D- Chi sei?
R- Sono un uomo che conosce la Luce e vi aderisce.
D- Chi è un uomo di questo genere?
R- E’ chi, dopo aver riconosciuto la Luce, ne viene illuminato e vi aderisce intensamente e che ne pratica tutto ciò che l’antica ed autentica comunità di luce ha sempre saputo e praticato, che sia scritto nel libro della Luce o meno.
D- Qual è il segno distintivo di un praticante della Luce?
R- La conoscenza del segno della Croce in natura, il grande simbolo della Forza di Equilibrio, della separazione del puro dall’impuro, del perfetto dall’imperfetto; il fatto che eviti di compiere opere non autentiche e di commettere errori, unanimemente riconosciuti come tali dai veri maestri dell’autentica comunità della Luce.
D- Come si definisce l’aderente alla Luce?
R- Si definisce con il grande segno della Croce di natura, con il segno della grande forza di equilibrio, egli dice e compie ogni cosa nel nome o secondo gli attributi del Fuoco, della Luce, e dello Spirito e cosi conduce tutto verso il suo Amen e verso il suo fine.
D- Quanti sono i capitoli dell’autentica comunità di Luce, che ogni aderente della Luce deve riconoscere?
R- Sono cinque, il primo riguarda la vera convinzione e la fede, o l’adesione alla Luce; il secondo i sette mezzi per ottenere la Luce; il terzo i dieci comandamenti della Luce; il quarto la conoscenza della forza creatrice che agisce e della forma pura che riceve; il quinto la scienza dell’equilibrio della Luce.
I CAPITOLO
Dell’adesione alla Luce
D- Qual è il primo capitolo dell’autentica dottrina della Luce?
R- L’adesione alla Luce è la conoscenza di essa; poiché senza questa adesione e questa conoscenza, non è possibile mettere in moto una forza, realizzare o portare a termine alcunché.
D- A cosa deve credere ed aderire ogni figlio della Luce?
R- A tutto ciò che gli uomini di Luce hanno insegnato e redatto nei dodici articoli dell’autentica comunità di Luce.
D- Quali sono gli articoli dell’autentica comunità di Luce.
- Aderisco e credo ad una forma creatrice del fuoco, che ha fatto nascere il cielo e la terra, o ancora all’Extensum e al Concretum e a ciò che è volatile e a ciò che è fisso.
- Aderisco e credo anche ad una Luce prodotta da questa forza del fuoco Luce che è la Signora dell’universo e la forza onnipotente della natura.
- Questa Luce pura emanata dal fuoco, viene ricevuta dallo spirito più puro e nasce dalla forma più pura.
- Tuttavia essa ha dovuto soffrire nel regno dell’impuro; è stata dissolta mortificata e nascosta sotto terra.
- Allora la Luce discende nelle profondità della materia; e dopo tre 3 periodi, cioè dopo 3 riunificazioni di tre forze spirituali con 3 forme purificate, si erge nascendo a nuova vita.
- Si eleva fino alla perfezione suprema, in quanto forma brillante del fuoco onnipotente.
- Dopo aver raggiunto questa perfezione suprema, essa è in grado di infondere la vita in tutto ciò che è morte e rendere perfetto tutto ciò che è imperfetto.
- Credo allo spirito di Luce emanante dal fuoco e dal calore e lo conosco.
- La santa, universale e vera comunità di Luce, associazione ed unione di coloro che sono capaci di Luce.
- Abolizione delle malattie e della miseria.
- Rinnovamento del nostro essere.
- Suprema felicità della vita.
D- Qual è il contenuto principale di questi dodici articoli?
R- Consiste, per colui che è capace di Luce, nel seguire le leggi della Luce che riconosce per mezzo della ragione e che pratica di sua volontà; sarebbe come dire che esiste una sola forza universale, una nella sostanza e nell’essenza, ma, nello stesso tempo, tripla nella sua evoluzione; forza del Fuoco in quanto forma creatrice; forza di Luce in quanto forza di unione; e forza dello Spirito emanante dal Fuoco e dalla Luce, in quanto forza in grado di formar ogni cosa.
Questo spirito che emana conduce tutto alla perfezione, e con mezzi conformi al conseguimento del fine supremo.
