Iside è la Grande Madre : “Io sono quel che è, quel che è stato e quel che sarà e nessun uomo alzerà mai il mio velo.” In realtà qualche uomo lo ha alzato ma non completamente : “Solo al Grande Amatore sarà permesso di alzare un pò il velo” .
Nella tradizione Isiaca si indicano sette veli; Iside non ha forma nè colore ma prende la forma e il colore che gli si da.
Anche nei Vangeli c’è una descrizione analoga : Salomè solleva i sette veli ma Erode non è pronto e l’effetto dello svelamento è il taglio della testa di Giovanni (separando = separazione della parte nobile dal resto).
Iside è Acqua, Osiride è il fuoco e il concepimento di Horus è psichico.
Il Tarocco n° 3, l’Imperatrice, è la sublimazione dell’Iside.
Sono poche le raffigurazioni iconografiche dell’Iside di cui si conosce l’esistenza. Nascoste nelle latebre delle cripte delle grandi cattedrali vi si possono rintracciare le “Madonne Nere”. Queste cattedrali (si pensi a quella di Chartres) sono edificate secondo linee architettoniche di forza proiettate nel cielo, che si originano dalle tenebre della grotta dove Dio si è manifestato improntandone le vie per mezzo di una Vergine con gli occhi chiusi che non ha ancora preso coscienza.
La Madonna Nera del santuario di Jasna Gòra (Czestochowa)
Nell’Ave Regina, la Vergine veniva invocata, “Salve, radix”. come radice e principio di tutto. In Sicilia la Grande Madre, la Notre Dame, veniva chiamata “Matrice” e per ella si ergevano cattedrali.
Quarantamila anni fa, periodo della storia nota dell’uomo, diverse corrispondenze e segni ci indicano che la manifestazione del femminile veniva rappresentata graficamente come un zig-zag. Per poi giungere nel corso dell’evoluzione alla forma della spirale..del labirinto e così via. La spirale può essere facilmente associata al periodo di massimo “contorcimento” femminile, il ciclo mensile (da mene: luna). Il Menstruum monstrum corrisponde alla fase lunare “nuova” di Luna Nera. E proprio perché il quel momento la luna non fronteggia il Sole, è Sole lei stessa. E produce quel fuoco che magnificato nell’Ouroboro partecipa al grande lavoro dell’Opera.
Nella Luna Bianca, piena, è il contrario, la luce del sole è riflessa. La donna nell’ovulazione manifesta il sole interiore. Non più spirale quindi ma linea retta che rappresenta la freccia con doppia punta, freccia in entrambi i sensi, dove il dare e l’avere convivono creando il varco alla creazione, al futuro. Linea che si connette a tutte le altre linee dell’Universo creando una Rete libera per sodalizi, alleanze, spirito collettivo, comunitario, planetario, cosmico.
Generalmente si tende ad associare il femminile ai patèmi, alla sensibilità, all’emotività ma questa idea dogmatica deve essere sfatata per risalire alla reale natura del femminile. Come sempre la mitologia ci viene in aiuto. Il mito è ripetuto ovunque; il mito come origine di salvezza fornisce tanti specchi del proprio essere unitamente all’esperienza diretta; il mito fornisce una chiave, ma una chiave inespressa, senza dire dice tutto, servendosi dell’analogia quale strumento di inegualiabile efficacia; tutte le leggende, parabole, favole e metafore sono ideate per apportare questo incomparabile contributo di cui non ci si serve mai abbastanza.
Prendiamo quindi a esempio tre Dee mitologiche: Athena (la mente), Afrodite (il cuore) e Artemide (la volontà).
Se il femminile è “sentire” non si può sottovalutare l’intelligenza cognitiva. Athena è il patèma o il pathos ricondizionato dalla ragione e ciò produce un’emozione di forza. Osservare un bel paesaggio è emozionante, ma se lo si conosce nei particolari (sentieri, odori, vegetali, animali) non si rischia di deformarlo secondo le proprie preferenze e personalità. La consapevolezza induce quindi a porsi domande appropriate e ad aprire porte prima inaccessibili.
