Lucifero un giorno mise un piede in fallo e precipitò dal Paradiso portando con sè uno smeraldo luminoso, scivolando giù, sempre più giù.
Tutta la luce di cui era portatore cominciò a irradiare la parte più bassa dell’inferno.
Precipitando quella luce si fermò in un angolo di quel luogo, dove alcuni diavoli avevano ammucchiato dello zolfo, trovato sul bordo di un vulcano, combinandolo con del mercurio per utilizzarlo come concime.
La luce, così potente, rimbalzò su quel mucchietto e, come per miracolo, si accese un fuoco.
Questo fuoco era diverso da quello che i diavoli erano abituati a vedere e Lucifero disse: “lo chiameremo "Eros” per distinguerlo dall’altro a cui siete abituati".
Eros era bello, fascinoso e attraente, ma tutto il giorno così da solo non sapeva che fare.
Era attirato dal Sole e dalla Luna, che facevano capolino da un lato del cratere.
Solo ogni tanto li vedeva amoreggiare: quando c’era una eclissi, l’energia solare femminile e quella lunare maschile si univano sotto lo sguardo di Eros che interessato mandava sguardi maliziosi e ammiccanti.
Una sera accanto alla Luna scorse una stella luminosissima: era Venere, la dea dell’amore che quella notte scintillava come non mai.
A lei Eros si rivolse per chiederle se poteva aiutarlo ad ardere di più, poiché lei era più luminosa del dovuto.
Venere, attratta da questa strana richiesta chiese a Lucifero se poteva esaudire il desiderio di Eros.
Lucifero le disse di si, ma ad una sola condizione: era necessario un patto di sangue. Uno strano patto. A dire il vero dovevano operare un “solve et coagula”.
I due incominciarono ad arrovellarsi il cervello:"Cosa sarà mai????"
Pensa che ti ripensa, la scintilla si accese e, in un lampo, tutti e due capirono che solo la magia avrebbe potuto aiutarli!
Eros si fece preparare dal “fabbro diavolo” una bellissima spada di ferro e, con tutta la sua energia, emanò un fuoco luminoso che sciolse tutte le impurità dal ferro e le coagulò con l’aiuto di Venere nella Luce Cristica forgiando la spada che da semplice ferro divenne d’acciaio.
La spada incominciò ad emanare scintille divine talmente potenti da raggiungere gli esseri umani che abitavano la Terra, ma solo in alcuni di essi (veramente pochi) si accese questo fuoco; il sangue venoso di costoro, alimentato da questo fuoco, diventò arterioso per brillare di luce purificata da egoismi e libero da passioni.
Il sangue sciolto, rinnovato e nuovamente coagulato, si era così trasformato e reso Santo, permettendo all’Uomo Nuovo di raggiungere il Cristo con la Spada fiammeggiante poggiata sul cuore.
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