II CAPITOLO
Dei 7 mezzi per ottenere la Luce
D- Quale è il secondo capitolo della dottrina della vera comunità di Luce?
R- Riguarda i 7 mezzi per ottenere la Luce, mezzi che la comunità ritiene eccellenti e santi.
D- In che cosa consiste un tal mezzo?
R- Si tratta di un azione visibile attraverso la quale una forza invisibile realizza una perfezione interiore.
D- Quali sono questi mezzi?
R- Sette; e sono analoghi ai sette sacramenti.
- Il battesimo con l’acqua e la luce.
- La confermazione della materia secondo l’acqua e la luce.
- La purificazione.
- L’acquisizione della Luce dell’alto nell’essenza e nella sostanza.
- La santificazione e perfezionamento dell’oggetto.
- L’olio dell’alto.
- L’associazione del fuoco e della luce in un corpo perfetto.
D- Cosa è il battesimo con la luce?
R- E’ il primo e il più necessario dei mezzi di associazione; grazie ad esso la materia viene purificata dall’acqua e dalla parola che agisce sull’acqua ed è riprodotta come corpo nuovo e perfetto nell’essere di luce.
D- Cosa è la confermazione?
R- La confermazione attraverso la Luce è un mezzo di associazione, con il quale la materia, preparata come detto sopra, viene fortificata dall’olio di luce e dallo spirito che vi si trova infuso e viene resa maggiormente capace di perfezione.
D- Quale è il terzo mezzo di associazione?
R- E’ quello attraverso il quale la luce ed il fuoco, sotto l’aspetto formale dei principi del pane e del vino, ricevono la loro essenza, se un sacerdote ordinario della natura e in grado di trasformare questi principi sull’altare.
D- Il quarto mezzo di associazione?
R- E’ il mezzo grazie al quale un sacerdote della natura, capace di luce, purifica la materia ricettiva alla luce e toglie tutti gli effetti dell’imperfezione.
D- Quale è il quinto?
R- E’ il mezzo di associazione grazie al quale la forza pura della Luce, sotto forma d’olio, si eleva fino alla perfezione delle forze guaritrici.
D- Quale è il sesto?
R- Il sesto è quello grazie al quale la materia viene santificata e resa capace di luce per mezzo di sette forze attive.
D- Quale è il settimo?
R- E’ la perfetta unione della Luce con il Fuoco grazie ad un essere intermedio che emana dalla luce e dal Fuoco e che realizza la più perfetta di tutte le unioni.
III CAPITOLO
Dei dieci comandamenti della Luce.
D- Quale il terzo capitolo della comunità della Luce?
R- I dieci comandamenti della Luce, riguardo ai quali è scritto: se vuoi realizzare qualcosa, realizzala eseguendo i comandamenti o la legge.
D- Quali sono i dieci comandamenti della Luce?
R- Sono i seguenti:
- Vi è una sola materia.
- Le proprietà di questa materia devono essere utilizzate nell’ordine.
- In 6 azioni la materia compie il suo lavoro giornaliero poiché tre forze producono tre esseri, essa si riposa con la settima forza, nella completezza delle sue azioni; questa settima forza deve essere santa per te come un sabbat della Luce.
- La Luce ed il Fuoco, in qualità di elemento passivo ed attivo, devono ispirarti rispetto, poiché il Fuoco è l’elemento maschile e la luce l’elemento femminile – sono il padre e la madre di tutte le cose.
- Non rapire alla luce ciò che vivifica in modo che la materia che deve essere sublimata non muoia.
- Non compiere la tua opera in un ordine diverso da quello stabilito. Ogni cosa ha i suoi tempi e le suo rotazioni. E’ tuo dovere unire le forze disperse.
- Non sottrarre le loro proprietà alla luce e al fuoco: è dovere del saggio farle agire interamente, egli lascia a ciascuno ciò che gli appartiene.
- Non prendere per vera una falsa apparizione, e non accettare nulla di impuro e di estraneo, che non sarebbe in grado di assorbire la Luce, affinché l’artificio non ti dia una falsa immagine.
- Lo spirito che emana dalla Luce e dal Fuoco, non desidera alcuna cosa che abbia legami con altro e che non ne sia staccata.
- D’altronde questo spirito non desidera alcuna materia che gli sia estranea e non simile.
