Seconda parte
“Preparate la via del Signore,
appianate i suoi sentieri,
ogni burrone sia colmato
ed ogni monte e colle sia abbassato,
le vie tortuose diventino piane;
e vedrà ogni carne la salvezza di Dio”
(discorsi del profeta Isaia) Luca 3-4-16
E’ chiaro, per i lettori, che in questo brano, si parla di evoluzione spirituale dell’uomo o del risveglio della coscienza e non del “sapere saputo” che si studia sui libri.
Nella prima parte di questo articolo, ho già scritto degli uomini e delle donne che stanno ancora dormendo, che hanno una personalità artificiale e robotica; costoro sono dunque, prede facili o “cavalli” da montare, per entità inorganiche che vengono chiamate con nomi diversi: diavolo, Lucifero, Satana, demonio, oppure, come accade in questi tempi, rettiliani, che sono la stessa cosa.
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Lucifero rappresentato simile a Cronos |
Queste entità, riconosciute da tutte le religioni, come malvagie, seguono l’umanità, come i lupi seguono un gregge di pecore.
Inoltre, hanno dalla loro parte, legioni di uomini e istituzioni, che travestiti di “buonismo, schiavizzano milioni di esseri umani di tutte le età e li minacciano con la paura, li fanno sentire pecore acefale e stupide.
La liberazione
Il modo di liberarsi e rendersi conto che l’uomo sta dormendo profondamente, è quello di attuare una pratica che potrebbe aiutare a comprendere il proprio stato personale di addormentato che fa vivere con meccanicità la stessa vita.
Si tratta di prestare la massima attenzione e di contare tutte le volte che si dice “io” quando si parla, nell’arco della giornata.
Questa infatti è una parola che il più delle volte viene pronunciata senza coscienza; infatti, ogni volta che viene pronunciata, si procura un piccolo risveglio della coscienza addormentata, che si riaddormenta di nuovo fino alla prossima pronuncia di “io, io, io...”
Dire “io”, ma senza coscienza, equivale a dire Dio, ma nel ripeterlo invano è come abbassare il valore a zero.
Per cui, quando poi si dice “Io voglio questo o quell’altro”, non accade niente, perché il valore reale dell’”io” è completamente vuoto.
Al contrario, con una coscienza sveglia, il potere della parola-verbo, che afferma: “ io lo voglio”, sarà quello dello stesso Dio interiore che eserciterà la volontà e di colpo, l’intero universo si predisporrà ad aiutare la realizzazione della specifica richiesta.
Con il “risveglio” si potrà imparare a usufruire dei “TRE FUOCHI”, che, come la TRINITA’ Padre, Madre e Figlio, si trovano nel corpo stesso dell’uomo, il vero Tempio Vivente.
Per una migliore comprensione, mi spiegherò con le analogie dell’Astrologia.
1° Fuoco – Ariete- Philos
Il Fuoco del segno zodiacale dell’Ariete,il cui pianeta è Marte, si trova nella testa, ossia nella sede del Pater-Mater, proprio dove i due emisferi del cervello si uniscono, mentre il cervelletto funziona da equilibrante, Figlio.
Qui avviene la materializzazione delle idee.
In Massoneria questa sede rappresenta il M:. Venerabile che è seduto ad Oriente, la testa.
Tutto il “Tempio” viene illuminato con la sua Sapienza e la dea Minerva con tutti suoi sacri simboli, vigila affinché la Luce non si spenga mai nell’”interiore terrae”, cioè nel Tempio-Corpo.
Questo è dunque, un Sacro Fuoco Vitale che carico di energia sapienziale, venne chiamato Philos dagli antichi Greci: è anche detto, l’Amante Eterno, che attraverso l’uomo, sua creatura, manifesta la sua Creazione per l’eternità.
2° Fuoco-Sagittario-Eros
Il Fuoco del segno zodiacale del Sagittario, il cui pianeta è Giove, è posto nella zona sessuale, dove risiede anche il Figlio, chiamato Eros dagli antichi Greci e dove Ercole offre i “pomi d’Oro” agli iniziati operativi, come una potente freccia scagliata a colpire e fecondare il bersaglio femminile, per il compimento della Grande Opera.
