoglanis. Lì c'erano altre dodici
persone che ci aspettavano. Quando tutto fu pronto, la comitiva si mosse.
Destinazione: il mistero! Cosi facemmo altri centoventi chilometri in
piena notte, senza luna, però illuminati da milioni di stelle.
Era la prima volta e la promessa era quella di un incontro abbastanza
ravvicinato, cosa che ci riempiva tutti e tre di emozione. Arrivati
ad un certo punto ci fermammo insieme alle altre macchine e dopo essere
scesi accompagnati da canti mantrici, una grande luce apparve dal nulla
nel cielo pulsando intelligentemente mentre dalla valle ci investiva
un'onda profumata di gerani. La nostra guida Sarhuma disse: "ci
autorizzano ad avvicinarci...? cosi ci spostammo nuovamente verso la
seconda fermata.
Allora, mentre eravamo tutti presi da una grandissima emozione, scattai
con la mia "Oliympus" diverse fotografie a quelle luci che ci
danzavano davanti. Ma mi aspettava una grande sorpresa: delle foto scattate
solo una venne impressa e mostrava una scia luminosa nel cielo e niente
più. E la cosa più strana era che anche i miei compagni
giornalisti avevano scattato parecchie fotografie e, a loro come a
me, solo una venne impressionata ed erano uguali alla mia.
Tornai in Italia, gli anni passarono e quella foto dormì in un
cassetto di un mobile per diversi anni. Per me era un semplice segno senza
grande importanza fino a quando nella rivista Hera (n.1 a pag.33) venne
pubblicata la foto del pianeta Nibiru patria degli Anunnaki, la mia sorpresa
fu grande nel notare una scia di luce sul fondo grigio del pianeta che
mi sembrò di riconoscere, immediatamente cercai quella vecchia
foto e con grande meraviglia scoprii che i due segni si assomigliavano,
erano pressoché uguali. |
Allora
come si spiega questa similitudine? Una normalissima foto scattata in
Erks in un momento particolare, e l'altra presa da una sonda in un pianeta
a milioni di chilometri di distanza che si suppone essere il pianeta dei
nostri creatori. Cosa ci vogliono indicare?
Mi azzardo a dire che questi segni sono "la firma" della loro
presenza sulla Terra e questo sito non è altro che una loro "base"
piazzata forse migliaia di anni fa per essere attivata in questi tempi
e ci dicono chiaramente "noi siamo Anunnaki e il nostro pianeta sta
ritornando". Un'altra domanda è: perché in Argentina?
Un paese cosi lontano dalle loro prime basi nella Mesopotamia tra il Tigri
e l'Eufrate? Sicuramente la loro misura temporale risponde a canoni diversi
e il tempo loro non corrisponde al nostro, così si sono anticipati
nel futuro del "Nuovo Mondo" piazzando un sito proprio nel
cuore dell'Argentina dove potrebbe prossimamente verificarsi una discesa
in massa.
Risulta chiaro che Eâ-Enkil nostro "dio creatore",
scienziato ed ingegnere genetico non poteva lasciare incustodito il suo
più grande esperimento: l'uomo, e fu cosi che seicento giovani
Anunnaki si unirono in un solenne giuramento, per rimanere "di guardia" fra
gli umani, mentre la loro casa, il pianeta Nibiru si allontanava seguendo
la propria orbita di 3.600 anni terrestri.
C'è una curiosità, la lingua che questi "veglianti"
parlavano è conosciuta come IRIN, mentre la lingua
cosmica dei mantra erkadiani dataci dal Sacerdote Sarhuma la chiamava
IRDIN. La similitudine è incredibile, come lo
sono alcune parole con la lingua sumera, e poiché il "caso
non esiste" e due più due è uguale a quattro, gli
Anunnaki e gli esseri di luce di Erks sono la stessa cosa.
Addirittura si parla di altri posti come Erks che sono distribuiti
sulla faccia del nostro pianeta. Il sacerdote Sarhuma affermava che
erano diverse razze galattiche che erano intervenute nella manipolazione
del genoma umano, e tutti questi "dei" creatori sotto la guida dei ventiquattro
anziani che si troverebbero pure in Erks, in corrispondenza delle montagne
chiamate "Gemelle", e le loro invisibili presenze si fanno
manifeste con un delicatissimo profumo di incenso.
Tutta questa ricerca basata sull'esperienza del vissuto ha dell'incredibile,
ma ormai le "voci" sono tantissime e risuonano in tutta la terra
e ognuna è simile alle altre. Fra poco queste voci diventeranno
un grido e quello che adesso è verità per pochi sarà
domani una realtà per tutti.
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di
Alfredo Di Prinzio |
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