Il sole stava ormai tramontando, in una sera di fine estate, quando si comincia a sentire nell’aria che qualcosa sta cambiando, anche nei nostri cuori.
Francesco stava davanti alla finestra,guardando giù in giardino dove Isabella e la piccola Anita giocavano sereni sul prato, ignare del suo tormento. Stringeva tra le mani la lettera che quella mattina aveva trovato nella cassetta della posta.
Aveva riconosciuto subito il colore azzurro della busta e la calligrafia indicante il destinatario aveva confermato la sua prima intuizione. Era una lettera del Maestro.
In poche righe, senza dire una parola più del necessario, perché non sarebbe servito a nulla aggiungere altre parole, lo si invitava a partire immediatamente per raggiungere un luogo non ben precisato dove, assieme ad altri Fratelli, avrebbe dovuto sottoporsi alla prova iniziatica più difficile.
Tante volte aveva sentito il Maestro parlare di quella prova, alla quale prima o poi venivano chiamati i Fratelli di grado più alto, una prova misteriosa, fors’anche pericolosa, se era vero quel che si diceva tra i Fratelli, e cioè che qualcuno di loro, in passato, era rimasto così traumatizzato da non fare più ritorno nell’Ordine del Maestro, qualche altro era addirittura sparito dal mondo profano, persino ai propri cari.
Ma non era la paura a tormentarlo, e neppure per un attimo aveva pensato di sottrarsi a quella chiamata. Dentro di lui, il suo cuore gli diceva che era arrivato il momento della sua vera iniziazione. Prima o poi nella vita di tutti, anche tra i profani, accade di essere messi alla prova.
Per un iniziato significa far morire il proprio Ego e rinascere ad una nuova vita interiore. Ma la maggior parte degli uomini, che trascorre la propria esistenza in un vero e proprio sonno, è troppo distratta dalle proprie occupazioni, troppo intorpidita dalle illusorie agiatezze del mondo moderno per cogliere i segni premonitori di quel che sta per irrompere nelle loro vite.
Quando prende finalmente coscienza della propria impermanenza, quando finalmente realizza di avere basato la propria vita su fragili fondamenta, spesso è troppo tardi ed allora la prova non viene superata, almeno non in questa esistenza. Chi percorre la via iniziatica, invece, deve prepararsi giorno per giorno, per anni ed anni a quel momento, per il quale non è concesso conoscere una data o è possibile un rinvio.
Francesco era cosciente di avere lavorato molto, per presentarsi all’appuntamento integro e purificato nel corpo,consapevole nello spirito. Ma era altrettanto consapevole delle sue debolezze, non ancora trasmutate in virtù, e del fatto che gli uomini sanno essere molto indulgenti con sé stessi quando debbono giudicarsi.
Il suo unico pensiero, tuttavia, in quel preciso momento era per quella donna e quella bambina che giocavano nel prato di casa e che sorridendo adesso lo salutavano con la mano.
Ricambiò il saluto, sforzandosi di sorridere per non intaccare quella loro serenità. Stava per allontanarsi dalla finestra, sempre pensieroso, quando udì una voce chiamarlo per nome.
Sembrava provenire alle sue spalle ma risuonava allo stesso tempo nel suo cuore. Trasalì… quella voce era la sua.
“Francesco……ascolta....se stai pensando di aprire il cuore alla tua compagna, di dirle tutto, della dura prova che ti attende, della possibilità che tu non faccia ritorno a casa, sappi che commetteresti un grande errore. Il tuo non sarebbe un atto d’amore, ma di egoismo .Perché, come disse un giorno un grande maestro, l’uomo nasce solo e muore solo, e da solo percorre la sua strada ed è solo su se stesso che può fare affidamento. A che servirebbe angosciare una donna ed una bambina che ti hanno già dato tutto il loro amore…..questa è la Tua prova e non puoi coinvolgere nessun altro, perché nessun altro può aiutarti. Loro hanno la loro vita da vivere, con te o forse senza di te, la notte buia dell’anima non è ancora arrivata per loro. Questo potrebbe essere il tuo ultimo giorno insieme a loro, vorresti trascorrere questo tempo vedendo la loro tristezza ? Se il destino ha deciso che tu debba abbandonarli per la tua realizzazione, sappi che anche alla fine della tua vita terrena non potrai portare niente e nessuno con te, se non il peso delle tue azioni in questa vita. Dentro di te tu sai qual è la cosa giusta da fare.”