In Massoneria in questa sede si pone il 1° Sorvegliante, che seduto a Occidente e fra le due Colonne (gambe), rappresenta la potenza del G:. A:. D:. U:., mentre Eros, con i suoi sacri significati, vigila che la Forza non manchi mai nei quattro punti dell’Universo Uomo.
3° Fuoco-Leone-Agape
Il Fuoco del segno zodiacale del Leone, il cui pianeta è il Sole, è situato nel plesso solare, la sede dello Spirito Santo, dove si irradia l’espansione e la realizzazione della Grande Opera e che fu chiamata Agape (amore) dagli antichi Greci.
In Massoneria è il 2° Sorvegliante, seduto nel centro del Tempio, che rappresenta la Bellezza in tutta la sua espressione.
Questa è simile al Sacro Cuore del Krystos ; si concretizza, si cristallizza e si cristifica espandendosi all’infinito, alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo.
Questa è la spiegazione simbolica e analogica dei Tre Fuochi, o, come vengono chiamate in Massoneria, le Tre Luci: M.: V:., 1° e 2° Sorvegliante.
Domando perciò scusa, se a volte ripeto i concetti nei miei scritti, ma il fatto è che se non si comprendono questi punti fondamentali per la conoscenza di sé stessi, l’operatività dell’iniziato rischia di fallire.
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I tre fuochi Philos, Eros e Agape nell'uomo e nella donna |
L’inizio del “Dramma Sacro”
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita...”
Così il grande poeta Dante, inizia a narrare il suo smarrimento interiore.
Allo stesso modo, ogni uomo o donna, si perde nel percorso della sua vita e si ritrova avvolto nell’oscurità della sua coscienza, solo e disperato, perché “la via era smarrita...” e la paura, a volte la disperazione, la faranno da padroni.
E’ proprio in questo particolare momento, che l’anima dell’individuo si ritrova persa e angosciata, alla ricerca di un appiglio, di un amico, di un maestro, o, semplicemente, di qualcuno che possa “lanciargli una cima” e portarlo al coperto e al sicuro.
Ahimè, sente l’eco dei suoi passi, delle proprie grida di aiuto, ma nessuno potrà aiutarlo a ritrovare sé stesso; soltanto lui potrebbe farlo.
In questa prima fase di solitudine, dovrà discendere nelle profondità del suo essere, aggrapparsi ai lampi di speranza, ritrovare il vigore smarrito, risalire la china e, finalmente, in superficie, rivedere “le stelle”.
Le prove
Durante la buia risalita verso la liberazione, si troverà ad affrontare le sue “bestie” interiori, le sue creazioni bestiali, i suoi vizi, il suo minotauro da affrontare con la lotta, per vincere e poter andare sempre più oltre.
A sbarrargli la strada troverà, come recita il poeta nella Divina Commedia, “...una lonza, un leone e una lupa impediva tanto il mio cammino...” ma nel momento di estremo pericolo, l’ispirazione gli arriva dall’alto e la sua richiesta di aiuto equivale all’acqua che bagna la gola arsa di colui che si è perso nel deserto; così, appare Virgilio che come guida spirituale, reca al viandante, il supporto necessario per il superamento delle prove.
Tutti, senza eccezione, possiedono una guida spirituale, che nel momento di una sincera richiesta d’aiuto, si fa in quattro per aiutare colui che si affida senza riserve.
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L'Opera al Nero |
Tomba di Saturno – Opera al Nero – Prova di Terra
La Tradizione Iniziatica, chiama “Opera al Nero”, o “Prova di Terra”, questa prima fase del cammino verso la ricerca della Luce. E’ paragonabile alla discesa negli Inferi del maestro Gesù, prima di realizzare la sua “cristificazione” nella Luce.
In questo stadio, l’importanza è assunta dagli aspetti negativi che l’individuo ha accumulato nel buio della coscienza assopita, avendone cura come fossero vere e reali.
In questa fase saturnina, l’anima sepolta nel nero più nero, inizia a destarsi; intravede qualche barlume di luce in lontananza e inizia a rendersi conto del grande inganno nel quale la sua personalità è stata plasmata: è, grazie a questo aspetto di oppressione, di servilismo, pieno di sensi di colpa, di paure e di sottomissione, un' irrefrenabile voglia di libertà, prende forma a poco, a poco, nella sua coscienza.
