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Malkuth, il Regno Perduto
(20/06/2009)

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[113]I discepoli gli domandarono: "In quale giorno verrà il Regno?". (Gesù rispose:) "Non verrà mentre lo si aspetta. Non diranno: "Ecco, è qui!". Oppure: "Ecco, è là!". Bensì il Regno del Padre è diffuso su tutta la terra, e gli uomini non lo vedono ".

Dal vangelo di Tommaso

 

Da queste parole, tratte dall’apocrifo di San Tommaso, testo gnostico per eccellenza, si evince il reale dramma esistenziale in cui versa la nostra umanità: è la ricerca infinita e l’aspirazione a quel Regno, inteso come Paradiso, che, in realtà, crediamo perduto e che invece è continuamente davanti ai nostri occhi, ma di cui non abbiamo la benché minima percezione!

La cacciata dal Paradiso (Michelangelo- Cappella Sistina)

Viviamo in un epoca di “isteria” generale, in un epoca in cui la superficialità e la sufficienza regnano sovrane, dove tutto è rivolto all’affermazione di valori precari, alla disperata ricerca di un benessere e di un’identità ad esso legata, fondata sull’apparenza e su un sistema “virtuale” che non fa altro che alienare le coscienze, alimentato dal caos di un ritmo che non si identifica più nel “battito” della Natura e che tutto volge all’oblio.

Parliamo da millenni di un Paradiso Perduto e di una “cacciata”, conseguenza di un peccato, subita da un Dio Padre che improvvisamente diventa Padrone e “Patrigno”, incoronandoci dapprima sovrani di un Regno Fantastico e Meraviglioso e rendendoci, poi, schiavi della sua stessa Natura.

C’è qualcosa che non quadra in tutto questo.

Non c’è la quadratura del cerchio!

Il problema è l’uomo stesso che cerca al di fuori ciò che in realtà dovrebbe prima trovare al proprio interno.

Siamo vittime di un moto “centrifugo”, generato dal caos in cui viviamo, in fuga da noi stessi e dal centro del nostro Essere.

Siamo in una “lavatrice” in cui le coscienze sono già state “lavate” ed ora passano alla cosiddetta “centrifuga”!

Guardiamoci intorno ed osserviamo quanto sia assurda e superficiale la realtà che ci circonda.

Vignetta allegorica del Caos politico italiano

La politica è diventata una “manfrina” dove non si fa altro che puntare il dito l’uno contro l’altro e il solo confronto-scontro fa leva quasi sempre sulle miserie altrui, basate su scandali e “gossip”di basso livello.

Non esistono più contenuti, non esiste l’Uomo su cui costruire intorno un progetto politico e a cui destinarlo.

Non esistono “leader”, guide carismatiche, che possano infondere forza ed entusiasmo a gente che ormai non si riconosce più con niente.

Non c’è più Saggezza né Sapienza, ma regna l’ignoranza e l’arroganza!

Non c’è più Bellezza, né Grazia, ma maleducazione e cattivo gusto!

Non c’è più un punto di riferimento su cui puntare per tracciare il cerchio della nostra esistenza.

E’ la fine di un Tempo che volge al termine, la fine di un Mondo che passerà: la fine di un Regno …..perché il Re è morto! Viva il Re!

Ma chi è il Re? Qual’è la sua Corona?

Il Re è l’Uomo con la “U” maiuscola.

L’uomo che ha avuto il coraggio di guardare se stesso, di affrontare le proprie paure, di diventare Eroe per aver ascoltato il proprio cuore interiore, trovando il coraggio di morire per risorgere ad una nuova Vita, incoronando quello stesso cuore con l’Amore del “Padre”, portando la corona di “Kether” nel Regno di “Malkuth” per aprire la porta del “Daath” nel centro del proprio Universo Coronario, conquistando la visione del Regno, diventandone Re!

Parliamo di Kether, di Malkuth e di Daaht, ma cosa sono questi nomi?

L'Albero Sephirotico

Sono Sephirot dell’Albero della Vita. L’Albero Cabalistico che rappresenta il processo della Vita nel suo moto perpetuo, partendo dalla Sorgente, giungendo alla Manifestazione, per ritornare nuovamente all’Origine, rinnovandosi in tutto il suo percorso di discesa e risalita.