D- In che cosa consiste il principale contenuto di queste leggi della Luce?
R- Nel fatto che la luce deve penetrare interamente la materia o sostanza in modo che il Fuoco sia totalmente unito alla luce, e che lo spirito emanante dalla Luce e dal Fuoco vivifichi interamente la materia. Questa è la prima legge, la seconda è simile alla prima ossia: devi trattare allo stesso modo la materia sulla quale lavori ed ogni altra essenza, che tu voglia condurre alla perfezione.
Tutta la scienza della luce si collega a queste due condizioni principali e cosi tutti coloro che vi aderiscono.
D- Quali sono i comandamenti della comunità della luce che lavora?
R- Sono in numero di cinque.
Innanzitutto Rispetta come sacri, i momenti di riposo dal lavoro poiché la luce ha i suoi sabbat e il lavoratore li deve festeggiare.
In secondo luogo: nel corso di queste feste della Luce, consacra la sostanza del santo sacrificio, lascia che attraverso l’acqua e la luce il puro si separi dall’impuro, l’attivo dall’inerte.
In terzo luogo: nel tuo lavoro astieniti da tutto ciò che è contrario alla legge della Luce, sia nelle forze e nelle azioni, sia nelle forme e nelle essenze delle cose; questi sono i quattro fondamenti della scuola di luce.
In quarto luogo: prova almeno una volta l’anno a discutere con un amico dei progressi ragionevoli che fai, e a scoprire ciò che ti ostacola, in modo che tu abbia un sostegno sul tuo cammino, che ti conduca alla perfezione.
In quinto luogo nelle epoche che la ragione ti indica astieniti tanto dall’aprire agli atri il tuo cuore quanto dal legarti prematuramente.
D- Perché bisogna rispettare i comandamenti della comunità di luce dei veri conoscitori della natura?
R- Perché le leggi della Luce o condizioni della Luce impongono che l’uomo non obbedisca solo a ciò che è necessario all’interno della natura, per raggiungere il fine ultimo, ma anche a ciò che esige da lui esteriormente per questo scopo; infatti il quarto comandamento della Luce tiene conto di queste esigenze e chiunque non rispetti i comandamenti e i buoni precetti, sarà considerato un profano ed un uomo di sola carne che ignora le leggi dello spirito.
IV CAPITOLO
D- Quale è il quarto capitolo della comunità Luce dei veri conoscitori della natura?
R- E’ la conoscenza dell’analogia del santo Paternoster originale e del santo saluto angelico originale con la forza naturale e la forma naturale più pura.
D- Qual è questa analogia?
R- Forza suprema della Luce, tu che sei il divino nella natura e che risiedi nelle profondità di questa come nel cielo, che siano santificati i tuoi attributi ed i tuoi precetti.
Ovunque tu sia, sei perfetto; che il regno della tua conoscenza arrivi tra i tuoi.
Che in ogni lavoro, la nostra volontà sia unicamente la tua, forza di Luce che agisce per mezzo di te stessa!
E come realizzi tutto nella natura intera, realizza tutto, ugualmente, nel nostro lavoro.
Donaci la rugiada del cielo ed il grasso della terra, i frutti del Sole e della Luna, che provengono dall’albero della vita.
Perdona tutti gli errori che abbiamo commesso, per la nostra ignoranza, nella nostra pratica, come noi tentiamo di illuminare coloro che ancora sono in assenza di Luce, non ci abbandonare alla nostra presunzione, al nostro sapere, ma liberaci da ogni male con la realizzazione della tua Opera.
Amen.
ANALOGIA DELL’AVE
Sii la benvenuta, sorgente pura di movimento spontaneo, forma pura capace di ricevere la Forza di Luce!
A te sola si unisce la Forza di Luce di tutte le cose.
Di tutte le forme ricettive, tu sei la più felice, e santo è il frutto che ricevi, le essenze della luce e della sostanza del calore unite. Forma pura, che hai generato l’essere più perfetto sollevati per divenire forza di luce per noi, durante il nostro lavoro e nell’ora in cui realizzeremo la Grande Opera!
D- Qual è il principale contenuto di tutto il Paternoster dei figli della Luce e della sua analogia in natura?
