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La Legge di Trasformazione
(20/05/2008)

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«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.»

                                                           Antoine Lavoisier 

     

Prendo spunto da questa massima di un celebre chimico del Settecento, Antoine Lavoisier, per introdurmi in un argomento che forse più di ogni altro è alla base della ricerca alchemica.

Come cita l’aforisma, la natura che ci circonda, e, inevitabilmente, anche quella che ci compone, è legata ad una legge che, sopra ad ogni altra, è l’essenza della Vita stessa; è, per così dire , il motore che rende ogni elemento vivo e dinamico. 

Tale legge è la legge di Trasformazione.

Possiamo dire che essa è la base da cui dipendono, poi, tutte le altre leggi, come se queste ultime esistessero essenzialmente per la realizzazione della prima.

Trasformazione significa: passaggio della stessa sostanza da uno stato formale ad un altro, dal latino Trans-formare (formare al di là).
Tale termine si differisce in maniera radicale dal termine “Transustanziare”, dal latino Trans-substantiare (divenire sostanza al di là): cambiare, cioè, da una sostanza in un'altra.

Ricordiamo, inoltre, che la stessa parola “sostanza”, dal latino “sub-stans” (stare sotto), indica qualcosa che si nasconde dietro un’apparenza, sotto un velo, che in questo caso è la forma.

Ne consegue, quindi, che la Legge della Trasformazione non è niente altro che la legge dell’illusione, nel senso che dietro ad ogni forma si nasconde il vero volto del Principio sostanziale!

Iside, l'artefice della trasformazione di Osiride

Ma pensando al velo dietro cui si nasconde la sostanza non possiamo non pensare al velo di Iside e al simbolo che incarna.
Iside è la dea delle trasformazioni, colei che ne detiene il potere e che governa su di esse.
E' la dea nera, colei che si svela solamente a coloro che ne hanno facoltà attraverso la sua iniziazione.

Parlando di illusione non vorrei evocare, però, accezioni negative del termine stesso.
La Forma è illusione soltanto per coloro che identificano in essa l'Essere o l'Entità che invece, in realtà, vi si nasconde.

Chi invece è cosciente che il vero Principio espresso dalla Forma è al di là di questa, non subisce tale illusione, ma la riconosce come modalità del Principio stesso manifestato nella Materia.

L’Alchimia, identificata in Iside e che ha nel nome il significato di Terra Nera, è proprio la Via della realizzazione che fa della forma e della trasformazione il percorso che la porterà alla reale Transustanziazione che, come sopra abbiamo detto, corrisponde al reale cambiamento della Sostanza "Principiale”.

Ciò che affascina ed entusiasma in tutto ciò è che tale processo di Trasmutazione avviene necessariamente attraverso la Forma, nel passaggio in tutte le sue manifestazioni, ed attraverso un’intima conoscenza delle leggi che la Materia impone a questa stessa.

Possiamo anche dire che la Forma è l’aspetto spazio-temporale che la sostanza assume nel momento in cui penetra nella Materia.
Lo Spazio ed il Tempo divengono così elementi e leggi fondamentali perché la Trasformazione abbia luogo.

Le leggi fisiche, tutte, sono alla base della stessa manifestazione di Vita di questa dimensione.

Ne viene, quindi, che il Principio sostanziale, l’Essenza di ogni creatura, nel momento in cui discende nel quaternario è preda di tutte quelle leggi che lo governano.
L’Anima viene “intrappolata” e “plasmata” da tutte quelle componenti che al momento della “discesa” intervengono su di essa.

La Tradizione identifica questo processo nell’azione dei fluidi planetari, agenti su ogni forma di vita di questo nostro sistema.

Saturno il pianeta delle trasformazioni

E’ chiaro che ad ogni pianeta corrisponde una caratteristica, una forza o un energia particolare che incide in maniera più o meno potente, a seconda degli equilibri scaturiti dalle diverse variabili, coincidenti con un dato momento piuttosto che con un altro, o a seconda delle distanze che incidono sulle quelle forze magnetiche in continuo flusso, mutabili a seconda della loro posizione nello spazio.

Tutto ciò dimostra quanto sia importante conoscere le leggi che governano l’universo e di conseguenza quelle che governano l’uomo stesso.
Sappiamo, infatti, come ci insegna la Tradizione, che le regole che governano l’universo esteriore, sono le stesse che governano quello interiore, “…come è in alto, così è in basso…”.

Detto ciò, non possiamo prescindere dal sottolineare che non può esservi Trasformazione senza Morte.

Anche la Morte, legata alla Forma, è un’illusione!
Forse l’illusione più grande, ma quella emotivamente più forte!

E’ l’anticamera del passaggio della sostanza da una forma ad un’altra, è il momento in cui dall’”ordine” cellulare si ritorna al “caos”, alla scomposizione, allo stato primordiale.

Immagine allegorica dell'Opera al Nero

In Alchimia questa fase è chiamata "Opera al Nero" o "Nigredo".
E’ lo stato della putrefazione, il momento in cui la sostanza abbandona la forma e la materia si purifica tornando virginea.

In questa fase non vi è una decomposizione di esclusiva natura materiale, ma il processo agisce anche sui piani sottili, sui pensieri-forma, sulle strutture mentali e su quelli che abitualmente vengono denominati “vizi”, comportamenti ripetitivi e assidui di carattere dipendente.

Quello che, superficialmente, appare può sembrare un processo meccanico, dove le forze della natura agiscono per inerzia.
Ma non è sempre così, soprattutto se tutto ciò è affidato ad un azione di piena coscienza.

