Il nonno si schiarì la voce, introducendomi all’argomento:
- “Ti racconterò la storia di questo dottore, che ebbi la grande fortuna di conoscere.
Adesso non interrompermi e vedi di restare sveglio, perché questa storia è davvero importantissima.“, disse mio nonno lisciandosi il grande baffo a manubrio e bevendo
un sorso d’acqua col limone.
“ Va bene, nonnino, d’accordo..” risposi io impaziente.
“ Questo dottore specialista di ossa si chiamava Angelo,e per alcuni era davvero un
angelo, perché con le sue meravigliose mani era riuscito a guarire persone che la
scienza medica dava per spacciati. Così come tutti i miei personaggi, anche il mio amico
era circondato da un alone di mistero e per di più aveva ben due lauree in medicina,
una conseguita in Tibet e l’altra in Paraguay.
Il suo studio nel centro di Buenos Aires era sempre affollatissimo e per essere ricevuti
si doveva fare una lunga trafila.
Era così bravo da essere apprezzato da tutti, da grandi uomini di stato alle persone più
umili.Quel che era straordinario è che i poveri erano curati gratuitamente, mentre i
ricchi pagavano il doppio. Per questo motivo e per la sua bravura fu anche a lungo
denigrato con accanimento, ma lui non se ne curava e con santa pazienza assisteva
tutti nello stesso modo, compiendo così la sua missione di uomo di pace e maestro
di vita.
Si diceva che il suo potere misterioso, che lo accompagnava ovunque, avesse avuto
origine da un episodio accadutogli una trentina d’anni prima, quand’era ancora un
giovane medico fresco di laurea.
Ricevette un incarico speciale da un grande Iniziato, che lo indirizzò alla ricerca di
un luogo magico e sacro per i nativi di una zona montagnosa di cui si era persa l’
esatta ubicazione geografica.
Questo sito poteva paragonarsi al famoso Paititi od allo stesso El Dorado, che nei
secoli passati fece impazzire i conquistadores spagnoli, i quali non lo trovarono mai.
Si raccontava che in quel luogo si univano Cielo e Terra e che per la grande emanazione
energetica i malati guarivano ed una pace indescrivibile riempiva il cuore
delle persone.
Così il giovane dottore viaggiò in lungo e largo per quei posti. Studiò le diverse tradizioni
degli Indios e visitò tantissimi luoghi sacri ed alla fine, dopo anni di affannosa
ricerca, la sua fatica fu coronata dal successo.
Trovò quel che cercava e,quel che è più importante, per le esperienze trascendentali
vissute laggiù, la sua vita cambiò completamente entrando dentro il mistero stesso.
Ed anche la mia vita cambiò dopo che il Dottore mi portò in quel luogo sacro….” aggiunse il nonno con soddisfazione.
- “ Tu credi, nonno, che anche io cambierò dopo avere ascoltato la tua storia ? “
domandai pieno di curiosità infantile.
- “ Tutto è possibile, anzi, io me lo auguro, ma ad ogni modo tu sei ancora piccino
ed avrai molto tempo davanti per riuscirci “ disse il nonno, soddisfatto dalla mia domanda.
“ Allora, ti dicevo…Il Dottore, dopo quella grandiosa scoperta, si recava in quel posto
ogni volta che poteva e lì restava in meditazione aspettando una rivelazione, e così un
giorno vide che dal cielo di notte gli arrivavano strani segnali luminosi, e sembrava
che rispondessero alle sue domande.Quelle luci intelligenti erano di diversa tonalità
e grandezza e quando apparivano l’intera valle era riempita da un suono metallico ed
intermittente e nell’aria si diffondeva una dolcissima fragranza di geranio.
Raccontò che un giorno,mentre stava seduto in meditazione,venne come rapito in
Cielo, trovandosi di colpo in un luogo che non aveva nulla di terreno. Intorno c’erano
persone bellissime, dalla carnagione diafana, quasi trasparente. Erano di età diverse,
tutti vestiti con tuniche bianche.Vide anche delle bellissime costruzioni mai viste prima,
fatte di un materiale a lui sconosciuto.
Tutti erano gioiosi e sorridenti, pieni di gentilezza, così per un attimo pensò di essere
morto e che quel luogo era il Paradiso di cui parlano tanto le religioni.