Il neofita, inspirato dal suo “mentore spirituale” e guidato dalla sua “anima esperta”, bussa alla porta del “Tempio”.
Prima che qualcuno risponda, dovrà bussare per tre volte e alla fine, potrà sentire, con gli occhi ancora velati di tenebre, che una “mano amica” lo sostiene e lo guida.
Questo contatto, gli trasmetterà la forza necessaria per sfidare la terribile oscurità, mentre con una corda al collo, sarà trascinato con violenza e introdotto in uno spazio che lo farà supporre di essere all’interno di un Tempio, a causa del profumo di incenso e di una sensazione di pace che lo accoglie.
Nonostante il buio, un sentore di libertà riempirà il suo cuore aprendogli la strada alla speranza.
Accanto a lui continua a percepire la presenza dell’ombra amica, che gli dona forza e sicurezza: è la sua anima che come un “Esperto Maestro”, guiderà i suoi primi passi nell’oscurità piena di trappole e ostacoli.
E, sarà sempre , Lei, l’anima, a condurlo alla presenza del Grande Architetto dell’Universo, quando avrà superato le prove.
La prova dell’Acqua
Questa è la seconda prova.
Il viaggio del neofita, continua con gli occhi coperti di tenebra, senza sapere dove lo portano i suoi passi.
Gli ostacoli che trova durante il suo cammino, rendono pesante e faticoso il suo deambulare cosicchè a volte cade e ogni volta viene aiutato a rialzarsi.
Zoppica, ricade ma sempre si rialza, mentre intorno a lui terribili e assordanti rumori tentano di farlo precipitare negli abissi del fallimento e della disperazione.
Però, forte dell’aiuto invisibile, non demorde e supera tutti gli ostacoli.
Alla fine, viene fermato da qualcuno e in quel momento, cessano tutti i rumori e senza preavviso viene spinto in acqua...
Non ha nessuna idea di dove si trovi, ma sente che quel liquido lo purifica, lo sana, gli toglie tutte le impurità , fino al momento in cui due possenti mani lo sollevano e lo asciugano.
Anche se il suo stato emotivo è al massimo dell’espressione, egli si sente mondato e pieno di energia; comprende che quelle prove sono un passaggio obbligato per uscire dal buio e rivedere la luce.
Così, con rinnovato vigore, si lascia guidare verso l’ignoto circondato da una nuvola d’incenso e di mirra.
La prova dell’Aria
Sempre con la guida di una mano salda che gli afferra il braccio e lo accompagna, in mezzo a rumori sempre più deboli, il neofita affronta la terza prova per la quale, viene portato ai piedi di una scala e invitato a salire: sale e sale sempre più in alto, fino a che una folata di vento terribilmente forte, lo avvolge, lo penetra e lo asciuga.
Egli non ha la benché minima idea di dove si trovi e alla fine gli viene detto di riscendere: in realtà ha salito e sceso solo cinque gradini. Le sensazioni che si provano nel sentirsi immersi nel turbine dell’aria, sono simili alla percezione di galleggiare nello spazio, di sentirsi sollevati come aquiloni, sensazioni di libertà, liberi di librarsi nelle dimensioni della mente entro la quale si diventa attore e spettatore di un dramma sacro: il proprio.
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La Fenice, simbolo del rinnovamento nel fuoco |
La prova del Fuoco
Il neofita non ha ancora terminato il suo viaggio e la “mano esperta” che lo accompagna ancora, lo incoraggia verso un tragitto silenzioso e privo di ostacoli, avvolto in un profondo silenzio.
Il suo passo è lento e sicuro; è stato purificato dall’Acqua e dall’Aria e dopo aver superato la Terra pesante come piombo, egli inizia a sentire la sublime leggerezza dell’anima.
Ora, è molto più sicuro di sé ed è pronto ad affrontare l’ultima prova, quella del Fuoco.
Per un istante gli balena davanti agli “occhi della mente” una scritta che conosce fin da bambino, quando la sua mamma lo portava in chiesa: I.N.R.I. Diventando più grande, a scuola nell’ora di religione, gli avevano spiegato che la scritta significa: Gesù Nazareno Re dei Giudei e si trova sopra la testa di quell’uomo sofferente e inchiodato ad un legno a forma di croce.
