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L'Androgino (L'uomo-Dio)
(15/11/2004)

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Così come nel nostro sistema solare esistono il sole e la luna, anche nell'uomo esistono due polarità, maschile e femminile, rappresentate dai due emisferi del cervello, il destro femminile e il sinistro maschile.
L'emisfero destro guida e influenza la parte trascendente e spirituale, che nel corpo corrisponde al lato sinistro, mentre l'emisfero sinistro è il fautore della parte materiale e della quotidianità, che si esprimono nel lato destro del corpo.
Generalmente tutta l'umanità impiega soltanto la parte sinistra del cervello e sono molto pochi coloro che hanno “attivato” la destra, come sono ancora meno coloro che le utilizzano tutte e due.
Sicuramente nel futuro il nuovo essere umano si esprimerà attraverso i due emisferi, che operando all'unisono faranno sì che spirito e materia si compenetrino armoniosamente equilibrati.
Così l'essere umano del Due avrà fatto Uno e sarà il suo proprio padre e la sua propria madre. Un vero iniziato come sacerdote secondo l'ordine di Melkitzedeq (sacerdote e re di sé stesso) sarà: “senza padre e senza madre, senza lignaggio, che non ha né principio di giorni né fine di vita e non è fatto conforme alla legge carnale, ma secondo le virtù della vita indissolubile”. Questo perché è morto simbolicamente e rinato da sé stesso.
Quando l'uomo equilibra l'attività dei due emisferi del cervello, facendo di due uno, dispone del principio della Creazione che si manifesta nel Verbo. Così questa Unità rappresenta il ritorno al Padre, alla propria divinità.
Generalmente l'uomo e la donna si cercano e si accoppiano per realizzare questa unità, intercambiandosi fluidi ed energie, ma poiché non dispongono di una coscienza vigile e attenta, queste preziose energie si perdono nelle dimensioni inferiori o vengono fagocitate da ogni tipo di basse entità. Succede anche che la donna rimanga incinta e dia alla luce un figlio che, crescendo, assorbe le energie vitali dei propri genitori e questi vogliono che riesca a fare nella vita tutto quello che loro non sono stati capaci di fare, delegando a lui tutte le possibilità, le esperienze e le ambizioni.
Forse nel tempo venturo l'uomo imparerà a utilizzare le due polarità che si incontrano nel corpo, così unirà “la coda con la testa”, come il serpente Ouroboros che si morde la coda, formando così la chiusura del circuito del sacro fuoco serpentino, equivalente all'unione dei due poli della corrente elettrica per produrre l'elettricità.
“Quando i due siano uno e non ci sarà né maschio né femmina, verrà il Regno di Dio …” disse Gesù. Ecco che il Maestro annunziava la venuta dell'uomo futuro, l'uomo androgino, l'uomo Dio (da non confondere con ermafrodita).


ANDROGINO
(Alfredo Di Prinzio - 1998)

 Allora con questo fuoco prodotto dall'unione delle due polarità, uomo-donna, attiva ogni atomo del corpo sviluppando forze, idee e pensieri, cambiando sé stesso e il modo di vedere il mondo. Invece le forze che incatenano l'uomo alla sua ignoranza sono il proprio pensiero e le aspirazioni verso i vizi e le manifestazioni del mondo esterno.
Descrivere queste energie, definirle, identificarle è una fatica impossibile da realizzare, anche perché una possibile definizione limiterebbe questo infinito che è inafferrabile da parte del cervello e si trasformerebbe in finito.
Quest'energia androgina, frutto dell'unione del polo positivo con il polo negativo, trascende il pensiero mentale e si intuisce che nel “muro” che separa queste due polarità esiste solo e soltanto una finestra che può far da passaggio verso una nuova realtà più elevata. È l'unione del Sole e della Luna, del Pane e del Vino come nell'Eucarestia, è il Frutto proibito della Genesi, è l'Ambrosia, il Nettare, il Soma, che apre le coscienze e dona la Luce e la Conoscenza.
È l'Alchimia, e soltanto questa via attiva e operativa permette questa elevazione e sublimazione dei propri fuochi energetici, che si manifesta come Figlio del Padre nell'Eros (da non confondere con l'Eros volgare che soddisfa soltanto gli istinti più bassi), ma solo dopo aver attraversato il “deserto” e aver superato le fatiche come hanno fatto tutti i grandi iniziati.
Nel libro dei Morti egizio, il Fallo di Osiride viene identificato con il dio vero e proprio, così come il risorgere del Maestro Hiram e di tutti gli dei che muoiono e che risorgono, che non è altro che l'energia trasmutata che impregnerà tutto il corpo dell'iniziato e gli permetterà di auto-fecondarsi per tutta l'eternità.
Così questa energia, che analogicamente è il Cristo risorto, guarirà di tutti i mali il corpo-tempio, e salendo i trentatré gradini e aprendo le sette porte che si trovano nella colonna vertebrale fino alla ghiandola pineale, questa si aprirà come un fiore e irradierà dalla testa a tutto il corpo la sua luce ineffabile.


W.Blake
Jerusalem, 1804-20

Allora, sempre analogicamente, il naso dell'iniziato diventa il pene e i suoi zigomi i testicoli e la parola, il Verbo, è il seme che crea, il cui simbolo è la spada fiammeggiante che, come nell'Apocalisse, sale dalla bocca del Cristo.
Ecco che l'uomo è diventato Androgino e possiede il Verbo e con esso il potere di ri-crearsi la propria realtà. Adesso è un risorto, è un uomo vero, un Ecce Homo, come lo furono Osiris, Hiram, Gesù e tanti altri che trasmutarono i loro vizi in virtù, i loro metalli grezzi in oro puro, in luce e sono i fari dell'umanità.
Secondo la nostra tradizione questo è il lavoro da farsi; così riavremo la nostra perduta primogenitura, il nostro vero nome sarà scritto nel Libro della Vita, ci vestiranno con una veste bianca e ci daranno una pietra dello stesso colore. Così il “Sangue dell'Agnello” sarà il nostro segno imperituro e come Mosè saremo un “salvato dalle Acque”, un Figlio del Fuoco.
Tutti i testi sacri, i miti, le favole, e alcune religioni stanno da sempre comunicando in forma simbolica questo insegnamento, nell'attesa che l'uomo arrivi ad uno stato di coscienza elevato per intendere il significato oggettivo e analogico del messaggio.
Questo è il tempo per attivarsi, il tempo della chiarezza, dell'Apocalisse, ossia della ri-velazione e del com-prendere e applicare queste conoscenze, per poter passare come novelli eroi da un ciclo ad un altro ed essere semi per la nuova Umanità.   
 
di Alfredo Di Prinzio

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