Se mi è possibile, vorrei apportare un raggio di luce su questa polemica che dura da secoli: si afferma che Gesù fu un Dio figlio di un altro Dio, o un Dio che si fece uomo per “salvare” l’umanità dal peccato, o semplicemente un Avatar.
Così per migliaia di anni, la gente è ferma nella credenza di questi miti, pensando che il credere ciecamente gli darà una salvezza, o un passaporto per la vita eterna, senza far nulla per comprendere questi misteri e il loro vero e reale messaggio nascosto.
I misteri sono tantissimi e tutti da interpretare, come i diversi passaggi evangelici che è possibile comprendere attraverso diversi livelli di interpretazione per viverli ed attuarli come il Maestro voleva. In caso contrario sarebbe come credere che gli angeli hanno le ali e volano nei cieli come uccelli, e che le ali dei diavoli sono simili a quelle dei pipistrelli, perchè sono cattivi e malvagi.
Dal medioevo, fino ai giorni nostri le cose non sono molto diverse. Così durante la “Santa Inquisizione” avere dei nei sul viso o, peggio ancora, sul sedere, equivaleva ad un segno malefico, indicando un patto con Satana.
Satana (Pittura a olio di Jan Matejko - 1880)
Invece, oggi, si sa che non era vero; perciò il fatto di credere letteralmente in queste storie, create apposta per trasmetterci dei misteri, è esattamente come credere in Babbo Natale.
Quando gli uomini erano ignoranti e pochissimi avevano la sacra scintilla della Conoscenza, la Chiesa sosteneva che la terra era al centro dell’universo e chi non la pensava come lei fu torturato e arso vivo sul rogo.
Per fortuna i tempi degli inquisitori alla Torquemada non ci sono più e la scienza ha scoperto la realtà dell’universo. Così sappiamo che la terra è un minuscolo pianeta nella perduta periferia della Galassia e anche il nostro Sole è una stella nana e come loro ce ne sono milioni di miliardi…… Allora?
Credete veramente, come coloro che cercano sulle carte geografiche il luogo fisico dove Dio creò l’uomo o, come i ricercatori, il Santo Graal o i pezzi di legno dell’Arca di Noè?
Questa situazione è un delirio collettivo mascherato da fede. L’uomo guidato da “ciechi” non avanza neanche di un centimetro nella via verso la Libertà, che porta alla Consapevolezza.
I misteri non si possono dare apertamente a tutti, così in un passato remoto, coloro che ne detenevano le chiavi per accedervi, per occultarli, crearono apposta il Mito, le favole, le religioni.
Oggi queste diverse storie sono arrivate fino a noi e per fortuna il contenuto vero si è conservato intatto e serve, per l’appunto, per realizzare interiormente quel corpo energetico spirituale che noi chiamiamo Cristo Glorioso.
Dopo queste premesse tenterò di rischiarare un po’ questa oscurità che regna sovrana e che da parecchi secoli ci tiene prigionieri; metterò alcuni “paletti” per facilitarvi la ricerca spirituale che un giorno vi renderà liberi.
“Il Padre” : la Prima Persona della Trinità.
Gli ebrei chiamano con quattro lettere il loro Dio: Yod, Hè, Waw, Hè. Scritto da destra verso sinistra: Javhè! Questo nome, per gli iniziati, rappresenta i quattro elementi che sono: Yod (fuoco) Hè (acqua) Waw (aria) ed Hè (terra) e si possono collocare nelle quattro braccia della Croce; allora si palesa nel centro il Quinto Elemento rappresentato con la lettera Shin, e qui accade “il miracolo”: il nome Javhè si trasmuta in Jeshuà, ossia Gesù. Il Figlio! Così tutti gli uomini a prescindere dalla razza o dal credo che professano, quando aprono le braccia si trasformano in una croce, dove il Quinto Elemento si manifesta nel cuore radiante. Questo è il simbolo dei Rosa+Croce, perché il cuore aprendosi d’Amore diventa come una rosa rossa. Per questo motivo il simbolo della croce è universale e positivo, perché non soltanto indica in matematica il più, ma rappresenta il genere maschile e l’uomo in generale.