R- Essi benedicono per la totalità dei beni spirituali e temporali e soprattutto benedicono per la salute dell’anima e della vita, per ottenere da Colui che è la forza di luce suprema – il divino nella natura – la Grande Opera, pregano perché Dio li guidi verso la saggezza, li preservi dagli errori nel loro lavoro ed insegni loro ad essere caritatevoli verso gli altri uomini loro fratelli, in modo che sia realizzato ciò che Dio ha promesso ai discendenti di Abramo, di Isacco, e di Giacobbe e venga attuata l’alleanza di Dio con gli uomini.
D- Perché i figli della Luce hanno un analogia con il saluto angelico?
R- In modo che essi ammirino non solo la grandezza di Dio nella forza onnipotente della natura, in quanto l’energia Cristica ne è la massima espressione, ma così che riconoscano anche la matrice femminile più pura la cui analogia è Miriam, e alla quale si è unita la forza maschile Superiore per produrre ciò che di più perfetto esiste.
Poiché come lo Spirito Maximus, è unito a Miriam per produrre l’uomo spirituale perfetto, così lo spirito più puro della natura si unisce alla materia più pura per produrre la forma fisica più perfetta, colui che redenta se stesso che conduce alla perfezione tutti gli altri esseri fisici, cosa che costituisce il segreto dei saggi.
Ecco perché questa arte non può essere compresa che da colui che segue la forza Cristica e le analogie della tradizione esoterica/alchemica, che ci conducono alla conoscenza suprema; parimenti l’esperienza acquisita dai figli della Luce, li conduce sempre per analogia, alla conoscenza dei più alti misteri.
D- E’ sufficiente che un figlio della Luce sappia e conosca tutto ciò che è prescritto?
R- No! Non è sufficiente, deve anche praticare e dimostrare la sua conoscenza attraverso le sue opere; proprio su di questo è fondata la scienza divina universale dello equilibrio e armonia dei figli di Luce, scienza analoga alla giustizia.
V CAPITOLO
D- Quale è il quinto capitolo dei figli di Luce?
R- E’ costituito da due parti, in quanto un aderente alla luce, deve per mezzo della grazia proveniente dall’alto che è la nostra rugiada la nostra + equilibrante, purificare ovunque l’impuro e realizzare il bene; perché la conoscenza deve andare di pari passo con l’esecuzione; ciò significa che la teoria e la pratica devono concordare; ma non è sufficiente per colui che conosce la Luce, conoscere l’arte, egli deve anche saperla praticare, il solo sapere non basta, è necessaria anche la pratica.
D- Quale è il male che bisogna maggiormente evitare nella scienza della Luce?
R- Ciò che rischia di privare l’uomo di questo bene naturale supremo che è la più alta perfezione della natura.
D- Quali sono i principali errori che si possono commettere nell’operazione?
R- Sono le azioni che – sia riguardo l’Operazione, sia riguardo l’utilizzazione del tesoro ottenuto dalla Operazione - sono contrarie ai fini di Dio; più precisamente, sono i seguenti:
L’eccessiva sublimazione attraverso il Fuoco.
L’eccessiva concentrazione.
L’eccessiva parsimonia di materia.
Il sovraccarico.
L’infiammazione.
Il raffreddamento.
Riguardo a questi errori che possono ostacolare la sublimazione della materia, è così scritto; coloro che li commetteranno non otterranno la perfezione della natura fisica.
D- Quante sono le infrazioni o gli errori chimici, contro lo spirito della natura?
- Costruire tutto su questo spirito, presuntuosamente, senza indulgenza e senza ragione, peccare contro la sua misericordia.
- Disperare appena non si vede immediatamente l’effetto.
- Opporsi alla conoscenza delle verità chimiche.
- Invidiare i fratelli per la grazia di cui beneficiano.
- Indurire il proprio cuore contro le esortazioni più salutari.
- Permanere nell’ignoranza.
Queste infrazioni sono senza comprensione perché non potranno mai essere compensate dall’Opera.
D- Quali sono le infrazioni contro il cielo?
- Distruggere deliberatamente l’Opera.
- Profanare l’Opera.
- Abusarne per prevaricare gli uomini.
- Non dare a colui che vi ha partecipato il meritato corrispettivo.
D- Quali sono i peccati chimici contro gli altri?
- Consigliare ad altri l’errore chimico.
