Vi fu un tempo, ormai lontano, in cui la massima aspirazione di un uomo consisteva nell'inseguire la realizzazione di un'idea fantastica, di un ambizioso ideale, ricco di suggestione e mistero: l'incarnazione di un mito che da lontano, nei secoli, alimenta da sempre le aspirazioni più ardue di ogni uomo-eroe: la Cavalleria.
Tristemente, oggi, circondati da tanta profanità e da tanta “ignoranza” è andato perduto il senso più profondo di quell'ideale.
Ciò che ne rimane, sono solo suggestioni fasulle considerate “antiquate” e “inadeguate” per i tempi “moderni”.
Oggi, la Cavalleria , per la profanità, è soltanto sinonimo di “perfetto galateo” o di “nobile” appartenenza ad ordini “militari” di militanti appesantiti da medaglie ed onorificenze.
Vi fu un tempo in cui essere Cavaliere significava molto di più!
Diventare Cavaliere significava essere iniziato all'eroismo.
La nobiltà di sangue non sempre era adeguata a tale impresa.
Si ereditava la “nobiltà” dello spirito acquistandola sul campo, attraverso il superamento delle prove dell'eredità del “sangue”.
Lo spirito profondo della Cavalleria lo si scopre a partire dal suo nome.
|
Il Cavaliere , La Morte e il Diavolo
(Albrecht Dürer - 1514)
|
Essere Cavaliere non significa soltanto saper cavalcare un cavallo.
I Romani chiamavano i cavalieri “e quites ”.
“Equites” conduce direttamente alla parola “equus”, cavallo, ma ancor più profondamente ad “aequus” e cioè a “Giusto”.
Il cavaliere, il vero Cavaliere, è quindi necessariamente un uomo di giustizia, che vive nell'”aequi-librium” (“libra” in latino significa “peso”, “misura”),” nella “giusta misura”.
Cavaliere è quindi colui che vive nella giustizia dei comportamenti e solo dopo aver domato la forza dei quattro elementi (il cavallo con le quattro zampe) li può cavalcare.
Il Cavaliere è strettamente collegato alla spada da cui mai si separa.
La spada è il Verbo creatore (la spada fiammeggiante che esce dalla bocca del Cristo apocalittico), la Volontà che incide la realtà fenomenica, fecondandola ,come se entrasse dentro ad un Utero, il ventre della Vita.
La missione di ogni Cavaliere è la liberazione della propria anima, sotto forma di dama, imprigionata dalla forza del drago nel buio di una caverna.
Una volta liberatala la porterà con sé nel regno di pace e di gloria della Gerusalemme celeste dove entrambi, Spirito ed Anima, si uniranno in matrimonio, regnando con giustizia e prosperità la terra rigenerata nel corpo di Gloria.
Nei tempi antichi per diventare cavaliere bisognava sottoporsi ad una vera e propria iniziazione.
Il Cavaliere doveva incarnare gli ideali di tre principi fondamentali: Giustizia, Forza e Bellezza.
E' difficile, oggi, immaginarsi quale poteva essere il percorso iniziatico di un Cavaliere, ma con l'aiuto dei simboli tutto è possibile.
La tradizione iniziatica ripete continuamente che tutto ciò che esiste ha un continuo riflesso in tutto ciò che lo circonda (“… come è in alto, così è in basso; come è dentro, così è fuori…) e a guardar bene non ha tutti i torti.
A volte anche attraverso la “lettura” attenta di apparenti banalità è possibile scorgere contenuti di elevata sapienza. Basta averne le chiavi di lettura!
Tutto è un libro aperto attraverso cui attingere i segreti della Vita.
Gesù ci insegna nei vangeli che la Verità è continuamente davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie, ma noi non abbiamo spesso occhi per vedere né orecchie per intendere ciò che la Vita in tutte le sue forme, anche le più apparenti e banali, cerca di comunicarci.
Anche attraverso un film, a volte, la saggezza universale si serve dell'inconsapevole fantasia di un autore o un regista per lasciarci delle tracce preziose per la nostra ricerca evolutiva.
E' l'esempio dell'ultimo film di Ridley Scott, “The kingdom of heaven” (il regno dei cieli), in Italia uscito sotto il titolo “Le crociate”.
