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Matrix - Mater - Materia
(15/10/2007)

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Cercando sull’enciclopedia ognuno di noi potrà trovare il significato etimologico della parola Alchimia: “Terra Nera".
E’ impossibile non chiedersi il perché di tale nome.
Ebbene, credo che la risposta vada subito ricercata in quella che per eccellenza la incarna iconograficamente e cioè nell’immagine di Iside o, per chi lo volesse, la Madonna Nera.

Iside velata

Gli antichi Egizi vedevano in Iside colei che, ricomponendo il corpo del fratello Osiride, si era ingravidata generando Horus, il Cristo Egizio.
Guardando invece a immagini più vicine alla tradizione cristiana, soprattutto dei primi secoli, ritroviamo la Madonna, generatrice del Cristo anch’essa raffigurata con la pelle nera.

E’ chiaro che il fatto non va attribuito a ragioni antropologiche o razziali, sebbene, almeno parlando di Iside, ci troviamo in un contesto africano.
Si tratta semplicemente di un archetipo.
Quello che evoca la carnagione scura non è altro che la corrispondenza con la terra nera e vergine e ,non a caso, in ogni tradizione, colei che genera e partorisce un dio incarnato è sempre vergine.

Ma essa non è tale per questioni di integrità morale, bensì per necessità operative atte alla creazione.
Iside è l’Alchimia stessa, colei che governa le trasmutazioni e, attraverso cui, tutto esce e ritorna.
Iside è la porta della Vita e della Morte.

L'elica del Dna: la matrice genetica

Iside è la Matrice attraverso cui le forme si differenziano, si moltiplicano e si strutturano per tornare poi a destrutturarsi.

La Terra Nera è il luogo dove il seme trova l’ambiente per marcire  e morire al suo stato latente, per svilupparsi attivamente dispiegandosi nella forma e nella struttura.

Va però distinto una aspetto.
Come per tutto, anche la Matrice è Una e Trina. Anche la Matrice ha tre aspetti che si differenziano, pur agendo unitariamente.

A mio avviso vanno distinti tre aspetti sostanziali: la Matrice stessa (la creazione dell’idea), la Madre (la gestazione dell’idea) ed infine la Materia (la materializzazione dell’idea).

Tali aspetti sono gli stessi che contraddistinguono l’aspetto maschile della creazione in Padre, Figlio e Spirito Santo.

Ma questo non significa che la Trinità femminile sia esclusivamente femminile. Come a sua volta quella maschile contiene in sé accezioni femminili, così quella femminile nasconde aspetti di carattere maschile. Cosa voglio dire…..

Può sembrare singolare, ma ogni cosa non è mai esclusivamente quello che appare.
Lo stesso Sole, come afferma Rudolf Steiner, sembra che al suo interno sia addirittura freddo, quasi a significare che la manifestazione non potrebbe esser tale senza la compenetrazione degli opposti.

Ma arriviamo al dunque: perché distinguere la Materia in tre aspetti differenziati?
Non è palese che la Terra stessa incarni tutti questi aspetti?
La ricerca non permette mai a chi cerca di fermarsi all’apparenza.

E’ bene chiedersi sempre quale sia la causa degli effetti, ma è ancor più importante non fermarsi alla prima causa, poiché essa stessa può essere ulteriormente scomposta ed analizzata, fino a giungere alla causa prima di ogni cosa, raggiunta la quale forse non si ha più bisogno di conoscere, poiché si è giunti al centro della sorgente creativa.
Per rendere il concetto ancora più semplice e chiaro, cercherò di aiutarmi con delle analogie.

Prendiamo ad esempio la realizzazione di una stampa fotografica paragonata alla creazione di un essere umano.
Per realizzare una foto, dobbiamo servirci di una macchina fotografica, di una pellicola impressionabile e di una camera oscura per poter sviluppare tale pellicola.

Paragoniamo la pellicola all’ovulo della donna, terra vergine, in cui penetra un raggio di luce divino carico di informazioni.
Nel momento in cui il raggio di luce colpisce la pellicola, a seguito dell’apertura del diaframma della macchina fotografica, esso si richiude nello stesso modo come si richiude l’ovulo fecondato. Da quel momento niente più può entrare ad alterare l’immagine-forma contenuta in  quella luce.