Adesso interpreteremo il Padre che si trova nei Cieli, celato, nascosto dentro la testa, tra le sopracciglia, che è l’Elemento Fuoco, ossia la lettera Yod che lo rappresenta e come numero il dieci, che indica chiaramente l’unione dei due emisferi del cervello creando l’Androgino, perché l’emisfero sinistro è maschile, e il destro è femminile, l’uno e lo zero, per l’appunto.
Provate ad anagrammare la parola Yod e avrete Dio!
Ecco allora che Dio è celato nella ghiandola pituitaria come Fuoco Sacro, seduto nel suo trono di Gloria, all’interno dello stesso uomo.
E’ l’intelligenza come un fuoco di vita che brucia e che nella tradizione cristiana corrisponde alla prima persona della trinità: il Padre, Dio Padre, Javhè.
Per questo motivo in tutti i templi dall’antichità, fino ad oggi, brucia senza interruzione il Fuoco sacro. Alcuni popoli lo venerano ancora come il “primo motore” dell’universo e fonte di ogni vita. Per comprendere meglio questo insondabile mistero lo paragonerò all’elettricità, che, come il numero dieci, è composta da due polarità opposte: il maschio 1+ e la femmina 0- che guarda caso nei tarocchi corrisponde alla Ruota della Fortuna! Infatti, provate ad “unire” i due poli, vedrete cosa otterrete: l’elettricità, la scintilla, la luce e la forza che fa funzionare TUTTO!
Vedete? Tutto scaturisce dalla dualità, da un positivo e da un negativo. Nell’uomo questa dualità sono i due emisferi del cervello e nel centro, la prima manifestazione di Dio: il Padre, “….nel nome del Padre”, e vi toccate la fronte proprio nel centro.
Soluzione: Dio Padre è l’energia che scaturisce da due polarità opposte che s’individua nella testa, sede della Sapienza.
Comprendete adesso perché la testa è sempre in alto?
Comprendete perché è la parte più delicata da proteggere?
Comprendete che il resto del corpo serve per sostenerla e per portarla in giro per il mondo, perché il trono di Dio si trova proprio lì e non negli spazi infiniti o sopra qualche nuvola dorata come nella nota pubblicità di un caffè. Infatti Gesù ce lo indica chiaramente quando disse: “Il regno di Dio è dentro di voi”. Sì dentro la testa.
C’è un altro paragone per aiutarvi a comprendere, usando l’Astrologia. Sapete che l’anno iniziatico si inizia a calcolare dal giorno dell’Equinozio di Primavera sotto il segno dell’Ariete, Fuoco Primo del pianeta Marte, che raffigura la Forza? Il suo simbolo è simile alle corna dell’Ariete e nell’uomo la sua corrispondenza è nella testa.
Anticamente nella Grecia classica si raffigurava l’uomo saggio con le corna d’ariete per simbolizzare che era “arrivato”. Invece ai giorni nostri i santi vengono rappresentati con un aureola di luce attorno alla testa, che significa la medesima cosa. Anche quando s’afferma che la Luce viene da Oriente ci si riferisce alla testa dell’uomo e non all’oriente geografico.
Perciò, se volete parlare con Dio, pregarlo o ringraziarlo per qualsiasi motivo, fatelo osservandovi davanti allo specchio; così tanto vicino a voi che vi sarà molto difficile da credere. Ma quando la vostra richiesta sarà esaudita per ben tre volte, avrete la prova che il Padre è dentro di voi e sarete Uno con Lui!
Invece se vi rivolgete fuori di voi o dentro un tempio, non otterrete nulla, perché le cose morte non possono ascoltarvi, e poi, le cose morte non potranno mai produrre vita, sono morte!
Ovviamente all’inizio non sarà molto facile da ottenere, ma quando ci riuscirete non lo crederete, e per ringraziare correrete in chiesa ad accendere un cero alla Madonna, perché le cose facili non sono credibili. Ma ricordate, che ogni uomo è un portatore del Dio Vivente volente o nolente.
Comunque il tempo per cambiare registro è lungo e ci sarà sempre tempo. Pensate alle centinaia di religioni del passato, oggi non ne rimane neanche il ricordo. Vi rammento una frase di Einstein: “Tutto è relativo” e l’unica verità siamo noi stessi, aggiungo io.
