Le riflessioni cui fa riferimento il titolo sono emerse leggendo uno scritto dei “Filosofi”, nel quale si afferma che, all’inizio, la pietra, per essere depurata dalla sua “terrestrità” deve essere perfettamente volatile e fuggente; mi interrogavo perciò su questo concetto di “terrestrità” e sulla sua consistenza e qualità.
Le scorie dalle quali dobbiamo liberarci sono prevalentemente materiali, cioè riferite ad una precisa condizione della loro natura chimica, biologica e fisica, quindi prettamente animale? Oppure questo stato che ha ripercussioni sulla realtà fisica, si crea anche grazie all’idea, al pensiero che abbiamo della suddetta “terrestrità”.
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Immagine allegorica della lavorazione della Pietra |
Se l’uomo, a differenza degli altri animali, possiede l’uso della ragione, quindi la possibilità di veicolare ed indirizzare il suo pensiero; è possibile, anzi probabile, che gli influssi che egli emana con la sua mente durante l’utilizzo della “Pietra” ne influenzino le caratteristiche animali, cioè la “terrestrità” e, di conseguenza, ne determinino una perfezione o imperfezione (evoluzione, involuzione).
La depurazione di questa pietra avviene sì per mezzo di un processo fisico che si adempie con una operatività ben precisa e ne è il suo magistero; tuttavia è comunque necessario ed indispensabile che l’atto sia preceduto dall’intenzione, cioè dal pensiero che attraverso l’emissione della parola (verbo), indirizza la realizzazione dell’atto stesso su ciò che si vuole ottenere.
La domanda che può stuzzicare l’attenzione è: come è possibile che della semplice aria (emissione verbale) possa avere agio su qualcosa di manifesto, quindi percepibile ai cinque sensi? In sintesi, che influenza può avere la rarefazione sulla solidificazione?
Dobbiamo renderci conto che per sostenere una tale ipotesi non è possibile non considerare che fra i due stati della materia in questione, sia quello aeriforme che quello solido o semisolido vi sia un denominatore comune; in pratica ambedue devono provenire dalla stessa matrice.
Dio creò il Mondo con immaginazione e volontà.
L’immaginazione scaturisce dal pensiero, dalla mente e con l’ausilio della volontà trova la realizzazione sul piano visibile, solo a patto però che si usufruisca della “Forza” che nasce dai lombi e che per mezzo del “Verbo” venga fissata per il fine che ci si è proposti.
In principio era il verbo ed il verbo era presso Dio; la matrice che stiamo cercando è perciò Dio che, come energia pura, viene anche simbolicamente rappresentato con lo Yod, il numero 10, l’unione perfetta delle due polarità, con la sostanza creatrice.
Quest’ultima definizione, può essere illuminante per trovare il punto di congiunzione che relaziona i diversi stati della materia tra loro.
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Il Marte alchemico sconfigge il dragone primordiale per liberare la tintura che conduce all'oro alchemico. |
Specificatamente al corpo umano ed ai movimenti interni che in esso si producono per il sostentamento in vita dell’essere, come la circolazione sanguigna, la respirazione, l’apparato nervoso e muscolare, ecc, prendo in considerazione il movimento ascendente e successivamente discendente lungo la colonna vertebrale della sostanza semisolida che la tradizione alchemica chiama “Materia Prima, o Pietra dei Filosofi”.
Un’interessante teoria afferma che per emancipare l’essere umano che si trovava nello stato di androginia, quindi capace di procreare da se stesso, ma come immerso in una condizione letargica; gli “Dei” elevarono verso l’alto la metà della sua forza creatrice, con lo scopo di costruire una laringe ed un cervello. Il piano era quello di far sì che l’uomo potesse apprendere e creare con il pensiero ed esprimere questo pensiero creatore per mezzo della parola.
A questo punto osserviamo che in sintesi senza l’ausilio dell’energia creatrice non vi è pensiero e di conseguenza non vi è immaginazione e neanche il veicolo verbale (Parola) per rendere manifesta e completa la creazione; tuttavia di contro in essa sono insite e l’immaginazione e la volontà, che sono i principi con i quali Dio creò il Mondo.
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Simbolo del ritmo operativo: da notare come il disegno inscritto nell'uroboros somigli molto ad una rappresentazione delle ghiandole renali con al centro un Fuoco di "Unione" |
L’energia creatrice è veicolata da un liquido vischioso acquoso, così come anche la parola contiene acqua, infatti quando questa viene emessa, il fiato o alito non è altro che acqua vaporizzata.
“L’acqua mercuriale” contiene la memoria del procedimento di distillazione che avviene durante il suo moto ascensionale; per cui il lavoro alchemico di rigenerazione delle cellule e della loro frequenza vibratoria rimane impresso nel corpo attraverso l’azione del sangue.
Quindi la componente acquosa sia dell’energia creatrice sia dell’alito, fa sì che quando il suono sale dalla laringe veicolato da questa stessa componente ne assorba il messaggio che è anche quello impresso nelle cellule e, questa intelligenza mercuriale rarefatta, via via distillata, trasmette la sua saggezza attraverso la bocca. In sostanza si tratta della stessa energia creatrice che propaga all’esterno le sue qualità e virtù, frutto della trasformazione, della sua terrestrità – Eva, in spiritualità – Maria.
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Rappresentazione del "ciclo" alchemico: da notare la forma e il richiamo dei boccioli di rosa agli organi genitali femminili |
La creazione perciò non avviene più per via genitale, cioè una riproduzione animale destinata al deperimento; ma avviene per via verbale, cioè spirituale, destinata a perdurare nel tempo e, quanto più la spiritualità dell’ente emanatore sarà elevata, tanto più la sua creazione avrà vita.
Arriviamo al traguardo, riguardo al quesito posto all’inizio; considerando che la “Materia Prima” per purificarsi attraverso i vari processi di distillazione, utilizza sempre e solo se stessa; pertanto se è vero che come in basso così in alto ne deduciamo che il denominatore comune che cercavamo tra immaginazione, volontà e forza, elementi come abbiamo visto necessari alla creazione, non è altro che la “Materia Prima” o energia riproduttiva che per mezzo del verbo agisce sulle cose da essa stessa create.
Quando affermiamo che Dio fa esperienza con ciò che Egli crea confermiamo questo processo meraviglioso della Natura (Nat-ur-a = Nata-ur=fuoco=nata dal fuoco).
SIMEON |