Siamo fatti ad immagine e somiglianzà degli Dei; questo ci rammentano le Scritture.
E' auspicabile, perciò, che i Creatori abbiano infuso nelle loro creature, almeno allo stato
essenziale, le loro stesse qualità. Prima, in assoluto, quella di poter creare.
Ci soffermiamo ben poco a considerare questa opportunità che ci è stata donata; tuttavia
non passa attimo della nostra vita che non si crei. Non ce ne accorgiamo perché abbiamo
una concezione ristretta della capacità creativa; pensiamo che essa si realizzi solo nel
momento che dal nulla appaia qualcosa di materiale, di tangibile e percepibile ai nostri
sensi.
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La Creazione |
In realtà penso che la visualizzazione o realizzazione della cosa creata, sia solo Fatto
finale della creazione, cioè quello che si manifesta su questo piano quaternario.
C'è da chiedersi quindi, come è possibile realizzare qualcosa senza averla prima
pensata? Va da sé perciò, che già aver formulato un'idea relativa ad una realizzazione
futura, sia di aver dato vita ad una creazione.
Quanto sia importante mantenere la mente allenata con pensieri creativi, al fine di
conservare vitale il nostro essere, l'ho sperimentato su me stesso, ecco perché di queste
riflessioni riportate su carta.
Avevo infatti in mente un progetto ben definito e figurato nella sua realizzazione
pratica, tuttavia questo avrebbe potuto essere compromesso da paletti di carattere
burocratico. La situazione mi aveva causato uno stato d'indolenza e ribellione interiore, in
quanto mi sentivo veramente limitato e costretto (da procedure assurde), nella mia libertà
d'espressione e realizzazione creativa.
Ho capito quanto questo influenzasse negativamente il mio essere recalcitrante a tanta
imposizione, proprio nel momento in cui "grazie al Cielo", ho potuto superare gli ostacoli
e risolvere tutto.
La mia sensazione è stata come quella di un fiore che sboccia di nuovo a primavera;
subito una vampata di ottimismo ha ridato vigore al mio essere, intensificandone la
frequenza vibratoria.
Per qualcuno potrà sembrare esagerata una reazione del genere, ma posso garantire che
quando si "lavora su sé stessi", per una continua perfettibilità, si diventa sempre più
sensibili alle esperienze di vita quotidiana. Ecco per cui un evento che molti passerebbero
come consuetudine dei nostri tempi e che scivolerebbe addosso alla maggior parte della
gente, lasciando magari, come in questo caso, un senso di frustrazione dovuto
all'impossibilità di realizzare i propri intendimenti, diventi invece, per il ricercatore, un
campanello d'allarme che induce a più profonde riflessioni.
La parola creare ha la stessa radice di crescere ed infatti le due cose sono strettamente
connesse.
In una società consumistica e materialista, come la nostra, tutto viene già
preconfezionato e poi offerto: possiamo fare solo quello e non fare quest' altro; regole,
regole e ancora regole, che hanno ormai da tempo perso il loro civile significato di rendere
ordinata e vivibile per tutti, la società gestita con sani principi. Oggi più che mai, sono solo
restrizioni. Poi il lavaggio del cervello dei media e della pubblicità che ci dice cosa
dobbiamo mangiare, indossare; il telefonino che deve essere sempre l'ultimo modello,
come poterne stare senza! Per non parlare poi dei videogiochi che annullano
completamente l'immaginazione, ecc., ecc.
E' vero che la pubblicità è l'anima del commercio, ma non è certo linfa vitale per lo
spirito.
Dove è finito lo stimolo alla fantasia creativa che tiene in vita le cellule del nostro
cervello e tutto l'essere? Creare è crescere dicevo prima e soprattutto è la possibilità di
riattivare e potenziare, mettendosi alla prova, i doni che Madre Natura ci ha fatto e gli
organi cui essi per analogia, sono i depositali. Le idee pensiero, cervello.
L'emozione che scaturisce per l'idea che vuole prendere forma a cui possiamo abbinare
il concetto di bellezza, cui l'organo corrispondente è il cuore.
Infine, la forza e la determinazione, ovvero l'energia che da ad ogni cosa la possibilità di
esistere e manifestarsi su questo piano, che identifichiamo con l'eros e gli organi
riproduttivi.
Riconsiderando così noi stessi, sotto questo aspetto, che si avvicina di più alla natura
dell'essere e alla natura tutta nel suo insieme e alle sue leggi, possiamo recuperare la
dignità perduta o che "qualcuno" ha voluto farci perdere, perché non è vero che siamo
solo un codice fiscale o una partita IVA, fra tanti e quindi identificabili tramite essi, ma
siamo soprattutto figli degli Dei, cioè figli della stessa energia creativa e creatori noi stessi.
Dobbiamo solo prendere coscienza; perciò incominciamo a creare, cosicché conosceremo
noi stessi e capiremo che siamo nati liberi.
Una società di uomini e donne liberi, fonda le sue radici su principi immortali quali la
pace e la giustizia. Questa è la sola società che risponde ai dettami sacri di tutta la terra e
del cosmo intero.
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