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I nostri Creatori che un dì scesero sulla Terra
(15/01/2006)

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(racconto)

di Alfredo Di Prinzio



“Un giorno, tantissimo tempo fa che è impossibile misurare con cifre, né per lunghezza né per altezza, in un bellissimo pianeta della nostra Galassia, un gruppo di Confederati facenti parte della Federazione Alfa e Omega si riunirono in assemblea straordinaria, per decidere sull’unico argomento all'ordine del giorno.

Il pianeta in questione dove l'incontro ebbe luogo si chiamava Alcione e faceva parte, con altre sei, delle Sette Sorelle, le stelle chiamate Pleiadi. E per l’appunto furono questi Pleiadiani a proporre quel grandissimo progetto agli altri confederati.”

“Questi esseri erano molto intelligenti e facevano parte di un'antichissima civiltà. Si avvicinarono alle Pleiadi quando il loro pianeta chiamato Enney bruciò. Adesso è una stella che si trova nella Valle degli Orsi nello spazio.

Il loro capo si chiamava Ptah, e veniva chiamato “la testa dei giorni”, e nessuno conosceva la sua età. I suoi capelli, barba e sopracciglia erano bianchi come lana. Vestiva una tunica ampia, anch'essa bianca, e aveva due bellissime figlie. La più grande si chiamava Semiase e la seconda Hasket. Il suo Primo Consigliere e Capo Esecutivo di nome Aleph Aramay era colui che lavorava contemporaneamente nei piani fisici e in quelli eterici dimensionali. Il suo nome significava “Primo Anziano” e la sua età era, anno più hanno meno, di quattromila anni.

Potrete immaginare che la scienza e la tecnica che possedevano era avanzatissima. Le loro astronavi perforavano lo spazio viaggiando nell'iperspazio, annullando tempo e spazio, e per questa ragione conoscevano tantissimi pianeti.

Quel giorno stabilito, tutti i rappresentanti delle diverse razze planetarie dovevano mettersi d'accordo e votare la realizzazione di un progetto chiamato Genesis, che consisteva nel migliorare la vita che esisteva in un pianeta nella periferia della galassia e di crearne di nuova.

Il pianeta in questione era la nostra Terra! E i nostri antenati che ci vivevano erano una specie di ominidi pieni di peli, più o meno come le scimmie, questo per darvi un'idea.
Si spostavano in branco come lupi guidati da un maschio dominante. Le loro armi erano dei pali acuminati e delle mazze. I maschi si mostravano protettivi verso le femmine e i loro cuccioli. Avevano addomesticato il lupo trasformandolo in cane, e questi si spostavano insieme al loro.

Di notte questi esseri primitivi temevano il buio e si riparavano nelle caverne che chiudevano con rami per evitare alle fiere o ai sauri di banchettare con le loro carni. Avevano indumenti realizzati con pelli degli animali che cacciavano per mangiare.
Ma adesso torniamo ai Pleiadiani...

Questi super umani avevano scoperto la Terra ormai da centinaia d'anni, e decisero di chiamarla Azzurra, per il semplice fatto che dallo spazio sembrava una gigantesca e bellissima perla blu.

La sua vegetazione era lussureggiante e rigogliosa, con fiumi, laghi e montagne grandi come cattedrali, il clima era mite e invitante. Così decisero di costruire grandi edifici in pietra dove scendevano con le loro astronavi per godersi delle meravigliose vacanze. La notizia di un pianeta così bello arrivò alle orecchie di altri Confederati i quali, imitando i primi che vi giunsero, scesero anch’essi sulla Terra per goderne la bellezza.”

“Le diverse regioni della terra ancora non possedevano nomi, così per farvi capire meglio userò quelli attuali.

I Pleiadiani scelsero come soggiorno l'Europa.
Gli Andromediani, l'America centrale.
Gli Orionali, l'Africa.
Gli Anunnaki del pianeta Nibiru, lo spazio tra i fiumi Tigri ed Eufrate.
Mentre i siriani di Sirio curarono l'aspetto filosofico e religioso di tutte le diverse razze della Confederazione.


Questi esseri che se la spassavano in quelle colonie vacanziere, avevano un unico problema: i grandi sauri con la loro immensa mole facevano un baccano infernale attorno alle recinzioni di protezione, ed erano anche pericolosi. Per questo motivo quando uscivano dalle zone di sicurezza lo facevano armati, e con molta precauzione. Le barriere di protezione erano una sorta di rete a fasci di luce quantica tipo laser, tanto per darvi un'idea; ed erano in grado di respingere gli animali tramortendoli per un bel po'.

Arrivò un bel giorno che questo problema si risolse da solo in maniera naturale. Tutte quelle bestiacce morirono di colpo. La causa di questo sterminio fu un grande asteroide che colpì la Terra nell'attuale centro America, e l'impatto fu così terribile che un pezzo del continente schizzò via nello spazio rimanendo come un satellite. Quel pezzo della Terra è la Luna.”