- Incitare altri al peccato.
- Consentire l’altrui errore.
- Lodare gli altri errori.
- Tacere di fronte all’errore di altri.
- Chiudere gli occhi sull’errore di altri.
- Partecipare all’errore altrui.
- Difendere questi errori.
E’ cosi che diventiamo partecipi degli errori altrui, come se li avessimo commessi noi stessi.
D- E’ sufficiente una volta realizzata l’Opera, abbandonare il male ed evitare il peccato?
R- No! E’ anche necessario operare la giustizia; poiché Dio accorda questa grazia al solo scopo di permettere all’uomo, così gratificato, di estendere ad altrui i frutti maturi della perfezione. Egli deve ugualmente condurre una vita giusta e pia di fronte a Dio e agli uomini e, con opere giuste, rendere onore alla sua alta vocazione.
D- Quante buone opere esistono?
R- Tre.
- Il saggio deve sempre orientare la sua anima verso Dio e la saggezza.
- Deve astenersi da tutto ciò che non è divino e saggio.
-
Deve andare in contro ovunque ai bisogni degli uomini, suoi fratelli.
D- A cosa servono le buone opere?
R- Le buone opere servono a rendere felice tanto l’individuo quanto l’intero universo.
D- Quali sono le opere materiali di misericordia che il saggio può realizzare una volta raggiunta la perfezione suprema della natura fisica?
- Può nutrire gli affamati.
- Far bere gli assetati.
- Vestire gli ignudi.
- Ospitare gli stranieri.
- Guarire le malattie.
- Risvegliare la materia morta.
D- Quali opere spirituali questo saggio può praticare?
- Può punire il peccato.
- Istruire gli ignoranti.
- Prodigare i suoi consigli a coloro che dubitano.
- Consolare gli afflitti.
- Soffrire pazientemente le ingiustizie.
D- Quali sono le otto felicità chimiche?
R- Sono quelle che si ottengono dal godimento e dal possesso della più alta perfezione di natura, in quanto bene naturale supremo, e che Giovanni insegna nell’Apocalisse, dopo la rivelazione del Signore
- A colui che lo conquisterà darò da mangiare del frutto dell’albero della vita, che si trova nel paradiso del mio Dio.
- Colui che lo conquisterà non patirà la seconda morte.
- Colui che lo conquisterà darò da mangiare del pane celeste nascosto e darò una pietra bianca sulla quale sarà scritto un nuovo nome, che nessuno capirà salvo colui che possiede la pietra.
- A colui che lo conquisterà e che terra fede alla mia opera fino alla fine, darò la potenza sulle nazioni, egli condurrà i popoli con una verga di ferro, e li spezzerà come i vasi di un tornitore, avrà ciò che ho ereditato dal Padre e gli darò una stella del mattino.
- Colui che lo conquisterà sarà vestito di bianco, non cancellerò mai il suo nome dal libro della vita, e lo confesserò pubblicamente davanti al mio Padre e agli angeli.
- Colui che lo conquisterà sarà una colonna nel tempio del mio Dio, scriverò su di lui il nome del mio Dio, ed il nome della città santa che è la nuova Gerusalemme, che discende dal cielo e saprà il mio nuovo nome.
- Colui che lo conquisterà, potrà sedersi sul mio trono, così come io siedo sul trono del mio Padre perché l’ho conquistato.
- Colui che sarà vincitore otterrà, per diritto di successione, tutto ciò che desidera e si aspetta da me; io sarò Dio ed egli sarà mio figlio.
D- Quali sono in quest’arte i consigli celesti?
R- Sono in numero di tre:
- Restate poveri nella ricchezza.
- Rimanere astinenti anche quando possiamo gioire di tutto.
- Rimanere obbedienti anche quando possiamo comandare.
D- Quali sono le 4 cose ultime?
- La morte in quanto mortificazione della materia.
- Il giudizio o la dissociazione
- di ciò che è celeste o vivente
- di fronte a ciò che è terrestre o morto.
Pensa uomo, durante il tuo lavoro, a queste quattro cose ultime e non fallirai alla tua opera.
OSSERVAZIONI FINALI
La forza più sottile è unita magneticamente alla materia più grossolana.
La forza divisibile è della stessa natura del punto indivisibile.
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