Con il passare degli anni, scopre leggendo un libro che la stessa scritta può essere interpretata così: “Ignis Naturae Rinovatur Integra” – “Il Fuoco Rinnova Tutta la Natura!”
E la luce si fa strada nel suo cervello, mostrandogli una verità occulta.
E’ ovvio che l’energia cristica che rinnova la natura dell’uomo, non è una “persona”, come vogliono farci credere, ma è un “fuoco cristallizzato” che ogni uomo può produrre, volendo e sapendo, per auto purificarsi e spiritualizzare la materia-corpo e potere chiamarsi iniziato!
A questo punto, il neofita è pronto per essere trasformato e trasmutato mediante il Fuoco, l’Ignis o l’Agnus Dei che dal suo Oriente, brucerà tutte le scorie rimaste.
Adesso può essere arso in quella fiamma che non è fuoco comune, ma è quel fuoco blu, purificatore che brucerà tutte le impurità dell’adepto neofita.
Il momento è giunto e una voce possente lo riporta alla realtà: “Se vuoi passare, dovrai prima essere purificato dal fuoco!”
Immediatamente, viene avvolto da una fiamma che lo penetra e lo brucia come un amorevole abbraccio di morte-vita e tutte le scorie vengono trasformate da carbone a diamante puro; la materia si cristallizza in puro spirito e il carbonio si converte in quarzo.
Così, si ripete il dramma di Lazzaro che risorge alla vera vita con l’intervento di Krystos-Ignis e il miracolo si compie: la luce inizia a irradiare dalla sua coscienza ormai desta.
L’Iniziato
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Iniziazione massonica |
“Io ti creo !” Dice lo ierofante iniziatore al neofita.
“Sii tu, calmo e sereno nella coscienza del tuo sapere, libero e fiero; cerca nella profondità della tua anima.
Analizza il tuo essere.
Guarda e impegnati nell’intravedere le luci e la verità che sorgeranno davanti al tuo intendimento.
E se, in piena coscienza del tuo Io, libero e fermo, tu senti, tu concepisci che dietro a tutto ciò c’è un mistero, un segreto...il nostro scopo sarà raggiunto”.
Così, la benda dell’ignoranza cade e i suoi occhi vedono la Luce.
Una nuova realtà appare senza veli e l’inizio del viaggio “nell’interiore terra” lo porterà al compimento della “Grande Opera”, percorrendo la Via dell’Arte Reale.
Ora il candidato non è più un profano.
Le porte del Tempio si sono spalancate; le prove sono state superate e ora è un Iniziato.
Da questo momento inizia il vero lavoro di sgrossamento della “Pietra”, che si trova in lui e che sarà lui a gestire per la propria elevazione spirituale e trasformarla in “Pietra Filosofale”.
La scoperta di due realtà
Pochi sono gli iniziati che compiranno il “miracolo della cosa Una”, il resto non riesce neanche a individuare la natura della Pietra e men che meno l’operatività necessaria, così, rimangono “speculativi”.
Altri, resteranno sulla Via come “conservatori” della tradizione, mentre altri ancora, senza rendersene conto, saranno gli “adepti della parte Oscura”.
Proprio come è composto il pavimento del Tempio: mattonelle bianche (la luce) e mattonelle nere (l’oscurità), cioè la polarità + positiva e la polarità – negativa.
E’ dall’unione di queste due realtà che si forgia l’Iniziato vero , vale a dire l’Eletto!
Infatti, tutta la creazione dell’Universo, si basa sulla dualità: un polo positivo e l’altro negativo.
Non esiste una realtà parallela, in quanto il terzo polo, il figlio, risulta dalla compenetrazione del primo nel secondo – maschio e femmina.
Anche l’iniziato dovrà occupare la realtà che gli compete in accordo con la sua natura intrinseca.
Quando il Maestro Gesù esortava ad amare il prossimo, si riferiva a questa realtà. In parole povere, ci insegnava ad amarci poiché ogni uomo e ogni donna sono una dualità.
Si ama amandosi e si accetta accettandosi.
L’energia che ritorna è il vero amore combustibile per crescere dentro e fuori.
Ecco l’eletto! Uno in mezzo a migliaia di chiamati che inconsapevoli spingono in avanti, mentre altri inconsapevoli, frenano!
