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Il Cielo, l'Inferno e quello che si trova nel mezzo
(20/11/2008)

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Fin dalla tenera età ci hanno bombardato esageratamente con grandi termini: Cielo, Inferno ed anche tutto il resto, inoculando nei nostri cromosomi paura e terrore al solo sentire la frase: “Sei stato cattivo, andrai all’inferno!”.

Era tutto un’altra musica per colui che si comportava bene, meritava un premio: da morto la sua anima sarebbe andata in Cielo.

Giudizio Universale - I dannati all'inferno (Luca Signorelli)

Dopo, c’era colui che non era né buono, né cattivo, solo un po’ birichino: questo soggetto per qualche secolo si sarebbe purificato “nel fuoco del Purgatorio”, fino all’intervento della Madonna che lo tirava fuori, pure se un po’ carbonizzato, ancora vivo, per godere del refrigerio del Paradiso.

Non c’è che dire per come si sono inventati questi “luoghi”. Realmente possedevano una grande immaginazione.

Oggi che l’uomo ha imparato a leggere e, alcuni, anche a pensare, rendendosi conto, così, che all’orizzonte si sta profilando un grosso “risveglio”, un destarsi dal secolare letargo, comprendendo finalmente che fin dalla nascita si è “prigionieri” di un “terribile incantesimo” che, come un “maleficio”, ci costringe a vivere in un mondo falso e menzognero, basato su fallaci valori, dove l’unica realtà siamo noi fisicamente parlando.

Mi riferisco alla realtà fisica, perché le risposte le potremmo trovare dentro di noi, giacché il pensiero è una delle poche cose che ancora ci appartiene e, forse, ancora non per molto tempo.

Allegoria della "Nigredo", la sepoltura dei vizi, dogmi e preconcetti.

Prima di intraprendere un percorso iniziatico che vi potrebbe portare ad una “ri-nascita” o ad un “ri-sorgere”, è imprescindibile fare opera di “demolizione” cancellando dalla mente tutto quello che fin da bambini ci hanno “appiccicato” e fatto credere come vere.

Simbolicamente questo processo equivarrebbe ad una “morte”, perché significa il seppellimento in “oscure e profonde prigioni” di tutto il “sapere saputo” insieme ai propri vizi, ai metalli, le paure, i dogmi, ecc., fino alla creazione di una sorta di “verginità”.

A questo punto, si registrano soltanto quelle risposte che vibrando troveranno una sintonia con le proprie frequenze interiori.

Queste risposte che saranno esclusivamente personali, s’incontreranno perfettamente negli spazi che furono liberati, diventando un vero e proprio patrimonio spirituale.

Gli Alchimisti, quelli veri, assicuravano che con un “fuoco costante” riuscivano a trasmutare il “piombo in oro”. Effettivamente con un “lavoro, costante” l’iniziato riuscirà a scoprire il suo Dio-Luce interiore, vero e reale, che per l’appunto si incontra nel Cielo-celato della coscienza.

L'Alchimista con il suo Athanor

Questo Dio-Padre che si trova nel “Sancta Sanctorum” della nostra testa (Oriente), fra le sopracciglia, viene inconsapevolmente toccato ogni qual volta il buon cristiano si segna con la croce o la nomina dicendo: “Nel nome del Padre…” per poi continuare…. “…del Figlio” (Occidente), quattro dita sotto l’ombelico, per poi chiudere recitando….. “…e dello Spirito Santo!” nel fulcro della Croce Uomo, proprio nel cuore.

Questa è la mappatura del Cielo, dell’Inferno e del Centro, dove bruciano i Fuochi della Vita sotto il segno astrologico del Leone, proprio nel cuore, mentre il Padre, nella testa, sotto il Fuoco dell’Ariete e, il Figlio, nel sesso, lanciato come terzo Fuoco Spirituale del Sagittario.

Questi tre luoghi fantastici, fanno parte come sede dei “Tre Principi Divini” che in realtà sono l’uomo stesso.

E, guarda caso, tutte le religioni, cominciando dall’antica sumera  fino alla cristiana, possiedono la medesima sub-divisione.

Incluso nella Via Muratoria ci sono questi Tre Principi che hanno lo stesso valore delle altre i cui nomi sono: la “Sapienza” il cui simbolo  rappresentativo è la Dea Minerva e si trova posizionata ad Oriente.

Statuina in bronzo della dea Minerva

Il Secondo Principio è la “Forza”, ad Occidente, fra le colonne del Tempio rappresentato iconograficamente dall’Eroe Ercole. Il terzo, chiamato “Bellezza”, che non è altro che la Dea Venere, collocata proprio nel mezzo, in corrispondenza con il cuore, in quanto il Tempio Massonico corrisponde al corpo umano.

L’Uomo “separando e unificando” nel suo stesso Tempio, usando il Mercurio, il Sale e lo Zolfo, compie opera di trasmutazione, riconciliandosi con le proprie divinità che sono in lui.

Questa “operazione” potrebbe chiamarsi: “Ordo ab Chaos”.

Perché con l’ordine si scopre che il Cielo e la Terra, come luoghi fisici, non esistono, come non esistono il Bene e il Male. Tutto è frutto della paura e della grande ignoranza che attanaglia il cuore degli uomini.

L’iniziazione è “l’inizio” del “….Visita Interiora Terrae” viaggiare verso dentro per risvegliare il Cristo, l’Osiride, Hiram, la Luce, ecc… e ogni uomo, che anela a spiritualizzarsi, dovrà compiere questo “viaggio”, verso il proprio mistero interiore, dentro il proprio Tempio che, per l’appunto, è il Corpo Umano.

V.I.T.R.I.O.L.: "Visita-Interiora-Terrae-Rectificando-Invenies-Occultum-Lapidem"

Lì dentro, nel “medio”, si trova l’athanor, dove avvengono tutti i processi di trasformazione e trasmutazione degli elementi e, con l’aiuto del Fuoco, vi si  attrae la forza vitale, o Quinto Elemento, per fissarlo nel fulcro dello stesso corpo, ossia nel cuore, o in quella Sephirot segreta che si palesa quando verrà inseminata dalla Forza del puro e vivo amore.

Così il seminatore dopo la semina nelle profondità della propria terra, aspetterà che il Fuoco dell’Ariete Celeste faccia germogliare o nascere quella novella energia chiamata in questi tempi Cristo-Luce!

In questo modo si attuerà il grande miracolo della Natività nel cuore-grotta, di colui che, iniziato ai misteri, ha saputo interpretare la mappatura per la realizzazione del progetto-uomo.

Ed è così che l’eroe, lavorando e levigando la propria pietra, si inserirà nel muro del grande Tempio che è l’Umanità intera.

Ecco allora che la Grande Opera è compiuta e la Luce splenderà nel Tempio con nuovo impeto: Hiram, il Maestro Hiram è risorto, il lutto è finito e la gioia riempirà il cuore degli uomini, la parola perduta ritrovata e  una nuova stella brillerà nella notte buia dell’umanità.

 

 
di Alfredo Di Prinzio

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