Ma le emozioni di Afrodite devono aver modo di esprimersi. L’emozione è il deposito della nostra vita. Tipo: il piacere è materia di autoanalisi, il dolore, se rielaborato, di crescita e cambiamento. E se le emozioni vengono intese come canali di esperienze e acquisizioni, di sperimentazione di sé è inevitabile che tale bagaglio porti a una sorta di riprogrammazione volontaria della propria esistenza.
Ma come attingere a questa volontà? Alla nostra Artemide Taurica (Diana per i Romani)? Come individuarla? A volte si dice “non riesco”; e spesso è proprio lì che si dovrebbe essere capaci di fare con l’immaginazione qualche passo indietro, per potere andare avanti.
La liberazione dal consueto modo di vedere e di pensare potrebbe essere rappresentata dalla metafora dell’uomo che si inoltra in mare aperto senza una meta, che si affida al Caos e inizia a interpretare la vita in base ai segni, non sulla scorta di emozioni momentanee; quello è l’attimo in cui può individuare questa volontà perché l’uomo ha individuato se stesso e può finalmente veleggiare verso la destinazione scelta.
Ciò di cui si stà parlando deve essere considerata una scienza; essa si concretizza nel fare esperienza, nell’applicarsi, nell’esplicare una forma, o nel far prendere forma alla “Mater” che è materia (anche se poi ci vuole il fuoco per “iniziarla”). Questa è la creazione che si origina dall’ombra.
Ora proviamo a considerare la valenza del femminile nel creato attraverso i numeri.
Immaginiamo l’Universo come una danza cosmica vorticosa di particelle.
Il Caos è lo Zero, il vuoto, che proprio perché impegnato in una “continua danza cosmica” di aggregazioni e scissioni creative è femminile. Aggregazioni e scissioni che producono l’Uno (maschile), che generosamente si scioglie nel Due (femminile), che è già rivolto al Tre (il molteplice bisessuale) e così via fino all’Universo, al Caos e il ciclo si ripete.
Tale composizione di polarità ricorre in molte descrizioni : Adamo ed Eva, Iside e Osiride, Minerva e Athena, La Coppa e la Spada, La Squadra e il Compasso.
I grandi acculturati, quelli che hanno costruito fuori, sciocchi da un punto di vista iniziatico, non arriveranno mai a comprendere le verità semplici; troveranno sempre il modo di costruirci sopra elucubrazioni che oscurano invece di chiarificare; sono proprio quelli che ancora si chiedono “Cristo è esistito ?” invece di chiedersi “Come creare il Cristo dentro di me ?”. Si chiedono “E’ esistito il Santo Graal ?” non comprendendo che esso è l’uomo stesso e tutto ciò che lo compone e tutto ciò che in lui si può formare.
Il alchimia il “primum movens” è lo sviluppo dell’intelligenza accessibile all’uomo; senza questa qualità non si può far nulla.
Purtroppo proprio per l’associazione del femminile al denso “inferiore” e del maschile al volatile “superiore” per migliaia di anni il femminile è stato mortificato: l’uomo ha fatto di tutto per evitare lo “specchio di se stesso” e ha soppresso a lungo l’aspetto femminile della creazione con conseguente squilibrio.
Ma andiamo a leggere cosa c’è scritto sul libro della Natura : Il fenomeno dell’innamoramento è come un incrocio significativo dove la donna sperimenta una forte attrazione per la “sua” parte maschile e l’uomo per la “sua” parte femminile. Nel medesimo libro si legge che la Donna è Lilith, che il desiderio carnale è “la Luna che mangia il Sole”. Che lo inibisce, lo incapsula, crea un’eclissi, e dalla sua soddisfazione prendono vita delle larve, che ne dissipano la potenzialità. Va da sé che questo tipo di unione non porta a nulla di buono.
Un’unione fisica cosciente invece, come può accadere tra iniziati, o tra un uomo e una donna entrambi sulla via, consente di dare a questa “soddisfazione” una direzione unica e compatta, creatrice di Luce. Ma nulla di più può essere detto in questa sede se non che l’unione, nella zona alta o sottile delle vibrazioni, è creativa o creatrice o costruttrice; si parla dunque di fare l’amore “con coscienza”.