Come se qualcuno gli avesse letto nel pensiero,un signore di mezz’età che gli stava
accanto gli parlò:
- “ Non sei morto, fratello, tu sei bilocato ed ora ti trovi nella Città dimensionale di
ERCKS, con il tuo corpo eterico. Non aver timore,siamo stati noi a prelevarti ed accompagnarti
qui. E’ da lungo tempo che ti conosciamo e seguiamo le tue ricerche,
perciò abbi fede ed ascolta.Il tuo corpo fisico è rimasto dov’eri,ed a sua protezione
abbiamo lasciato Argon, che è un grande cane bianco al servizio nostro e della Luce.”
LA CITTA’ DI ERCKS
“ Questa che vedi non è proprio una Città ma piuttosto un’intera regione, ma questo
non è importante. Ci troviamo nello stesso posizione della tua piccola città, ma in un’
altra dimensione, tra la quarta e la quinta” e poi aggiunse:
“ Forse pensavi che voi della terza dimensione eravate gli unici esseri umani da queste
parti, vero? Assolutamente no!
“ disse il signore di mezza età, che poi si rivelò essere
una specie di guida che lo avrebbe seguito durante tutta la sua permanenza in quel
regno.
E continuò a spiegargli:
- “ Nel mondo esistono tanti posti come questo, e le persone che ci vivono si contano
a milioni. In quanto alle dimensioni, è tutta una questione di frequenze vibrazionali
ed ogni mondo ha la sua. La vostra è una delle più lente e per potere accedere alle
nostre dovete, con particolari accorgimenti, elevarvi ad un livello più alto.
Nel caso particolare c’è stato un nostro intervento sul campo eterico che è di frequenza
variabile ed in determinate occasioni può accedere ad altri piani di coscienza.
Così ci si può vedere, parlare e convivere per alcune ore, ma senza riportare un ricordo
concreto nello stato di veglia. Il nostro intervento, invece, farà che il vostro ricordo sia
registrato e riportato integro al vostro mondo “.
- “ Se ho ben capito “ disse il Dottore “ queste frequenze sono come quelle di una
radio, ogni trasmittente si trova in un grado particolare e per sintonizzarsi bisogna
muoversi nella frequenza giusta, mentre gli abitanti della terra sono bloccati nell’
unica frequenza da loro conosciuta “.
|
- “ Sì “ rispose la guida “ più o meno è così..! Ci sono tanti altri mondi compenetrati
nel vostro da non averne l’idea,i vostri occhi non li vedono ma non per questo non
esistono.In ognuna di queste città dimensionali, al centro,si trova un’alta torre ed in
cima ad esse è collocato un cristallo prezioso con il colore della Gerarchia corrispondente.
Essi irradiano una luminosità emettendo un ultrasuono vibrazionale, che più o
meno è come un vostro radio faro. In questo modo i viaggiatori possono seguire quelle
note nelle quali hanno sintonizzato il proprio cristallografo direzionale ripercorrendo
qualsiasi via galattica nell’Universo “.
- “ Vedi ? “ continuò la guida “ ..più la dimensione è sottile più la velocità aumenta,
in quanto la massa si riduce fino al nulla,così niente massa niente spazio e se lo spazioè zero tutto si riduce ad un punto..è il tutto che contiene tutto “.
Il nostro caro Dottore era sbalordito da tutte quelle informazioni che gli stavano counicando.
Gli spiegarono anche come funzionano i tre specchi, nei quali loro possono
controllare ogni cosa in qualsiasi luogo dell’Universo.
Gli parlarono del Tempio della Sfera, dei mezzi di trasporto, del materiale delle costruzioni,
dell’operatività e dei lavori che fanno quotidianamente, e si rese conto che senza
questo nessuno esisterebbe nella terza dimensione, che tutti sono complementari di
tutti e che tutto è Giusto e Perfetto !.