Ma conviene subito affermare che non si tratta di una discesa e di una risalita in senso “direzionale”, dall’alto verso il basso e viceversa, ma di un passaggio attraverso vari stati di condensazione della Coscienza Universale, dalla più sottile alla più densa.

Tutto ciò che noi siamo in grado di percepire con i nostri cinque sensi è ciò che appartiene a quello che è denominato Malkuth, il Regno. Il “luogo”dimensionale dove l’Essere Supremo manifesta la sua “Forma”e dove si materializza.

Ma lo stato materiale, non è una condizione fissa, definitiva.

La Natura, nel suo Regno, è costituita essenzialmente dal moto continuo che la rende viva e non dalla forma che lo manifesta.

La Natura è un flusso continuo di Energia Cosciente proveniente dalle sfere più sottili che appena si manifesta torna alla sua origine con l’informazione dell’esperienza vissuta.

Ogni attimo, ogni istante, tutta la natura cambia radicalmente, pur mantenendo il suo aspetto formale ai nostri occhi.

E’ come il flusso di un fiume: la sua acqua non è mai la stessa, ma il fiume è sempre lì davanti a noi.

E’ come il nostro corpo che cambia in continuazione le proprie cellule pur mantenendo intatta la forma che le unisce.

Il Regno è una costante vibratoria che non è altro che la punta di un “Iceberg” che nasconde molto di più di quello che affiora dal mare della “visibilità” dei cinque sensi.

Tutto ciò  dimostra che non vi è alcuna separazione tra l’origine e la manifestazione stessa di quell’origine, ma il flusso è continuo.

Accade lo stesso per la corrente elettrica: il flusso energetico prodotto tra le due polarità innesca un circuito che una volta chiuso manifesta la Luce!

Così la divinità si manifesta!

La Luce è visibile perché l’intero circuito è collegato.

L’Albero della Vita esiste poiché ogni Sephirah è in contatto continuo con le altre, come se in effetti il vero Albero sia costituito essenzialmente dal flusso di questa comunicazione tra le diverse sfere dimensionali.

Allo stesso modo, lo stesso uomo, destinato ad essere Re di questo Regno manifesto, non potrebbe esistere senza la comunicazione continua tra le sue cellule e le sfere più sottili della  Realtà, che lo mantengono in vita senza che egli se ne renda conto, senza che lui stesso sia cosciente e gestisca direttamente le proprie funzioni vitali.

Tutto questo accade sebbene la nostra coscienza stia perennemente “in sonno”, alienata dal quel flusso continuo con la Sorgente del Tutto.

Questo fatto provoca in noi uno stato di isolamento e di distacco da ciò che è la Vita nella sua essenza reale. Ci spinge a creare realtà virtuali, basate essenzialmente sugli aspetti più bassi con cui siamo in contatto.

L'uomo (microcosmo) all'interno dell'universo (macrocosmo) a contatto con le dimensioni sephirotiche.

Quei famosi tre Chakra che condizionano la nostra esistenza dalla nascita alla morte e che, se non vengono superati, passando ai successivi quattro, ci rilegano perennemente in uno stato di incoscienza, di decadimento e di  passività eterna rispetto a tutte le possibilità che l’intero corpo divino ci offre.

Questo sonno e, di conseguenza, questa cecità che non ci permette la reale visione delle possibilità di cui siamo portatori, fa sì che soltanto la materia del nostro corpo cambi e torni eternamente all’origine sotto forme sempre più sottili, attraverso il ciclo di morte e rinascita, ma la Coscienza continuerà a rimanere in uno stato latente, statica e isolata dal resto del progetto divino.

Il Regno aspetta soltanto che l’uomo profano si risvegli alla sua regalità e sviluppi la sua coscienza, riunendo dentro se stesso “tutto ciò che è in alto con tutto ciò che è in basso”. Solo allora, avendo riunito il suo “albero” interiore, portando linfa cosciente a tutto il corpo, dal primo al settimo Chakra, sciogliendo tutti i sigilli, manifesterà il Re del Mondo, il Cristo assiso sul trono della nuova Gerusalemme, re di Giustizia e di Pace, Pantocratore "sovrano di tutte le cose”.