Crociati contro Saraceni (II° Crociata)
Un bel film che racconta la storia di un uomo e della sua esperienza in Terra Santa intorno al 1189, Balliano di Ibelin, quello che diventerà in seguito il difensore leggendario della città di Gerusalemme dall'assedio delle armate arabe di Salahal-Din.
Dall'inizio alla fine del film assistiamo al percorso iniziatico di un uomo che, da uomo comune, diventa Cavaliere prima di nome e poi di fatto.
Balliano è un fabbro, un uomo che lavora con il fuoco, con i metalli, con i quattro elementi. Balliano è quindi il simbolo dell'alchimista, colui che, figlio di Caino e di Tubal-Cain, opera con le forze della natura intervenendo su di esse per procurarsi l'acciaio con il quale forgia la spada, il Verbo che gli permetterà di conquistare il proprio regno dei cieli.
Balliano ha perduto la moglie, morta suicida per aver perso il figlio durante il parto e per questo condannata dalla religione alla sepoltura in terra sconsacrata dopo essere stata decapitata.
Cosa significa?
Quand'è che Gesù inizia la sua missione?
Dopo che Giovanni Battista viene decapitato.
Quand'è che il Re e la Regina possono celebrare le nozze chimiche nel racconto di Christian Rosenkreuz?
Dopo che risorgono in seguito alla loro decapitazione.
Tutto passa attraverso il taglio della testa, tutto passa dalla “Separazione” di ciò che è nobile (la testa) da ciò che è profano (il resto del corpo).
Ma qui si entra nel mistero alchemico e non possiamo procedere.
E' attraverso quest'atto che si risveglia la facoltà creativa!
Balliano viene raggiunto da uno sconosciuto che si rivela suo Padre, un nobile francese ritornato dalle crociate, che gli confessa la sua vera discendenza.
Balliano non riconosce suo Padre, la sua stirpe nobile, come non la riconosciamo noi, fino a quando la nostra coscienza, rimanendo nei luoghi bassi, non si ridesta ai nostri mondi superiori.
Il Padre gli propone di partire con lui verso Gerusalemme per combattere la sua crociata.
Il figlio lo segue solamente dopo aver commesso un delitto.
Uccide il prete che aveva fatto decapitare sua moglie, dopo aver scoperto il furto da parte di quest'ultimo della croce d'argento che apparteneva ad essa.
Balliano lo uccide con una spada fiammeggiante, che ancora stava forgiando.
Balliano è l'uomo che uccide quelle stesse credenze che hanno profanato la sua anima penetrandole col fuoco della Verità.
Cosi il prode Balliano liberato da ogni vincolo terreno si dirige col Padre in Terra Santa.
Prima di salpare per la Palestina riceve l' iniziazione a Cavaliere da parte del Padre.
E' bellissimo l'episodio dello schiaffo solenne.
|
Gerusalemme in una miniatura del XII secolo.
|
Attraverso quell'emozione, quello choc, Balliano, come ogni Cavaliere, ricorderà quel momento cruciale.
Lo choc gli procura una morte emozionale, che lo riversa nella nuova vita risorgendo a Cavaliere.
Sorgi Cavaliere!
Così dalla posizione in ginocchio l'uomo nuovo si alza in piedi e riceve in dote la Spada del Verbo.
Ma la vera iniziazione deve ancora arrivare, poiché quella appena fatta è solo virtuale.
Il padre di Balliano muore a causa di ferite mortali ed egli è costretto a proseguire da solo.
Imbarcato, affronta una tempesta e naufraga.
E' l'unico a salvarsi.
Ecco che torna un fatto che accompagna sempre i grandi iniziati.
Anche Balliano come Mosè è salvato dalle acque.
Anche Balliano supera la forza mortale delle emozioni, il turbine delle passioni, e proprio per questo si ritrova vivo tra i relitti, in compagnia di un purosangue nero (i quattro elementi).
Balliano non riesce a impossessarsene per procedere verso Gerusalemme, ma solo perché non è ancora giunto il momento. Ancora non è completamente pronto.
Balliano deve ancora attraversare il deserto.