Allora il Dottore, incuriosito, domandò alla sua guida:
- “ Perché mi raccontate tutte queste cose, qual è il vostro scopo ? “ –
- “ Sì – gli fu risposto - “c’è uno scopo ben preciso, ma vi sarà svelato dopo l’iniziazione,
anche perché avete certe informazioni nei vostri cromosomi, che si attiveranno
dopo il rito di collegamento al nostro Ordine Spirituale, e così conoscerà tutto
il resto, anche i ricordi di vite passate le cui memorie sono nel Ba e nel Ka. Dal quel
momento, entrerà a far parte dei Rimanenti Cosmici del Regno Eterico di Ercks “ –
Il nonno si interruppe per un istante, sorseggiò un po’ d’acqua col limone, ed io gli
chiesi:
- “ Nonno, cosa sono il Ba ed il Ka, me lo puoi spiegare ? “ -
- “ Certo,sono i nomi che nell’Antico Egitto venivano dati all’anima ed allo spirito
dell’Uomo “ –
- “ Grazie,nonnino,ricorda che sono un bambino ed a volte ho difficoltà a seguiti “ –
- “ Va bene…me lo ricorderò “ ed aggiunse: “ Cercherò di essere il più possibile
- lineare nell’uso di certi termini….quando ci sarà qualcosa che non capirai basta
- che tu chieda“–
- “ Posso davvero ? “ –
- “ Sì,figliolo..” –
L’ORDINE DELL’AMETISTA
L’INIZIAZIONE
- “ Il Dottore mi fece partecipe di quella esperienza, raccontandomi i particolari
della sua iniziazione “disse il nonno, lisciandosi il grande baffo a manubrio e
continuò.
- “ Prima di tutto gli fecero indossare una veste bianca, sopra una rossa e sopra ancora
quella nera. Dopo la vestizione la guida gli disse: “ Ora sarai introdotto nel Tempio
della Sfera. Io, assieme ad una sorella, ti faremo da padrini esperti e ti accompagneremo
in ogni viaggio. Non aver timore e rilassati…sei in buone mani “ –
|
Così fu portato davanti al grande portale del Tempio della Sfera e prima di entrare
vide un anziano signore con un grande libro in mano ed un giovane accanto, che portava
in un vassoio d’oro un calamaio ed una grande piuma d’oca. Avvicinandosi gli
sussurrò all’orecchio “Ora ti dirò il tuo vero nome cosmico, dopo lo griderai tre volte
davanti alla porta chiusa e se questa si aprirà allora sarai iscritto nel Libro della Vita
ed avrai il diritto di entrare, se no sarà per un’altra volta. Il tuo vero nome è:
SARHUMA ! Adesso gridalo per tre volte…! “–
Il Dottore mi raccontò che gridò quel nome con tutta la forza di cui disponeva e che
quel suono provocò una specie di terremoto con tuoni e lampi,e che subito dopo il
grande portone metallico si aprì con grande fragore. Lui rimase di stucco, ma i suoi
padrini gioiosi lo rassicurarono: “ Non ci sono dubbi, siete l’eletto…. Che la Luce
sia lodata ! “ –
- “ Allora, l’anziano signore aprì il grande libro che teneva in mano – continuò il
Dottore - “ e mi disse di prendere la penna e scriverci sopra il mio nuovo nome.
Così feci, e poi mi disse che ero pronto per essere introdotto nel Tempio della Sfera.
Una vampata di profumo d’incenso ci avvolse tutti e tre che entrammo camminando
piano, la donna alla mia destra e l’uomo alla mia sinistra, entrambi tenendomi le braccia.
Dentro regnava il buio più fitto, ma riuscivo a sentire la sacralità del luogo e la presenza
di tante persone che avevano lo sguardo rivolto verso di me. Sentivo con la mia
pelle e con i miei sensi, sentivo la sicurezza che mi trasmettevano le mie guide e mi
tranquillizzai completamente. Ci fermammo ed una voce rivolta a me mi chiamò:
“ Profano! Vi trovate nel buio più fitto e tenebroso e solo una minuta lucerna illumina
la vostra vita. Con questa iniziazione vi toglieremo da questa oscurità, nella quale
siete immerso completamente, che altro non è che l’ignoranza e la non conoscenza
di voi stesso “.
Ed un’altra voce aggiunse: “Che il Cielo illumini il nostro lavoro“.
E tutta la volta del tempio si tramutò nella Volta celeste reale, e mi sentii immerso nel
Cosmo come una piccolissima stella che si appresta a diventare un Sole. Vidi la Via
Lattea attraversare in diagonale tutto il Cielo, ed una senzazione di meraviglia fece sì
che la mia anima si sciogliesse e le lacrime ai miei occhi testimoniarono l’essenza
del mio sentimento più autentico.
Allora la prima voce ruppe quel silenzio ordinando
nuovamente ai miei padrini:
- “ Fratelli esperti, accompagnate il profano nel secondo viaggio, attorno la Volta Celeste “ .