“Questi nostri creatori avevano previsto l'arrivo dell'asteroide, avevano studiato la rotta nei minimi particolari e calcolato il punto preciso dell'impatto. Prevedendo le terribili conseguenze per la fauna e per la vegetazione, caricarono le loro navi laboratorio con campioni genetici di ogni specie, e per ultimo, portarono via un gruppo familiare di ominidi mettendoli in letargo dentro a delle capsule preparate apposta. Così qualche giorno prima dell'impatto partirono verso il cielo e si posteggiarono ad una certa distanza dalla Terra per godersi lo spettacolo.

L’impatto dell'asteroide con la Terra fu violentissimo, le onde d'urto arrivarono fino al Sole, e la terra ballò per parecchio tempo, addirittura si girò nella sua orbita e tutta la sua superficie si coprì di nuvole di polvere e detriti. Tuoni, fulmini e saette scaturirono da ogni parte, e il ballo dei fuochi d’artificio durò per parecchio tempo, fino a quando piogge e venti spazzarono via tutto, e il Sole tornò a baciare con dolcezza la superficie della Terra e la Luna riprese a inondare, con la sua luce d'argento, le fredde notti terrene.


Quando tutto tornò alla normalità, sulla Terra erano trascorsi diverse migliaia di anni, ma i nostri eroi accorciarono il proprio tempo con le loro apparecchiature, viaggiando ad altissima velocità nelle curve dello spazio e del tempo, facendo ben presto ritorno alle loro colonie terrene, o meglio, a quello che rimaneva dopo l'evento catastrofico dell’asteroide. Col tempo la vegetazione ritornò rigogliosa, ed essi trovarono una specie di giardino botanico popolato addirittura da alcune piccole specie di animaletti. Quel posto fu allora chiamato “Arcadia” in memoria delle loro astronavi trasformate in arche per quell'occasione.

Tutte le diverse colonie delle razze planetarie eseguirono gli ordini del Comando Centrale, il cui capo direttivo era il Primo Anziano. Così tornarono, e si diedero da fare per ricostruire i grandi edifici in pietra, utilizzando i loro laboratori che si trovavano dentro le astronavi, sotto la guida della bellissima Semiase.

Fu in quella circostanza che nacque il "Secondo Progetto Genesis", proprio a causa dell'asteroide. Infatti mentre tutti aspettavano che l'evento si concludesse, le navi traccianti facevano la spola fra le grandi astronavi madre nelle quali, tutti riuniti, decisero la realizzazione del nuovo progetto. Fu così che si svolse l'Assemblea Generale, dove i rappresentanti di ogni pianeta dovevano votare e firmare l'accordo per dare inizio al progetto. E così fu! Tutti erano contenti e soddisfatti per il lavoro compiuto.
Dopo la firma del verbale della tornata straordinaria e del documento di accordo, tutti i partecipanti festeggiarono l'evento con una cena rituale che erano soliti chiamare Ag-apeh, nella quale alzarono i calici per fare un brindisi ad ogni pianeta e concludere con l'ultimo in onore del gran capo e per l'esito del progetto.

Poi ogni delegazione fece ritorno alle loro sedi planetarie.

In breve tempo misero insieme un corpo di spedizione per dare man forte a coloro che soggiornavano da tempo sulla Terra. Erano soprattutto ingegneri genetici, medici specializzati, fisici, architetti e tutta la manovalanza necessaria per portare a compimento il Secondo Progetto Genesis.

“Quando i preparativi furono terminati, ogni pianeta preparò le sue astronavi caricandole con ogni ben di Dio. Portavano semi di piante esotiche, campioni di uccelli e animali, granaglie d'ogni tipo, le nostre api le portarono loro, anche le tortore e altri ancora, e ancora. Caricarono le stive delle loro navi d'argento e partirono con tutto quel prezioso carico con destinazione la Terra.

Viaggiarono ad altissima velocità accorciando le distanze, seguendo le vie magnetiche e fotoniche che si incrociano nello spazio e in breve tempo entrarono nel nostro sistema solare. Finalmente videro la perla azzurra, ossia la Terra, sospesa nello spazio in tutto il suo splendore.

Avvicinandosi ancora, dall'alto videro la sagoma della sfinge. Un monumento da loro realizzato per segnalare le diverse zone d'atterraggio. Una grande emozione riempì il cuore di tutti, la grande opera stava per iniziare. Le astronavi si posarono dolcemente sulla terra. Ognuna nel luogo convenuto.

Subito ispezionarono le costruzioni che avevano abbandonato durante la prima fase del progetto, e si resero conto che il loro stato non era eccessivamente logoro. Verificarono le cisterne per l'acqua e risistemarono ciò che la forza dell'asteroide aveva distrutto. Crearono nuovi spazi, mense, depositi, templi, piramidi e così via fino a quando fu tutto pronto per dare inizio alle operazioni.

Fine prima parte

 

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