La voce tacque. Fece un lungo respiro,e poggiò le mani sugli occhi,per concentrarsi.
“ E’ tutto vero “ pensò “ E’ dentro il mio cuore che so cosa è giusto fare,ed ora è il momento di tacere. Un iniziato deve essere capace di stare in silenzio,di restare imperturbabile di fronte ai pericoli, di sapere custodire dentro di sé un segreto, anche se quel segreto vorresti condividerlo con la donna che ti ama, con la quale hai concepito consapevolmente la più tenera delle creature….per un attimo avevo dimenticato che il distacco dalle cose per noi più importanti è il vero banco di prova di un iniziato…”.
Quando tolse le mani dagli occhi, si trovò di fronte Isabella, che lo guardava preoccupata, tenendo permano Anita. Anche la bambina sembrava avere colto l’angoscia del padre.
“Ma che ti succede ? Stai male ? “.
“No, Isabella “ rispose pronto Francesco con un sorriso che voleva mascherare i suoi veri sentimenti.
“E’ solo che domani devo partire, per lavoro….”.
Fece una pausa, guardando negli occhi le donne che amava.
“E non ho alcuna voglia di partire…..di lasciarvi sole….vorrei restare qui con voi “.
Isabella lo abbracciò sorridendo, mentre la piccola Anita si aggrappava ridendo alle sue gambe.
“Se devi proprio partire, fallo….promettimi di tornare presto…d’accordo ? “
“Te lo prometto. Una promessa è una promessa, ricordati “.
Isabella ed Anita si sciolsero da quel tenero abbraccio e si allontanarono sorridendo verso la cucina.
“Fra poco si mangia, mio bel viaggiatore“ disse Isabella prima di sparire dalla sua vista.
Francesco restò solo,con i suoi pensieri.
Il più era fatto od almeno così sembrava. L’indomani avrebbe salutato la moglie e la figlia ed ora nei suoi pensieri c’era solo l’orgoglio e l’eccitazione per essere stato scelto dal Maestro per quella prova.
Quella notte, dopo una cena squisita e dopo il rituale bacio della buonanotte alla piccola Anita, Francesco fece l’amore con Isabella con tutta la passione di cui era capace, come se fosse l’ultima volta.
L’indomani, tutti insieme si ritrovarono all’aeroporto.
Francesco cercava di essere il più allegro possibile scherzando con la sua bambina sotto gli occhi della madre.
Quando arrivò la chiamata del suo volo, Francesco diede un bacio alle sue donne e con un sorriso si avviò.
Mentre saliva la scaletta dell’aereo, si voltò per un attimo a guardare verso la balconata della sala d’attesa.
Riconobbe Isabella, che teneva per mano Anita ed entrambe agitavano la mano per salutarlo.
Sorrise, tirando un sospiro di sollievo ed entrò nell’aereo.
Da quella distanza non poteva vedere gli occhi lucidi della moglie che tratteneva le lacrime e che teneva racchiusa nell’altra mano una lettera in carta azzurra, la lettera del Maestro, che Isabella aveva trovato nel cassetto della scrivania la sera prima.
“Mamma, quando torna papà ? “ chiese Anita.
“Non lo so,amore…ma tornerà…me lo ha promesso….”
E poi aggiunse prima di allontanarsi lentamente:
“...Ed una promessa è una promessa….”.
NEFERHEM