E lentamente ci mettemmo in cammino, mentre nello stesso istante cominciò
un rumore infernale e davanti a me sentivo nel buio ostacoli che dovevo superare senza
inciampare e cadere. Sembrava che tutto volesse congiurare in quel momento per
rendere impossibile il mio percorso. E per ben tre volte andai da un capo all’altro dell’Universo,
fermandoci da dove eravamo partiti.
Un po’ mi ero abituato a quella oscurità, anche perché vennero accesi tre candelabri
con una sola candela per ognuno al centro, collocati a triangolo attorno a qualcosa
che non distinguevo bene. Ed un grande occhio dentro in triangolo si illuminò davanti
a noi, e sotto vidi un trono dove seduto regalmente stava un anziano vestito con una
tunica bianca, capelli e barba color argento con in mano uno scettro.
Tutt’intorno, seduti, c’erano altri anziani che portavano un pugnale d’oro alla cintola.
Erano ventiquattro, e dietro di loro tanta gente, come se fossero degli spettatori della
cerimonia.
La voce del grande vecchio tuonò nuovamente:“ Il rumore e gli ostacoli che avete superato sono i problemi della vita che la Luce
che si farà in Voi vi aiuterà ad individuare e superare “.
E vidi una bellissima donna che mi si avvicinò,accompagnata da due giovani diaconi,
uno dei quali portava in mano una piccola bottiglia di vetro con un liquido trasparente
mentre l’altro teneva un asciugamano. Allora la donna prese la bottiglia, e ne versò
il liquido sul mio capo, prese la tovaglia e mi asciugò il viso. Dopo si allontanarono.
Una terza voce disse: “ Siete stato purificato dall’acqua! Il secondo viaggio è compiuto. Toglietegli la prima tunica, l’opera al nero è stata superata“.
Così, mi fu tolta la
tunica del caos e restai con quella rossa. Il primo anziano parlò di nuovo:
“Adesso vi trovate immerso nelle vostre più profonde emozioni, simbolizzate analogicamente
dal vostro sangue, sede e veicolo della vostra anima, la quale è portatrice
del vostro codice genetico, unica mappatura dell’evoluzione spirituale dell’Essere.
Anche questo elemento così vitale dovrà essere purificato e sublimato con la operatività
costante della vostra volontà. Applicata con questo fine i metalli grezzi che si
trovano in essa si tramuteranno in Oro puro!“.
“ Fratelli esperti, fate compiere al Profano il terzo viaggio, ossia i cinque giri della
Volta Celeste “.
Così iniziai a girare e questa volta non ci furono ostacoli, sentii soltanto come il tintinnio
di una campanella e niente più.
Quando ci fermammo, i miei accompagnatori mi bendarono con un panno nero ed
una voce disse: “Adesso dovrete superare la prova dell’Aria!“.
E così dicendo, mi indicarono una scala che dovevo salire da solo fino in cima. Iniziai
ad occhi chiusi la salita e più in alto salivo più il vento soffiava più forte.
Avevo contato duecentocinquanta scalini, equivalenti ad un edificio di quindici piani
e cominciai a preoccuparmi, anche perché il vento era fortissimo. Forse ero arrivato
in cima alla Sfera, perché sentii la prima voce ordinarmi :“Fermatevi, siete arrivato!“.
Ed un potentissimo getto d’aria mi avvolse fino a farmi tremare,ed ebbi paura di precipitare
da quell’altezza.
“Adesso iniziate a scendere!“.
Non c’era modo di potersi aggrappare e tremai di paura.Allora cominciai a contare gli
scalini: uno, due, tre, quattro, cinque….e di colpo due mani mi afferrarono dicendomi
che ero arrivato. Ma com’era possibile? Solo allora mi resi conto che ero stato su una
scala mobile che girava e che in realtà non mi ero alzato più di mezzo metro da
terra, ed un sorriso mi illuminò il volto.