“Il Figlio”: La seconda persona della Trinità.
Erroneamente quando il cristiano si fa il segno della croce e dice: “…del Figlio”, si tocca il petto. Invece è sbagliato, perché si dovrebbe toccare un palmo sotto l’ombellico, dove si manifesta questa meravigliosa energia d’amore e dove è la sede di tutta la forza.
Chi è questo figlio?
Adesso analizziamo la questione e scopriamo le analogie: se c’è un figlio fisico, a monte ci sono un padre ed una madre e in nessun caso si potrà fare a meno di un maschio e di una femmina, che unendo un “più” ed un “meno” producono un figlio.
E’ possibile che la vita di Gesù, nato senza padre fisico, si tratti di una semplice analogia per far com-prendere il grande mistero delle tre persone della Trinità? Perché se così fosse, tutto quadrerebbe perfettamente.
Come detto prima, ogni uomo o donna che sia, ha due poli, e guarda caso uno è maschile e l’altro è femminile. Nella Genesi vengono chiamati Adamo ed Eva e ogni essere umano ne è portatore inconsapevole e il proprio compito è ri-creare se stesso da dentro.
Ecco allora che questa “energia” chiamata Figlio non è altro che il Mercurio che si manifesta come Acqua, Acqua di Fuoco nel sesso o più propriamente “eros”, perché colui che trionfa sulla bestialità diventa un eroe o un eroina.
Infatti il simbolo che più rappresenta questa energia è il pesce. Gli Apostoli erano pescatori; il miracolo del pane e del pesce, la pesca con le reti ecc. tutto in relazione con pesci ed acqua. Figuratevi che anche la mitra, il copricapo dei vescovi, non è altro che la testa di un pesce con la bocca aperta e, guarda caso, il pesce è un simbolo fallico per eccellenza.
Esempi come questo se ne potrebbero fare tantissimi e tutti calzerebbero perfettamente.
Allora questo Figlio Energia è la seconda Persona della Trinità ed è il vero e reale Grande Architetto dell’Universo, Dio-Fuoco e Acqua che si perpetua nei secoli senza un inizio e che mai avrà fine. E’ il Dio-Yod Vivente Creatore del Cielo e della Terra e il Fuoco del Roveto di Mosè, è l’Agnello Agnus che toglie i peccati del mondo e il Bambino che nasce nel presepe, è il Quinto Elemento, è la Pietra Filosofale, è l’Oro come metallo e Rà ed è Re, e tutto vive, si muove e si attua grazie a Lui, Potentissimo Dio incarnato, alla portata di tutti, dal più umile al più potente uomo della terra.
Infatti, il Figlio manifesta la sublime grandezza del Creato e l’uomo ne è il principale esecutore. Perché il Tutto si trova in Lui, basta che ne prenda coscienza cambiando il proprio punto di vista. Basterebbe che spostasse la propria proiezione, e invece di credere che tutto è fuori è lontano nel Cosmo, lo riportasse a se stesso.
Allora si compirebbe il miracolo e tutto ritornerebbe a sé.
Ripeto: “Il regno di Dio è dentro l’uomo e non fuori”.
Vi è passato qualche volta per la mente, con quale “energia” si crea dal nulla un altro essere? Con quale potente semenza semina la vita l’uomo maschio, nell’utero della donna femmina?
“Non avete mai pensato, che il “mistero” sia così facile da non comprenderlo? Allora iniziate a far luce nel vostro cervello; quella energia d’Amore che scende dal Padre, che si trova in Cielo-testa, attraverso la colonna vertebrale, come nella scala di Giacobbe, scala di trentadue gradini, non è altro che il Figlio-Forza del Padre che si manifesta per riprodursi e perpetuarsi eternamente attraverso l’uomo, evolvendo verso l’infinito, creando sempre nuove forme.
Ecco l’Amore che gli uomini cercano continuamente, e non sospettano neanche minimamente che in quell’unione dell’uomo con la donna, è il Figlio di Dio che si crea, o il figlio dell’uomo, che è poi la medesima cosa.
Allora Dio-Yod-Fuoco si manifesta riproducendo se stesso.