Cosa significa?
Significa che, nella maggior parte dei casi, l’essere umano è preda continua delle forze che lo governano e questo accade anche quando il suo Essere si distacca dalla Forma che lo ha accolto fino a quel momento.

Succede, quindi, che il principio animico di detta Entità continua ad essere gestito dai flussi planetari e resta “prigioniero” in questa dimensione reincarnandosi di volta in volta in forme sempre diverse.

Vi chiederete cosa c’è di male, se tutto ciò rientra nelle leggi della natura….?
C’è che il Principio sostanziale, l’Essenza dell’Essere stesso, non cambia.

Passerà, sì, da una forma ad un’altra, ma sostanzialmente non evolverà!

Si tratta quindi di comprendere cos’è che attraverso i processi di Trasformazione porta ad una reale Transustanziazione!

La Tradizione Cristiana parla di Transustanziazione quando, attraverso i vangeli, descrive nell’episodio dell’ultima cena il cambiamento di stato del vino a quello di sangue e del pane a quello di carne.

Ma c’è ancora un episodio in cui il miracolo si compie: alle nozze di Canaan.
Gesù trasmuta l’acqua in vino! E anche qui l’elemento cambia di sostanza.

Le nozze di Canaan (Tintoretto)

Quest’ultimo episodio mi rimanda con la mente ad una frase importante del Vangelo di Tommaso (paragrafo 20), quando i discepoli chiesero a Gesù come dovevano fare per entrare nel regno di Dio e Lui rispose:”Quando farete dei due uno, e quando farete l'interno come l'esterno e l'esterno come l'interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l'uomo non sia uomo e la donna non sia donna........... allora entrerete nel Regno."

Qui si nasconde tutto il Mistero…….
Ebbene, vediamo che l’indicazione da seguire è l’unione degli opposti e la successiva realizzazione di una terza entità, sintesi e processo evolutivo delle due precedenti distinte e separate.

Guardando all’episodio delle nozze, leggendolo in maniera analogica, scopriamo che, in fondo, il matrimonio a cui assiste Gesù, non è altro che uno “hierogamos”, un matrimonio sacro, dove il maschile e il femminile, in questo caso, sono parti dello stesso Gesù.

E’ in Lui che vengono a “sposarsi” le due polarità, i due Principi che, unendosi, come i due serpenti del caduceo di Mercurio, danno vita ad un terzo Principio più evoluto e sostanzialmente diverso.

Quando, cioè, “…del maschio e della femmina farete un unico Essere….!
Soltanto allora, quando sarà realizzato il “matrimonio” e avvenuto il “concepimento” si potrà realizzare la Transustanziazione dell’Essere polarizzato nell’Essere “Rebis”, il Cristo, la pietra filosofale, la pietra attraverso la quale si può trasmutare la sostanza e la forma di qualsiasi cosa!

Ma come si arriva a tutto ciò? Quali sono gli strumenti che abbiamo per introdurci in questo sentiero?

La Natura, come abbiamo detto, attua al suo interno, attimo dopo attimo, infinite trasformazioni; compie tutto questo attraverso l’interazione dei quattro elementi (fuoco, aria, acqua e terra) che la compongono, senza perdere un colpo, senza stancarsi, ripetendo ritmicamente questo processo di vita costantemente, senza dubitarne per un solo momento.

Ma si tratta di Trasformazione. Si tratta di un passaggio di forma, di quantità e non di qualità.

Cos’è, allora, che l’uomo ha e che la Natura non ha? Cos’è che può permettere all’uomo di operare realmente quel processo trasmutativo, transustanziale, che lo farà uscire dal ciclo delle reincarnazioni?

Il Quinto Elemento!

Mercurio, il Quinto Elemento

Il Mercurio, che, con la sua volatilità e velocità, sfuggendo alla presa magnetica dei poli, maschile e femminile, positivo e negativo, agisce da detonatore nei confronti delle leggi in cui l’essere è imprigionato e, allo stesso tempo, con l’aiuto del “verbo” ne detta di nuove, riordinando la “struttura genetica”del Principio Essenziale, transustanziandolo!

Vi siete chiesti, allora, perché l’Alchimia fa della legge di Trasformazione il suo percorso?
Perché Iside è colei che governa le forme  e regola le trasformazioni?

Perché senza conoscenza non può esservi cambiamento, senza la conoscenza degli opposti e della molteplicità non può esservi Unità!
Senza conoscenza non può esservi Coscienza e non può esservi Creazione!

E la conoscenza può avvenire solamente attraverso l’esperienza e il contatto diretto con tutto e il contrario di tutto.

Ed è Mercurio, il Quinto Elemento, che, viaggiando tra le polarità, ne sfugge la presa e allo stesso tempo ne conosce la forma: adattandosi ad esse, con la sua natura plastica, conoscendole identificandovisi e, uscendo da uno e proiettandosi nell’altro, ne conosce i risvolti di separazione per poi risolverli attraverso il lavoro sistematico e ritmico dell’operatività.

La Morte e Rinascita iniziatica permettono all’essere di modificare gli equilibri al suo interno e allo stesso tempo di contattare in maniera cosciente gli estremi su cui si fonda tale equilibrio.

Colui che lavora alchimicamente attraverserà tutte le forme presenti nel suo interno, ne risolverà i conflitti trasformandone i valori e attraverso la conoscenza diretta di tali forze potrà domarle e assoggettarle, usandole come strumenti per ricreare e trasmutare la propria sostanza “Principiale”........creando dal due il tre che riporterà tutto “nuova-mente” all'Uno!”

Il bruco diventerà crisalide e presto spiccherà il volo poichè sarà farfalla!

 

Eleazar

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