- “ Molto bene, anche la prova dell’aria è stata superata, e così come avete affrontato
e superato questa situazione lo spirito dell’Aria con il distacco vi permetterà
di affrontare e superare le emozioni che vi tengono prigioniero “. -
- “ Toglietegli la tunica rossa, il Profano ha superato la fase di Candidato e quella
di Amatore, ora dovrà affrontare il Fuoco e superandolo sarà considerato un Artista,
con tutte le prerogative del grado “. –
Ed ancora mi fecero percorrere il Cosmo per ben sette volte, senza nessun suono, né
ostacoli e quando ci fermammo l’Anziano parlò nuovamente:
- “ La vostra volontà vi ha guidato fino a noi. Con la forza ed il discernimento avete
percorso simbolicamente il Cosmo per ben quindici volte, bruciando le diverse tappe
della vita. Ora, per l’ultima volta sarete sottoposto alla Prova del Fuoco, che è la più
ardua da superare “.
Sempre con la benda agli occhi fui accompagnato davanti ad una porta, almeno così
mi dissero, e lasciandomi solo mi spinsero dentro ad una fornace, dove il calore era
davvero insopportabile. Credevo di morire bruciato, quando due mani mi presero e mi
tirarono fuori. Sono salvo, pensai tra di me…e la voce dell’anziano intervenne ancora:
-“ Avete superato l’ultima prova senza tremare, ora siete pronto per essere iniziato,
ma ricordate che dovrete scendere dentro voi stesso quanto sarà necessario fino ad
incontrare la pietra, che vi aiuterà a trasmutarvi, sublimando e preparando la vostra terra
per poi seminarvi quel seme che crescendo porterà nei vostri cuori la Luce.
Adesso, prima di iniziarvi, mi presento. Il mio nome è AMUNA-KUR, Sacerdote dell’
Altissimo, conosciuto come l’Anziano dei Giorni, e voi siete stato convocato per portare
avanti una missione di Pace ed Amore“–
Dopo un tempo che mi sembrò un’eternità mi disse:“Adesso avvicinatevi…..” ed
in quell’attimo persi completamente la memoria e l’unica cosa che ricordo fu un’immensa
sensazione di felicità.
Quando rinvenni, ero seduto nel solito posto indossando una tunica bianca, ed accanto
a me c’erano la nera e la rossa perfettamente piegate, ed il grosso cane bianco Argon,
che vigilava e che da quel momento mi accompagnò sempre nei miei riti notturni. “.
UNA MISSIONE DI PACE E DI AMORE
- “ Il Dottore – continuò il nonno – mi confidò che dopo l’accaduto non era più
quello di prima. Che la sua mente percepiva delle informazioni sbalorditive e che tutti
i suoi dubbi erano spariti come per incanto.
Raccontano, infatti, quelli che lo videro dopo quell’esperienza che la sua persona sembrava
avvolta dentro un uovo di luce evanescente, com’era capitato a Mosè quando
era sceso dalla Montagna, quando la luce che emanava il suo volto era così forte che
non era possibile guardarlo.
Cominciò a comprendere ed a parlare una stranissima lingua chiamata IRDIN, un linguaggio cosmico primordiale. E fu proprio in quell’idioma che egli ricevette ed elaborò
una serie di invocazioni mantriche per richiamare e stabilire un contatto con le
dimensioni dei Fratelli della Luce e della propria Gerarchia Spirituale".
“Ed io – aggiunse il nonno - fui uno di quei fortunati che ebbe il piacere di conoscerlo.
Partii dall’Europa verso l’America del Sud, ed a Buenos Aires, in Argentina,
lo conobbi. Fu un mio amico giornalista di nome Ramon a darmi le giuste indicazioni
per incontrarlo e quel giorno fatidico fummo in due a conoscerlo nel suo
studio medico".
All’inizio fu quasi una “stella” a guidarmi, proprio come i Re Magi, che dopo si
trasformò in idee dentro la mia testa e da quel momento non mi diedi più pace fino
all’incontro finale con lui. E fu sempre lui ad introdurmi nel tema, perché ci invitò a
recarci a Cordoba, una provincia argentina, per incontrare i Fratelli della sua Gerarchia.
Tre giorni dopo quel primo incontro partimmo in tre, io con Ramon ed un altro
giornalista di nome Raul.
Il Dottore, insieme ad altre persone provenienti dai luoghi più svariati, ci attendeva
per portarci ad un incontro Cosmico sulle montagne di quel posto magico e sacro.
Partimmo tutti insieme, arrivando al sito nella oscurità di una notte senza luna.
Alcuni di noi, su indicazione del Dottore, scesero dalle macchine e si presero per mano
mentre lui iniziò ad intonare delle frasi in quella lingua che solo lui capiva.
