Con il Mondo, ventunesima lama dei Tarocchi, si corona il viaggio iniziatico dell 'uomo; il suo seme rigenerato ha preso il posto che gli compete.
Superato ormai, ogni significato che può avere un riscontro con elementi concreti, cioè materiali, tutto si sintetizza con uno stato dell 'essere che è ben oltre ogni speculazione analitica.
E' una presa di coscienza così ampia e universale che l'immensità del Mondo, può essere tenuta in palmo di mano. In questa realtà personale, la dimensione fìsica viene traslata da uno stato di pura vibrazione, che viene personificato dall'eterea e morbida figura femminile al centro della corona d'alloro.
La sua nudità allude, anche in questo caso, alla purezza raggiunta.
La fanciulla è pure la matrice entro la quale la vita germoglia e sviluppa. Ella ripropone nel microcosmo, ciò che accade nel macrocosmo, nell'utero dell'universo; ecco perché è posta nel centro e intorno a lei gravitano i simboli degli elementi, le cui sinergie producono il miracolo della Creazione.
Il Mondo è la negazione della personalità a favore della totalità, qui ogni azione opera per il benefìcio di tutti; anche se, nel contesto degli effetti, invece, essa può essere interpretata sotto punti di vista divergenti.
Questo accade perché nel mondo degli effetti, le varie singolarità quasi sempre sono indotte ad osservare, nel raggio ristretto della loro visione limitata dai propri interessi personali, sia materiali che morali.
Quindi, per conquistare il Mondo, bisogna invertire il senso di marcia comune; diventare più vasti e meno egoisti. Ecco perché l'iniziazione di un uomo o una donna che si sono posti sul cammino"reale" della comprensione, riserva alla fine una lucidità di pensiero che nella sua sintesi è la consapevolezza di una partecipazione totale.
Così, non ha più importanza se si hanno le dimensioni di un essere umano o di una galassia, ciò che conta è sapere di essere un ingranaggio non separato, ma facente parte di un progetto evolutivo
globale, dalle innumerevoli vibrazioni.
Divenire come il seme, che ha però in sé tutta la memoria dell'albero; in questo modo si può avere aggio su ogni cosa.
Soprattutto quando ci si sente veramente parte di m piano, si prende coscienza dei fondamenti della sua esistenza e delle modalità del suo svolgimento, per una futura emancipazione.
Una tale realizzazione è applicabile in ogni panorama la si voglia inserire, sia quello cosmico o quello riferito all'organizzazione sociale di questo piccolo pianeta alla periferia della galassia.
Pertanto un iniziato che arrivi a tale consapevolezza, può lasciare che ogni cosa segua il suo corso e nel fare ciò egli onora, glorifica e mette in pratica il postulato secondo il quale: "Tutto è giusto e perfetto".
Il lauro, pianta solare per eccellenza, incorona il vincitore, colui che ha concluso il ciclo della sua reintegrazione; l'eroe, che come termine richiama anche la parola eros, ha risollevato sé stesso dalla caduta, perché in realtà ha risollevato la sua energia spermatica, che dagli inferi si è trasferita in ciclo.
Tutto quindi si riaccosta all'unità. Esteriormente, chi si sacrifica è anche il sacrificatore, inferiormente, invece, è l'energia che da la vita che rigenera sé stessa per sé stessa.
Nel cerchio che la corona d'alloro forma, vi è il riscontro dell'unificazione delle estremità; la vittoria di una operatività materiale che favorisce condizioni spirituali devotissime, saggezza ed eroismo uniti insieme.
Nel mezzo, la più alta consapevolezza cui un uomo o una donna iniziati, possano ricevere per il lavoro compiuto; cioè l'esaltazione massima dell'energia che ormai ha aperto tutti i sigilli dell'essere e gli rivela la fluidità dell'anima del Creato e il suo perenne moto.
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