Lo studio dei testi sacri, della tradizione occidentale, ci rivela che il messaggio che gli antichi hanno voluto tramandare è sempre uno solo. Ma lo scorrere del tempo gli ha donato spesso vesti diverse, pur mantenendolo nell'essenza invariato. Così nel corso dei secoli lo troviamo arricchito di simboli relativi al periodo storico in questione, con varie iconografie che per quei tempi meglio rappresentavano il messaggio originario.
E oggi, tutti questi simboli che ci sono giunti vengono studiati dal ricercatore che prova a trovare il messaggio primordiale dietro ad essi. Ed è una ricerca affannosa e non facile poichè, se da un lato le forme di trasmissione delle informazioni, e quindi della cultura e del sapere, sono aumentate e si sono rese disponibili per la grande maggioranza delle persone, dall'altro la voglia di ricercare il senso del sacro che alberga dietro questi simboli si è affievolita, o forse è stata semplicemente "diluita" in mezzo alla presenza di una moltitudine di stimoli diversi che la società contemporanea propone. E così, per esempio, un film come "Il Segreto dei Templari", che aspettavamo con interesse di vedere, si è rivelato una storia sì avvincente ed emozionante, ma che di "tradizionale" ha ben poco. Si scorgono lievi riferimenti alla linea di trasmissione della Conoscenza che partendo dagli Egizi, passando per i Templari è giunta fino ad oggi. Ma questo è un messaggio che rimane di sfondo alla trama del film e forse nemmeno compreso da molti.
Ecco il senso del sacro che scompare.
Eppure tutto attorno a noi ci parla a più livelli e nell'ultimo articolo di Alfredo Di Prinzio proviamo a dare un senso a due simboli che, vecchi di migliaia di anni, ancora rivelano un messaggio iniziatico: il pane e il vino.
D'altronde la nostra veste informatica è un tentativo di dare un aspetto moderno ad un contenuto che si perde nella notte dei tempi. Un contenuto che comunque ha una sua forza intrinseca e che vive di vita propria nel senso che la bellezza del messaggio della Tradizione è bastevole di per sé, e il nostro sforzo è solo quello di dargli un veicolo di divulgazione che possa essere recepito al giorno d'oggi.
E su questa strada il nostro lavoro è volto anche alla preparazione di alcune conferenze previste per i prossimi mesi; non appena le date saranno definite ne daremo avviso sul sito. Nel frattempo ricordiamo che la collaborazione di Alfredo Di Prinzio con la rivista Hera è terminata, e la sua attività divulgativa continuerà, per ora, su queste pagine on line.
Nella rubrica dei libri consigliati troviamo questo mese alcuni testi di vecchia pubblicazione, ma che riteniamo necessari per comprendere prima di tutto se stessi e quindi la realtà attorno a noi.
Infine
auguriamo delle serene festività a tutti, in attesa del solstizio d'inverno la festa originaria, oggi mascherata dal Natale, con cui si saluta la nascita del sole invitto e l'arrivo della stagione invernale dove l'uomo, come la natura ci insegna, si spoglia del superfluo e si immerge dentro se stesso alla ricerca della propria essenza, attendendo la nascita del "bambino interiore" nella grotta del proprio cuore, bambino nato dalla fecondazione della propria anima (Maria) nell'equinozio di primavera, il proprio figlio di Luce, la meta della Ricerca.
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