Certamente c’erano altri esseri che la comprendevano, perché di lì a poco comparvero
delle luci che intelligentemente rispondevano alle sue litanìe.
Il Dottore le conosceva per nome, secondo l’intensità ed il colore, e riconosceva pure
dai movimenti il messaggio diretto a noi. Contemporaneamente il luogo si riempì di
un profumo intenso di geranio ed un suono intermittente e metallico riempiva la vallata
come se ci fossero migliaia di cicale".
Fu il Dottore a parlare dicendo: “Ci autorizzano ad avvicinarsi “.
Così rimontammo in macchina, avvicinandoci a quelle luci che ci attiravano come
una calamita. Il Dottore cantava e cantava e più cantava più luci apparivano nel cielo.
A volte sembravano molto vicine a noi, allora alzavamo le mani a mò di saluto e la
loro luminosità arrivava fino a noi che increduli ed emozionati assistevamo a quella
danza di UFO che, come ci accennava il Dottore, con quelle luci ci stavano trasmutando
e riconoscendo come auto-convocati dei Rimanenti Cosmici Siderali.
“ Il fatto è che – disse il nonno - anche io, i miei amici e sicuramente anche gli altri
cambiammo perché dopo quell’incontro la nostra realtà diventò universale ed il mondo
non fu più come prima. L’uomo non era solo, ma esistevano altre realtà da considerare.
Ed aggiunse : “Evviva il Dottore ! “.
“ Nonno “ dissi io “ vedo che gli volevi bene veramente a questo Dottore…”.
“ Perbacco,sì che gli volevo un gran bene, figurati che dopo fu lui a darmi un’iniziazione
al suo Ordine Cosmico e mi disse che ero uno degli ultimi Sacerdoti Cosmici
arrivato come auto-convocato di ERCKS “.
“ Dici davvero, nonno ? “.
“ Bè, per adesso è solo un racconto e niente più, ma da grande potrai recarti in quei
posti e dopo giudicherai tu ! “.
“ Lo farò sicuramente, nonno, per adesso ti ringrazio perché raccontandomi queste
storie mi sembra di esserne io il protagonista “.
“ E’ quello che voglio…..” asserì il nonno. Poi continuò “ Adesso ti racconterò una
storia accaduta al Dottore davanti a molti testimoni, ed uno di questi ero io.
Era il giorno seguente all’apparizione delle luci nel cielo ed ancora il mistero aleggiava
nell’aria ed i nostri esseri esultavano dalla felicità.
L’appuntamento era fuori dall’Hotel Rama ed il Dottore arrivò puntuale. Era vestito
di bianco e il suo poncho candido come un agnellino spiccava su tutto, come la sua
grande macchina, anch’essa bianca.
Eravamo tutti pronti con le nostre macchine per ritornare nuovamente a contattare
le luci dei nostri fratelli del Cielo nella Valle degli Spiriti, chiamata così dagli indios
locali. Sembrava che il Dottore non avesse nessuna fretta, perché segnalando il cielo
ci disse: - “ Vedete, quello è il Lucero(Venere,ndr), la prima stella che si accende, è la più luminosa
del firmamento.” –
Tutti con gli occhi in su, confermammo quanto detto ed il Dottore aggiunse: - “ Bene,dovete sapere che Venere è un pianeta artificiale ! “ –
Davanti a quest’affermazione di questo genere pensammo per un attimo che il Dottore
fosse uscito di senno, ma lui come rispondendo ai nostri dubbi con un sorriso
accennò:
“ ….adesso ve lo dimostrerò “.
Alzò le braccia al cielo e cominciò ad intonare una litanìa in quella strana lingua
Imparata dai Fratelli. “ ISHI RICK,ISHI RICK,ISHI RICK “ e come per incanto Venere
diventò invisibile, sparì alla nostra vista…non c’era più !.
Ci guardammo tutti, increduli e sorpresi, perché nessuno può fare scomparire un pianeta,
ed il Dottore lo aveva fatto…
Vedendoci così sconvolti ci disse:
- “ Niente paura, fratelli. Adesso chiederò mentalmente ai fratelli di Venere di riaccendersi
e di darci il doppio della luminosità di prima, e ripetè:
- “ISHI ROCK, ISHI ROCK, ISHI ROCK “–
E Venere apparve di nuovo ai nostri occhi, più grande e più luminosa di prima.