Il Cristo Pantocratore

E’ qui che vedremo realmente un cielo nuovo e una nuova terra ed entreremo da Re nella nuova Gerusalemme, città e corpo di un regno che da sempre era stato innanzi ai nostri occhi, ma che non potevamo vedere perché eravamo ciechi!

Il regno di Malkuth è realmente il  luogo in cui tutto prende forma e nuovamente la perde. E’ il luogo magico per eccellenza.

E’ qui che la Madre Matrice forma l’Idea del Padre e la manifesta.

E’ qui che il Mago conosce il Padre attraverso la Madre diventando realmente suo figlio!

Questo è il luogo dell’Alchimia! Questo è il luogo e il libro della Sapienza. La biblioteca universale dove tutto è compenetrato nel Tutto.

Ogni aspetto di questo Regno, nel piccolo come nel grande, ci insegna, attraverso l’osservazione dei suoi meccanismi nascosti, il miracolo della cosa “Una”. Il molteplice contiene l’Uno in cui a sua volta è contenuto!

La Natura è un libro aperto che si rivela a seconda del livello di lettura che siamo in grado di fare.

La lettura della Natura, della nostra natura, in tutti i suoi aspetti ed equilibri,  è il solo modo che ci consente di ricontattare la Sorgente Suprema da cui siamo.

Malkuth è alla radice inferiore dell’Albero della Vita e l’ultimo sigillo del pilastro centrale dello stesso.

L’Albero Sephirotico, infatti, è composto da tre pilastri principali.

Un pilastro centrale, che collega direttamente la corona al regno, Kether a Malkuth, passando per Thiphereth e Yesod, e due pilastri laterali uno femminile (della severità o della “coagulazione”) ed uno maschile (della misericordia o della “soluzione”), le colonne del Tempio di Salomone Jachin e Boaz.

L'Albero della Vita e le colonne Jachin e Boaz del Tempio di Salomone

In effetti i tre pilastri possono direttamente essere accostati ai tre “principi” su cui si fondano le operazioni alchemiche: sale (principio formale-materiale), zolfo (principio coagulante-spirituale) e mercurio (principio solvente-animico).

Tutta la Natura si trasforma attraverso l’interazione di questa Trinità.

Nell’Albero della Vita, ogni triangolo, triade sephirotica, si sviluppa in condensazione o sublimazione, in basso o in alto, attraverso l’azione di queste tre modalità, creando dei passaggi di stato che devono comunque essere prodotti dalla sintesi dei due aspetti opposti e complementari.

La Natura non fa balzi, ma si avvicina al risultato attraverso lunghi  e ritmati “atti d’amore”, tra le due polarità, maschile e femminile che, a loro volta, generano un “terzo”, figlio della loro unione, ponte tra i regni magici della Natura Universale, corpo di quel Dio eterno e infinito, Amore e Luce di tutte le cose.

Molte profezie parlano di un Tempo e di un mondo che sta volgendo al termine.

Si fa un gran parlare di una nuova Era, dell’entrata in un nuovo ciclo, che molti datano intorno all’anno 2012, ma che molto probabilmente ha già avuto inizio da tempo.

Si parla di un salto quantico che coinvolgerà la nostra dimensione spazio-temporale.

Ma l’evento non riguarda soltanto la nostra Terra e il nostro mondo, sarà un cambiamento che riguarderà tutto l’Universo in tutta la sua Manifestazione.

Il Regno perduto si rivelerà in tutto il suo splendore e sarà allora che l’uomo dovrà essere pronto ad indossare la Corona che dall’Alto scenderà su di lui.

L'uomo Re del Creato, centro dell' Albero della Vita

Chi non prenderà coscienza della Vita, morirà ad essa, ma chi lo farà, diverrà fermento di Vita!

Sarà allora che l’uomo, diventato Uomo, riprenderà a regnare e l’Albero, dentro e fuori di lui, microcosmico e macrocosmico, darà finalmente un nuovo “frutto”, segno della riconciliazione del Padre con il Figlio, attraverso la Madre.

Amen, Amen, Amen!

 

Eleazar

 

 

 

 

 

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