Comprendete perché il Cristo è Amore?
Comprendete che senza non ci sarebbe nessun tipo di vita nell’universo? Perciò s’afferma che la vita umana è sacra.
“Lo Spirito Santo”: La terza Persona della Trinità.
Fin qui vi ho parlato del Padre, e come quest’energia si trasmuta e si manifesta nel Figlio. Ora proverò a regalavi alcune perline, perché il mistero più grandioso è sapere come fa l’energia del Padre e del Figlio a diventare Spirito Santo nel cuore dell’uomo; e il Due diventa Tre e il Tre ridiventa Uno.
Questa terza fase la conoscono pochissimi Iniziati, e sono ancora meno coloro che hanno compreso e realizzato il miracolo della “Cosa Una”, come disse Ermete. Perché realmente si tratta d’una “fusione atomica” nel proprio corpo, e permette di auto crearsi un “Corpo di Gloria” o “Corpo di Luce” o un “Corpo di Diamante” o una Merkaba, come è di moda parlarne adesso, grazie alla New Age che in fin dei conti non dice nulla, portando gli incauti su strade inesistenti.
Per maggior chiarezza, dirò che Mer-ka-ba corrisponde a : Mer- l’Amore, -Ka- lo Spirito, -Ba l’Anima. Esse equivalgono alle tre persone della Trinità ricomposte in Unità e il simbolo potentissimo che rappresenta questa “realizzazione” è l’esagramma sacro con un punto al centro, o stella di Salomone con sei punte e un Sole centrale.
Questa Unità-Merkaba permetterà all’iniziato che l’ha creata in sé, quando abbandonerà questo piano di materia pesante, di recarsi in una dimensione più elevata spiritualmente, uscendo definitivamente dalla catena di morte e rinascita alla quale era soggetto.
Il meccanismo vero di questo processo spirituale e personale è segreto, perché è il più grande mistero di tutti i tempi, è il Segreto Iniziatico, è la Parola Perduta, è il “ritorno a casa” o al Pleroma, come dicono gli gnostici.
Un anziano maestro, che non c’è più, diceva che ci vuole tanta pazienza e chi cerca e ricerca sinceramente alla fine qualcosa troverà. Perché chi cerca trova e a chi bussa, un giorno, la porta del proprio santuario interiore s’aprirà e la Luce si manifesterà definitivamente nella propria coscienza e l’Amore fiorirà nel cuore, come una rosa rossa nel centro della Croce che siete voi.
E’ il cuore di Gesù infuocato e radiante dell’Amore Cristico, per la salvezza dell’Umanità, ossia di se stesso, perché siamo fatti di umus Umanità. E così il ciclo si chiude. Ma prima di concludere questa Grande Opera, l’iniziato dovrà crocifiggere il proprio Cristo, ossia il Quinto Elemento. Seppellirlo nel proprio Atanor (grotta chiusa) e lì, nell’oscurità più fitta, come un prezioso seme, marcirà e dopo tre giorni risorgerà come un novello germoglio.
E’ esattamente la simbologia del Natale, Solstizio d’Inverno. Così come il Sole Invitto il Cristo-Sole, con il suo Corpo di Gloria, ripete eternamente anno dopo anno il Sacro-ufficio (sacrificio) della vita che si rinnova.
Il “lavoro alchemico” dell’iniziato si conclude e nel suo cuore è fiorita una Rosa che non è altro che l’energia trina, che è ridiventata Una.
Adesso che il velo è caduto dai vostri occhi, quando vi farete il Segno della Croce, fatelo con coscienza: “Nel nome del Padre….” E vi toccate il punto della fronte fra le sopracciglia, dove si trova il trono di Dio Padre (Fuoco). Dopo, scendete a un palmo sotto l’ombellico dicendo: “…del Figlio…” (Acqua), lì si trova l’Ara dei sacrifici, per poi unire le braccia sopra il petto alla maniera dei faraoni con la destra sulla sinistra e toccandovi le spalle dite: “….e dello Spirito Santo.” (Aria e Terra) avrete così riequilibrato l’energia in voi.
“O unicum Amor Dei in Trinitate, Miserere mei in Aeternitate” |