L'uomo
continua ad ignorare una realtà che invece è palese ed incisiva:
quella di una fratellanza cosmica con entità che ci visitano e
sono qui già da migliaia di anni, e che adesso, con l'avvento di
questo ciclo, si stanno manifestando più frequentemente.
Se come esempio prendiamo una radio con il suo dial (banda) di frequenze,
e paragoniamo questo dial alla manifestazione della vita in quest'universo,
noi uomini siamo sintonizzati con i nostri cinque sensi in un millimetro
di questo dial di larghezza infinita.
E' chiaro che taluni sono meglio sintonizzati di altri perché captano
chiara e forte la frequenza della loro vita, mentre altri, peggio sintonizzati,
sconfinano nelle frequenze che sono loro accanto, e si rendono conto che
di qua e di là ci sono altre "stazioni", delle quali
fino a quel momento ignoravano l'esistenza. Il gioco è bello e
allora ci si accorge che sentire altre realtà dà una maggiore
apertura di coscienza e si vive un'universalità e non una terrenità
chiusa e costrittiva.
Un giorno ho notato in una rivista una vignetta con questo quesito: "Due
ranocchiette in una pozza d'acqua; una domanda all'altra: ci saranno altre
ranocchiette nelle altre pozzanghere?"
Bene, noi abbiamo una scienza che dice: "No, non può esistere
una vita simile all'umana fuori di questa pozzanghera-Terra e le distanze
nel Cosmo sono così ampie che è impossibile un viaggio tanto
lungo." Voi che leggete sicuramente sorriderete pensando alle infinite
pozzanghere che pullulano di ogni tipo di vita nel nostro universo, a
parte quelle delle rane.
Allora queste dimensioni-mondi compenetrate una nell'altra vivono la realtà
della propria frequenza senza disturbarsi a vicenda e solamente quelli
che hanno la capacità di spostarsi di frequenza hanno la fortuna
di vivere realtà diverse dalla propria. Ci sono anche "viaggiatori"
che lo fanno col corpo di sogno e così in questa realtà
multipla di mondi ci si visita; molti riportano dei ricordi, altri non
rammentano nulla, però si svegliano con sensazioni positive e pieni
di energia.
In questo preludio di inizio di Era, l'uomo dovrebbe aprire gli occhi,
guardare e verificare che esistono tantissime realtà, stendere
la sua mano ai suoi simili in tutti i diversi piani dell'esistenza, allora
l'intero Universo lo abbraccerà e finalmente saremo tutti fratelli.
Dovrà rivedere tutto quello che è stato fatto fino ad oggi
e ricostruire e ricostruirsi interiormente per essere un uomo nuovo in
un mondo migliore. Allora sì che saremo pronti per il cambio dimensionale
che ci annunciano e per il salto vibrazionale che questo implica.
L'uomo nuovo deve diventare protagonista in questa realtà, risvegliarsi
alle nuove possibilità iniziando da sé stesso, cambiando
e modificando attitudini, deve perdere densità, deve spiritualizzare
la materia.
Tutto il Cosmo è come un'immensa casa e prima o poi si troverà
un punto d'incontro definitivo. E' necessario che ogni uomo si renda conto
delle infinite possibilità che porta con sé questa nuova
energia di cambiamento. Romperà le catene che lo legano ai vecchi
e caduchi principi e ai credi artificiali creati dall'uomo per l'uomo,
non crederà a quello che ci è stato detto, se non a quanto
possiamo verificare nella nostra interiorità, e viverla come esperienza.
Nessuno ci potrà unire alle divinità se non lo faremo noi
stessi. Tempo
meraviglioso questo! Immaginate una valle piena di migliaia di persone
che dormono, e di vedere che piano, piano, ad una ad una cominciano a
risvegliarsi e rimangono sorprese dello stato anteriore vissuto senza
la coscienza in una condizione passiva, letargica, dove le nostre forze
e capacità venivano profanate da quelli un po' più svegli.
Quando Gesù iniziò il suo progetto, dopo aver realizzato
il Cristo in sé, parlò e disse cose molto semplici e profonde
alla gente del suo tempo, e oggi come allora sono pochi coloro che sentono,
mentre gli altri non vogliono essere pronti.
E anche nell'epoca di Akhenaton, un altro grande Messia, la gente non
era pronta e l'Ordine ha dovuto "mettersi in sonno", però
per fortuna qualcosa è arrivato fino a noi per vie inconsuete.
Lo stesso Mosè, principe egiziano educato e preparato dai "sacerdoti
di Aton", nella stessa tradizione di Akhenaton per essere il Messia
dell'era dell'Ariete, eseguì il suo compito e così mandò
ad uccidere gli adoratori del vitello-toro, semplicemente perché
erano un residuo della vecchia era e costituivano un grave pericolo per
il suo progetto. Cosi con un tranello ordito apposta per smascherarli,
li identificò e li fece ammazzare tutti. Ma ciò non fu sufficiente
per gli anziani, testimoni oculari, infatti li fece vagare nel deserto
per quarantacinque anni fino alla morte dell'ultimo testimone, così
potè creare e dare vita ad una nuova religione senza oppositori
e fece la grandezza di un popolo.
La ruota dello Zodiaco continuò a girare e dopo altri duemila anni
fu necessario un altro Messia per rilanciare la Tradizione nell'era dei
Pesci. Fu Gesù l'eletto per questo fine, e anche lui fu preparato
dalle diverse organizzazioni dell'epoca, continuatrici e conservatrici
dei misteri iniziatici tramandati di era in era in un'interminabile catena.
Ma perché gli Ebrei non hanno riconosciuto in Gesù il loro
Messia? E' semplice da capire, perché, riconoscendo Gesù,
loro sarebbero scomparsi trasformandosi in Cristiani, invece così
ancora perdurano nel tempo come razza e religione.
E se in questo inizio di Era si presentasse un nuovo Messia come rappresentante
dell'era dell'Acquario, la religione attuale sicuramente non lo riconoscerebbe
per lo stesso motivo degli Ebrei d'allora. Perciò ci sono popoli
che girano di Era in Era per non essersi integrati nei momenti di cambiamento,
e gireranno ancora senza patria e senza dio e senza un tempo che li corrisponda.
Semplicemente sono fuori tempo, e può darsi che al completarsi
di un giro della ruota zodiacale, che dura circa 24000 anni, riescano
ad incontrarsi nuovamente.
Quando un evento simile si dovrà compiere sulla Terra, tutto l'Universo
si deve attivare per un fine così grande, principalmente i Fratelli
Cosmici, in caso contrario un fatto del genere non avrebbe la minima speranza
di continuità.
Nolenti o volenti dobbiamo accettare questa realtà, come prima
o poi dovranno fare gli Egiziani, ammettendo che la Sfinge ha più
o meno 36000 anni e che ci sono state in questo pianeta diverse civiltà
prima di questa e che le loro vestigia si vedono un po', dappertutto.
Prima o poi l'uomo dirà basta alle imposizioni, e come si dice
che non ci sono sufficienti prove per affermare questo, non ne ce ne sono
nemmeno abbastanza per affermare il contrario.
Vedremo nel tempo chi ha ragione. |