L'Androgino
Così come il vino lo si fa con l’uva, lo spirito si fa con il seme; lo spirito occorre “costruirlo” a partire da elementi presenti, così come per fare il muro occorrono i mattoni, la calce e l’energia del muratore.
Lo studio del matriarcato, del patriarcato, del ruolo della donna e dell’uomo nelle società e le disarmonie tra i due sessi, spesso appannaggio di scuole non squisitamente iniziatiche come la storia e la psicologia non devono distoglierci dai due argomenti centrali che, da un punto di vista strettamente iniziatico, riguardano il femminile; il principio femminile come polarità, e la donna nel percorso iniziatico. La via iniziatica è stata poco percorsa dalle donne e non molta letteratura è disponile sull’argomento. In tal senso imperdibile è “ L’asino D’oro” di Apuleio (in cui Lucio tenta di trasformarsi in uccello, ma, sbagliato unguento, diventa asino, emblema del dio del male Tifone, antitesi di Iside. Dopo una serie di disavventure la Dea Iside gli appare in sogno e lo fa tornare uomo indicandogli l’antitodo: le rose.)
Dio è maschile o femminile? Forse è androgino? Non sappiamo nulla di Dio e non dovremmo nominarlo; tuttavia i pittori dediti al sacro hanno sempre rappresentato il Cristo come una figura maschile con tratti e lineamenti dolcemente femminili: il Cristo dei pittori è un’immagine iconografica dell’androgino. Ma l’anima dell’uomo è femminile. Infatti l’uomo è + + -. L’uomo è lunare e la donna è solare. L’aspetto femminile della donna è il menstruo, o mercurio rosso; il mercurio dell’uomo è il mercurio bianco. Il menstruo è il “solve” e l’ovulazione è il “coagula”; qual è il terzo elemento? Non può essere ancora rivelato. Alla comprensione si arriva per gradi, bisogna saper attendere.
La costellazione della Vergine è ovunque nella storia; il potere della luna sulla nostra Iside è immenso : l’emozione sale e scende, è un continuo “solve et coagula”. Anticamente il calendario era lunare, basato sulle lune; poi Papa Gregorio XIII decise di introdurre il calendario solare e da allora non corrisponde più nulla : tutte le coincidenze sono andate perdute. L’attesa età dell’oro potrebbe significare proprio una riequilibrazione del principio maschile con il femminile all’interno dell’essere, ognuno deputato alle sue funzioni specifiche. L’uomo e la donna hanno dentro le stesse cose: è proprio un ordine universale degli elementi. La donna ha il mercurio rosso e l’uomo ha il mercurio bianco : Michele è rosso, Gabriele è bianco. Questa è sintesi e man mano che si avanza nella Via occorre sbarazzarsi di appoggi e impalcature e tendere ad essa, anche se non ci si può arrivare troppo velocemente.
La coppia non significa nulla da questo punto di vista; è come un delegare la propria qualità maschile (per la donna) e la propria qualità femminile (per l’uomo). Si può creare l’amore da soli, ma occorre conoscere il meccanismo. Il vero sposalizio è dentro l’essere, tra l’emisfero destro e il sinistro.
Negli ultimi quarantamila anni l’evoluzione psichica dell’umanità è stata quasi nulla; abbiamo sviluppato un corpo e basta. Nell’ultimo secolo la tecnologia ci ha aiutato in un senso ma ci ha impedito di vedere e di sentire; a essa abbiamo delegato tutti i poteri che invece sono appannaggio dell’essere umano. Ma l’ambizione a riappropriarci delle nostre attitudini, a “riallacciare le stringhe di DNA” si comincia a sentire perché anche l’umanità profana e intellettuale si sta facendo altre domande. Grazie alla Fisica Quantistica la Rivoluzione scientifica è già in atto nell’attesa che questa Super Mente, che questo salto di coscienza planetario, ci porti nel luogo verso cui tutti inevitabilmente tendiamo.
Sintesi dell’incontro di studio del gruppo ARCA 1 del 2 febbraio 2006 in Roma.
Relatore Elihel. |