La prova del fuoco dopo quella dell'acqua.
E' qui che alla fine ritrova il suo nero destriero, ma è qui che incontra un altro ostacolo.
Un cavaliere arabo gli contesta la proprietà del cavallo. Si trovava sul suo territorio.
Balliano sfida il cavaliere nero (moro), il guardiano del deserto, la sua parte oscura, e la vince, conquistando in più la proprietà del cavallo (i quattro elementi).
Così raggiunge Gerusalemme.
A Gerusalemme incontra Re Baldovino II, malato di lebbra, che ricorda tanto il re pescatore del castello del Graal, anch'esso malato.
Baldovino è un Re giusto che ha reso Gerusalemme un Regno di pace e di tolleranza.
Baldovino ha buoni rapporti con Salahal-Din. I due sembrano stimarsi al di là delle fedi religiose.
Balliano impara dal Re che la vera Gerusalemme non risiede in terra, ma nella mente, nel cuore e nel corpo dell'uomo giusto.
Sta a noi tutti creare le condizioni perché Gerusalemme (Citta della Pace) risieda dentro di noi. Sta a noi tutti liberare e preparare il Tempio di Gerusalemme, che risiede in noi, perché in esso torni a regnare il Re di pace e di giustizia Melkitzedeq.
E' così, però, che alla fine, alla morte del Re Baldovino, un usurpatore prende il suo posto, scatenando la guerra con Salahal-Din.
Una scena del film "Le Crociate" di Ridley Scott
I crociati guidati da un Re ingiusto, lasciano incustodita Gerusalemme e si dirigono in battaglia nel deserto.
Ma qui hanno la peggio, poiché nel “Deserto” vincono solo i Giusti.
Balliano organizza la difesa della Città.
Un unico Giusto può salvare un'intera Città! Ricordate Giona?
Così un unico atomo di luce nel nostro “regno” può salvarci la vita.
Gerusalemme priva di cavalieri era destinata a soccombere, ma Balliano chiede ad ogni uomo in grado di brandire una spada di inginocchiarsi;
è così che si assiste alla scena di un popolo iniziato alla cavalleria.
Dopo lo schiaffo solenne Balliano grida: Sorga un cavaliere!!
E il popolo da inginocchiato si alza in piedi pronto a combattere per il regno dei cieli.
Un popolo non più sottomesso, ma artefice del suo destino.
Un prete gli domanda:come può un popolo di uomini inesperti difendere Gerusalemme?
Balliano risponde, un popolo di cavalieri può!
E' così, che quando permettiamo ai nostri atomi di nobilitarsi, riusciamo a conquistare il nostro regno. E' così che diventiamo noi stessi Re e popolo insieme, uniti in un unico scopo.
E'così che Balliano diventa per un giorno Re di Gerusalemme, non di nome , ma di fatto.
Nobilitando se stesso ha nobilitato l'intero popolo (i suoi atomi), poiché ha risvegliato in esso la propria nobiltà di sangue e di spirito ormai dimenticata.
Balliano salva il popolo (Gerusalemme celeste) e cede il “corpo” (Gerusalemme terrestre) a Salahal-Din.
La terra (femminile-lunare-scimitarra) si riappropria del corpo e lo spirito (maschile-solare-spada) assurge al cielo.
Una vera resurrezione.
Salahal-Din entra nel palazzo del Re e mentre i suoi uomini innalzano la mezza luna sulla cupola principale, lui rimette al suo posto la croce caduta in terra.
In alto la mezza luna, in basso la croce, al centro il cerchio della cupola.
Il mercurio dei filosofi:
l'essenza della Gerusalemme Segreta.
Il film termina con Re Giovanni Cuor di Leone che va in cerca di Balliano per intraprendere una nuova crociata.
Ma ormai Balliano, tornato al suo antico lavoro di fabbro, in compagnia della sua nuova compagna e“anima”, Sybilla, non intende più ripartire.
La sua Crociata è realizzata, ora spetta ad altri andare a riconquistare i propri luoghi sacri interiori.
Questo è il nostro tempo!
Aspettaci Gerusalemme!
Ri-sorga un Cavaliere!! |