Inseminazione ovulare

La stessa cosa accade per tutto ciò che nasce.
Ogni seme necessita di una terra vergine per poter sviluppare il proprio progetto senza alterazioni di sorta.
Soltanto se il terreno è immacolato e incontaminato, al momento dell’’inseminazione, attiva le sua potenzialità, risvegliate dall’alterazione del proprio“sistema chiuso”.
Se così  non fosse il seme non si svilupperebbe poiché il terreno, corrotto, ha già liberato i suoi principi attivi stimolato da altri agenti esterni.

Così, come la pellicola  nella camera oscura viene sviluppata e poi stampata attraverso vari passaggi in bagni acidi, così il feto in formazione, all’interno della camera oscura-utero, si bagna nei liquidi della Madre assorbendo informazioni dall’esterno amplificate, che contribuiranno alla formazione strutturale definitiva al momento del parto.
Esistono quindi tre aspetti generanti: la matrice attiva, la matrice plastica e la matrice passiva.

La prima possiamo identificarla nell’utero celebrale, il luogo dove nasce e dove si forma l’idea attraverso lo stimolo maschile universale della Luce.
E’ la Matrice per eccellenza, colei che crea le forme pensiero, gli archetipi, è l’idea consapevole.

La seconda  la identifichiamo nell’utero-vaginale. Il luogo dove l’idea prende forma fisica attraverso l’unione con la materia. La definiamo plastica perché in realtà ha una valenza mercuriale in quanto unitasi al mercurio maschile, di natura volatile, durante la gestazione varia continuamente forma sotto l’influsso degli agenti magnetici esterni (vedi influssi planetari, suoni, colori, vibrazioni di ogni genere).

La terza è l’essere venuto alla luce, in tutta la sua interezza. Attraverso l’azione salina di fissazione. Egli stesso diventa una nuova matrice-materiale, ma subisce la strutturazione che riceve dall’esterno e dall’interno, cresce e si sviluppa plasmato dall’ambiente che lo circonda, conformando la materia fissata al suo punto di luce, alle informazioni che tende ad assorbire.

L'embrione fetale noumenico ancora prima di materializzarsi (dal film "2001 odissea nello spazio")

E’ proprio qui che entra in gioco l’azione alchemica.

La materia strutturale che circonda il principio divino che vive in noi è in realtà intrisa di leggi e di forze che imprigionano ed alienano l’aspetto creativo latente della Luce interiore.

Funzione dell’Alchimia è proprio quella di riportare la Matrice-Materia passiva ad uno stato di piena consapevolezza: lo stato primordiale del Principio Unico, riattraversando tutte le fasi della materializzazione  a ritroso, risalendo la Memoria genetica contenuta nei liquidi e nei fluidi plasmatici, passando dallo stato uterino-vaginale a quello uterino-noumenico.

E’ una nascita al contrario, il ribaltamento della squadra, dove per ritrovare la propria divinità si è costretti a decifrare e a decodificare quella “pellicola”, sviluppata al negativo, da cui è stato stampato un positivo.

Il percorso si sviluppa nell’Opera Magna della gestione dei tre elementi fondamentali, da cui siamo composti: Sale, Zolfo e Mercurio. Il fisico, l’animico e lo spirituale.

I tre Principi alchemici trasmutativi

Soltanto conoscendo la Matrice si riuscirà a conoscere il Mistero della Vita e della Morte, poiché è attraverso questa che il divino si manifesta ed è sempre attraverso di essa che lo stesso si nasconde

Per questo Iside è velata, perché soltanto violando il suo vergineo velo creeremo il nostro corpo di Luce. Ma è opportuno fare attenzione poiché se il seme non è pronto il buio lo inghiottirà senza farlo germogliare.
Per questo ogni operazione ha i suoi tempi e allo stesso tempo le proprie modalità.

Il Mercurio, lo psicopompo, ci condurrà nel labirinto di questo viaggio, indicandoci la strada Maestra. Ma attenzione poiché la sua natura è di fuoco e il suo corpo è di plasma e se non è ben gestito può distruggere o render pazzi.

Che l’umiltà sia la misura con cui procedere in questo viaggio e la Natura, Grande Madre,  Matrice di ogni forma, con i suoi ritmi e le sue leggi , sia l’esempio a cui far riferimento, poiché come è in alto così è in basso, come è nel grande così è nel piccolo, come è dentro così è fuori.

Che la Matrice-Madre-Materia ci accompagni!

 

Eleazar

 

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