Papa è colui che si è conquistato l'autonomia del proprio essere; condizione che non è possibile raggiungere senza l'elaborazione dei pensieri personali, cui immediatamente dopo, fanno seguito le nostre decisioni che avranno a loro volta ripercussione nella realtà.
Ecco, perciò che ci apprestiamo all'arcano dell'Innamorato, quello che emotivamente rappresenta lo stato di decisione, che per sua implicazione, mette in gioco l'intelligenza, cioè la capacità di sapere e poter scegliere.
Quel fuoco primo creatore che l'uomo-Papa ha riconosciuto e che ne ha determinato la liberazione della coscienza, ora deve trovare la sua applicazione pratica.
Affinché questa sia la più sana e matura possibile, è necessario che il pensiero che la determina provenga da un lavoro su sé stessi autonomo e del tutto personale. In poche parole il pensiero deve essere: un pensiero indipendente.
Nel contesto sociale in cui viviamo è molto difficile realizzare questo, perché le informazioni che riceviamo attraverso i media, arrivano e sono proposte di continuo come un vero e proprio lavaggio del cervello.
Scrollarsi di dosso questo caparbio tentativo di volerci incanalare lungo una direzione programmata, qualunque essa sia, produce un lavoro di autogestione della propria mente spesso improbo.
All'uomo "innamorato" che però ha raggiunto questo stato di grazia e anche di responsabilità, si chiede questo sforzo immane, ma necessario se vuole mettere a frutto il sacrifico del suo operato conquistato fino ad ora.
Un pensiero viene sempre ispirato da qualcosa già esistente, anche se questa matrice può non essere presente, nel panorama riscontrabile con i nostri sensi.
Sappiamo però che la vita si manifesta e si espande, attraverso innumerevoli variazioni di frequenza; quindi per l'uomo che vuole elevare la propria coscienza è necessario affinare la qualità di ricezione.
Questo è possibile annullando "per un momento " l'esterno e ritirarsi ad ascoltare l'intimo.
Non a caso nella carta dell'Innamorato osserviamo come la figura a braccio incrociate sul petto evince una sorta di concentrazione verso l'interiorità, che nulla lascia preda a reazioni istintive ma chiede invece ispirazione ali 'esperienza cosciente.
Quindi è all'intuizione, all'immaginazione creativa, alla sensibilità che penetrano la superficie delle cose per raggiungere la qualità aurea, che ci rivolgiamo e vivifichiamo quel "fuoco creatore" che l'uomo-Papa ha riconosciuto come: "pura e semplice divinità ".
Quando però ahimè, si complica troppo la vita, si complicano automaticamente anche i pensieri, per cui diventa estremamente faticoso elaborare il processo di depurazione che permette alla naturalezza di farsi strada e riemergere dalle profondità cui è stata posta.
E' lo stato dell'essere che molti filosofi hanno chiamato "la notte oscura dell'anima", nel quale molti si ritrovano al giorno d'oggi. La cura tuttavia esiste, basta recuperare un po' d'amar proprio, fiducia m sé stessi e provare a modificare gli standard di come ci vengono presentate le cose.
In questo modo tutto ciò che è visto banalmente e viene distorto come non più confacente ai nostri canoni di vita, diventa invece essenziale, perché semplice.
E' nella semplicità, infatti, che riconosciamo l'esplicazione armonica e naturale della forza generatrice rigeneratrice dell'Amore che è dentro ognuno.
Senza "amore " non vi è vero discernimento e non si producono scelte giuste e coerenti; con I'"amore " vi è saggezza e la più grande saggezza risiede nella "semplicità ".
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