“ Caro nipote, penserai che questo racconto è solo una grande balla, eppure credimi…è tutto vero…e non solo lo fece con Venere, ma in un’altra occasione anche con una
stella posta allo zenith e con un’altra che era bassa all’orizzonte. In quelle occasioni,
chiarì che quelle stelle erano in realtà astronavi-città parcheggiate nel cielo, una si
chiamava ALFA e OMEGA, l’altra MELIA UNMUN “.
“ La cosa curiosa – aggiunse –è che dopo l’iniziazione da lui ricevuta, anch’io
in altre occasioni feci la stessa cosa e con successo, lasciando a bocca aperta i miei
compagni. Non so come ci riuscì, fatto è che la risposta non si fece attendere…”.
“ Anch’io potrei farlo ? “ ribattei con infantile entusiasmo.
“ Senz’altro…” – rispose - le parole magiche te le ho date, puoi provare quando
vorrai, come ogni lettore di questa storia, se ti rispondono vuol dire che hai radici
nel Cosmo e che i fratelli ti riconoscono come un figlio delle stelle. Come un autoconvocato,
allora anche lui dovrà recarsi in quella valle magica, vicino al Cerro Uritorco,
nella provincia di Cordoba in Argentina, per essere riconosciuto totalmente “.
IL DOTTORE PARTI’ PER SEMPRE
“ Com’era solito fare, il nostro Dottore compì fino in fondo la sua missione.
Creò fra il Cielo e la Terra un ponte di Luce e lui stesso fu il traghettatore ed il
portiere, come lui amava definirsi.
Continuò a portare avanti il suo mestiere di medico terapeuta, guarendo moltissime
persone ed accompagnò pochi eletti a conoscere quell’altra realtà che cambiò
le loro vite per sempre. “.
Il nonno continuò il suo racconto, così preso dall’emozione che mancò poco che
si sciogliesse in lacrime.
“ Nell’ultimo viaggio che feci, quando era ancora in vita, ebbi modo di parlare a
lungo col maestro. E fra le altre cose, mi confidò che quell’anno sarebbe partito per
il paese senza ritorno “.
“ Io ovviamente non gli credetti, gli dissi che era ancora giovane e che avevamo ancora
bisogno della sua saggezza. Lui mi ringraziò e disse solo:“ Non sono io a decidere….”.
“ Comunque, rientrai a Roma ed i mesi passarono. Era Aprile, ed il giorno 18 ricevetti
una telefonata intercontinentale, era il mio amico Ramon che mi diede la triste notizia.
Sbagliò il suo pronostico solo di qualche mese, il resto si era avverato completamente.
Senza dubbio era un essere speciale.
“ Ma come morì ? “ domandai incuriosito.
“ Morì come muoiono tutti i grandi uomini. Il destino armò la mano di un suo discepolo
insoddisfatto che senza preamboli lo colpì a morte. Così si compì il destino di
entrambi ed il nostro Dottore si trasmutò definitivamente in SARHUMA, Sacerdote
della Luce e medico d’anime nella Città Dimensionale di ERCKS ! “.
“ Nonno, è triste la fine di questa storia, perché uomini così finiscono in modo orribile
? “.
“ Vedi, figliolo, la verità non è apprezzata da tutti, allora intervengono forze contrastanti
che si oppongono, spegnendo per sempre quella luce. Ma non sanno che così
facendo danno forza e vigore alle idee ed ai pensieri della vittima “sacrificale” e
da uomo comune lo trasformano in Eroe !.
Così un giorno quella valle, come lui sosteneva, si sarebbe trasformata nel Grande
Tempio dell’Umanità per il Nuovo Tempo. E vedrai che così sarà! Perché già sono
tantissimi coloro che visitano quel sito sacro ed addirittura alcuni vi rimangono per
viverci definitivamente. “.
“ Ed ora che succede laggiù ? “.
“ Molti di coloro che si recano in quel luogo di notte vedono delle strane luci sfilare
sulle montagne e nella vallata, e restano affascinati dall’energia che emanano.
Soprattutto ne vedono una più grande e più luminosa, che alcuni dicono essere lo Spirito
di SARHUMA che benedice la sua gente ! “.
“ Nonno, anch’io un giorno andrò in quel posto….”.
“ Sicuro, figliolo, è quello che voglio…” concluse il nonno con un ampio sorriso di
soddisfazione.
* * *
FINE