E costui che si barcamena in mezzo a queste due realtà, scala la propria “Montagna Sacra” per arrivare, molto probabilmente, alla propria meta: ... riveder le stelle!
Il Profano – Colui che è fuori dal Tempio
Si tratta di colui che non ha udito i “tre richiami” della sveglia spirituale e dorme profondamente e sogna di essere desto!
Oppure, ha scelto semplicemente vie più lente o pure; si è disinteressato e ha riempito i suoi vuoti interiori con altri valori.
D’altronde è giusto che sia così, in quanto ogni uomo è architetto del suo destino e può fare quello che ritiene più giusto.
Di contro, ci sono altri che non hanno nessun interesse a risvegliare le proprie coscienze e fanno di tutto per impedire ai loro simili di farlo.
Già duemila anni fa, Gesù ammoniva le sue genti con queste parole:
“Guai a voi scribi e farisei ipocriti, che chiudete agli uomini il regno dei cieli; voi infatti, non entrate e non permettete che vi entrino coloro i quali vorrebbero entrare”. ( Matteo 23-13)
Poi c’è chi non ha avuto la fortuna di essere iniziato alla Via della Tradizione Ermetica e per il “risveglio” che gli permetterebbe il passaggio, dovrà aspettare altri momenti di incarnazione, per cominciare da capo.
Un consiglio per costoro è quello di mantenersi attivi e vigili, coltivare la mente con ogni mezzo, dalla lettura, alle diverse manifestazioni dell’Arte; conservare una sana curiosità su tutti gli argomenti possibili, combattere i vizi e soprattutto: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto e te...”
Come contrastare la negatività
Ci sono diversi modi per contrastare le negatività che si muovono dentro di noi e che possono creare stati depressivi, confusionali e alterati che a volte costringono a fare cose assurde e commettere atti contro la volontà e contro le leggi di Dio e dello Stato.
Prima di tutto è doveroso comprendere che la causa di queste “canalizzazioni” negative è dovuta soprattutto all’ignoranza dei principi che regolano queste emanazioni energetiche.
Perciò, per mantenere in perfetto equilibrio il bene con il male, il più con il meno, il femminile con il maschile, che risiedono in ogni individuo, dobbiamo prendere coscienza che la vita è fatta di scelte e che da queste dipende lo svolgersi della nostra vita.
Se è così, non costa nulla e si può scegliere la Via Positiva, quella dei fortunati, quella dei giusti, quella bianca e innanzi tutto, quella dell’Amore.
Amore, non significa letteralmente “porgi l’altra guancia” , ma è quell’ amore che cantava il Magno Poeta: “l’amor che muove il sole e l’altre stelle!”
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Nascita dell'Uomo Nuovo |
L’Uomo Nuovo
Tutto può cambiare e tutto può essere modificato, attraverso una grande scelta: scegliere il giusto cambiamento, renderà possibile l’allineamento a nostro favore.
L’uomo non cambia pregando o chiedendo ad altri di farlo al suo posto. Lo stesso Dio che si prega, non può farlo, perché Dio non è di parte. Infatti, si dice, “Aiutati che Dio ti aiuta!” e lo stesso Gesù esorta: “ La tua fede ti ha salvato”.
Il miracolo si compie facendo la scelta giusta al momento giusto.
Il mondo cambia e si trasforma solo in questo modo.
Non ci sono alternative: se vogliamo cambiare fuori, per prima cosa dobbiamo trasformarci dentro! Ecco allora, che sarà l’uomo nuovo a produrre il miracolo, perché “Noi siamo Dei!”
Esercizio magico
Se si ha a che fare con un individuo negativo, si può provare a cambiarlo in questo modo facile e semplice.
Nel dormiveglia, con gli occhi chiusi, si visualizza nella mente, con una fervida immaginazione, il soggetto sia esso uomo o donna.
Poi, si immagina di tenere tra le mani una bellissima rosa rossa che verrà donata accompagnata da un bel sorriso.
Si immagini che il destinatario ricambi il sorriso felice e soddisfatto.
Questa proiezione sarà sufficiente a produrre il miracolo.
La ripetizione di questo esercizio va effettuata fino a quando non si ottiene il risultato voluto.
E’ infatti importante l’applicazione della costanza, della pazienza e della volontà, con un atteggiamento amorevole e positivo.
Poiché è gratuito, provare per credere!
Continua...
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